Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 6 dicembre 2016, n. 51907
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 6 dicembre 2016, n. 51907

Non è stata depenalizzata l’ammissione al lavoro di un minorenne senza la prescritta visita medica. La condotta di ammissione al lavoro di minore senza la prescritta visita medica costituisce tutt’ora reato, come esplicitamente gia’ affermato dalla pronuncia di Sez. 3, n. 5811 del 15/12/2015, dep. 12/02/2016, Mura, non massimata, sia pure fondata sul diverso profilo...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 dicembre 2016, n. 54996
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 dicembre 2016, n. 54996

Spetta al giudice ordinario la competenza a conoscere del reato permanente la cui condotta, iniziata dal soggetto minorenne, sia terminata in epoca successiva al raggiungimento della maggiore età. Infatti, attesa l’inscindibilità del reato permanente, inteso come fatto giuridicamente unitario, qualora un reato di tale natura sia attribuito a soggetto che era ancora minorenne all’inizio dell’attività...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 9 gennaio 2107, n. 798
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 9 gennaio 2107, n. 798

La condotta contestata di utilizzo della creolina va inquadrata nella seconda parte dell’art. 674 cod. pen. e non nella prima giacché, tra le emissioni di gas, vapori o fumo atte ad offendere o imbrattare o molestare persone rientrano tutte le sostanze volatili che, come quella di specie, emanano odori provocanti disturbo, disagio o fastidio alle persone...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 novembre 2016, n. 50338
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 novembre 2016, n. 50338

In caso di evasione delle imposte va disposta la confisca diretta o per equivalente del profitto del reato anche nell’ipotesi di patteggiamento Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 28 novembre 2016, n. 50338 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48302
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48302

Nel reato di omesso versamento di ritenute certificate, la prova non può essere costituita dal solo contenuto della dichiarazione modello 770 proveniente dal datore di lavoro. Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 16 novembre 2016, n. 48302 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 15 dicembre 2016, n. 53102
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 15 dicembre 2016, n. 53102

L’art. 40, comma 2, cod. pen. prevede che “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo” e non può esservi dubbio che tra gli obblighi giuridici richiamati da tale norma debba ricomprendersi anche quello discendente dalla responsabilità genitoriale nei confronti dei figli minori. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 12 dicembre 2016, n. 52380
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 12 dicembre 2016, n. 52380

Il consenso del minore al rapporto sessuale, pur se inidoneo ad escludere la configurabilità del reato di violenza sessuale, può essere valutato dal giudice al fine di riconoscere la circostanza attenuante della “minore gravità”. Ai fini del riconoscimento della diminuente per i casi di minore gravità di cui all’art. 609-bis, ultimo comma, cod. pen., deve...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 30 novembre 2016, n. 50755
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 30 novembre 2016, n. 50755

Viene annullata la sentenza di condanna per tentativo di violenza sessuale emessa nei confronti di un medico per aver costretto più donne a subire atti sessuali consistiti, tra l’altro, nel palpeggiamento e nello strusciamento del proprio organo sessuale sul fondoschiena delle stesse in quanto i requisiti necessari per la configurabilità del tentativo non erano stati...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 luglio 2016, n. 28242
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 luglio 2016, n. 28242

Il creditore assistito da garanzia reale non e’ legittimato a chiedere la revoca del sequestro preventivo finalizzato alla confisca mentre il processo e’ pendente, in quanto il diritto di sequela, in cui la sua posizione consiste, non esclude l’assoggettabilita’ del bene a vincolo, ha allo stesso tempo chiaramente distinto da tale situazione quella in cui...

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In tema di violazioni edilizie costituenti reato, il committente deve identificarsi in colui che ha la materiale disponibilità del bene oggetto dell’intervento abusivo, anche senza esserne il proprietario o senza avere con lo stesso un rapporto giuridicamente qualificato; in altri termini, la paternità, esclusiva o in concorso con altri, dell’opera ben può essere attribuita anche a colui che, pur in assenza di titoli formali astrattamente legittimanti un potere decisionale, abbia, anche solo di fatto, la disponibilità del bene. Sicché, se con riguardo alla posizione di chi ricopra una veste già di per sé implicante la disponibilità formale del bene, la presunzione logica in tal modo derivante circa l’attribuibilità al medesimo dei lavori comporta, in capo all’accusa, un onere probatorio di minore portata perché in qualche modo coincidente con tale dato formale, con riguardo invece a chi tale qualifica formale non abbia, è necessario che sia fornita la prova degli elementi fattuali univocamente indicativi, in contrasto con l’apparente formale estraneità del soggetto, della disponibilità di fatto del bene coinvolto (nella fattispecie, dei fondo sul quale i manufatti sono stati edificati). Ed infatti, sia pure con riferimento alla situazione del coniuge mero comproprietario e non committente, si è affermato che la responsabilità per l’abuso edilizio può essere desunta da elementi oggettivi di natura indiziaria della compartecipazione, anche morale, alla realizzazione del manufatto, desumibili dalla presentazione della domanda di condono edilizio, dalla piena disponibilità giuridica e di fatto del suolo, dall’interesse specifico ad edificare la nuova costruzione, dai rapporti di parentela o affinità tra terzo e proprietario, dalla presenza di quest’ultimo “in loco” e dallo svolgimento di attività di vigilanza nell’esecuzione dei lavori o dal regime patrimoniale dei coniugi. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2016, n. 16163.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 aprile 2016, n. 16163 Ritenuto in fatto 1. R.F.S. e C.A. hanno proposto distinti ricorsi avverso la sentenza della Corte d’Appello di Palermo di conferma della sentenza dei Tribunale di Agrigento di condanna per i reati di cui agli artt. 44 lett. b) dei d.P.R. n. 380...