Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 gennaio 2017, n. 2239
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 gennaio 2017, n. 2239

Ai fini della violazione dell’obbligo di non concorrenza non è necessario acquisire la prova di comportamenti illeciti del dipendente, né tanto meno di un tentativo di sviamento della clientela, bastando a integrare la violazione dell’obbligo di fedeltà la mera attività del lavoratore di trattazione di affari in concorrenza, per conto proprio o di una impresa...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 febbraio 2017, n. 3468
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 febbraio 2017, n. 3468

In tema di licenziamento e valutazione delle prove Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 febbraio 2017, n. 3468 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Bologna, con sentenza depositata il 27 maggio 2014, ha confermato la decisione di primo grado che aveva respinto la domanda proposta da G.G. , dirigente alle dipendenze della...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 gennaio 2017, n. 614
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 gennaio 2017, n. 614

La competenza del giudice del lavoro a conoscere la controversia tra un socio e la cooperativa non è suscettibile di deroga a favore di arbitri, se non in virtù di una clausola compromissoria prevista da contratti e accordi collettivi, sempre che questo avvenga, a pena di nullità, senza pregiudicare per la parti la facoltà di...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 gennaio 2017, n. 2239
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 gennaio 2017, n. 2239

Nei confronti del datore di lavoro le buste paga costituiscono piena prova dei dati in esse indicati, in ragione della loro specifica normativa (legge nr. 4/1953), prevedente la obbligatorietà del loro contenuto e la corrispondenza di esso alle registrazioni eseguite (articolo 2). Dalla attribuzione ai prospetti paga della natura di confessione stragiudiziale deriva, in applicazione...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 gennaio 2017, n. 2007
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 gennaio 2017, n. 2007

La disposizione dell’art.18 st. lav. nel testo novellato dalla legge 28 giugno 2012 n.92, nel contemplare la sanzione conservativa come parametro da valorizzare in sede applicativa al fine di assicurare al lavoratore una tutela reale e non meramente risarcitoria, ha avuto come scopo di impedire che il potere discrezionale del datore di lavoro, potesse trasformarsi...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 gennaio 2017, n. 54
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 gennaio 2017, n. 54

Irregolare il licenziamento del dipendente di banca a cui venga contestata la circostanza di aver concesso, pur in presenza di anomalie, credito a tre gruppi aziendali. Questo perché all’interno dell’istituto mancava il regolamento interno e quel divieto non derivava da una norma di portata generale ma appunto da istruzioni operative nel gruppo bancario Suprema Corte...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 gennaio 2017, n. 50
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 gennaio 2017, n. 50

Legittimo il licenziamento di un dipendente di Trenitalia per essersi servito di circa 240 biglietti già utilizzati per rivenderli o per illecite operazioni di rimborso Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 gennaio 2017, n. 50 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza  25 gennaio 2017, n. 1907
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza  25 gennaio 2017, n. 1907

L’attestazione della cancelleria relativa all’avvenuta comunicazione a mezzo PEC della sentenza , fondata su dati desunti dai registri di cancelleria, è certamente idonea a provare sia l’avvenuta ricezione della comunicazione telematica sia il contenuto della medesima, atteso che in tema di notifiche e comunicazione telematiche nei procedimenti civili, la ricevuta di avvenuta consegna (RAC), rilasciata...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 dicembre 2016, n. 27585
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 dicembre 2016, n. 27585

Illegittimo il licenziamento inflitto al lavoratore motivato sulla circostanza che il prestatore al momento dell’assunzione non avesse riferito di un precedente licenziamento per giusta causa Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 30 dicembre 2016, n. 27585 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 dicembre 2016, n. 26157
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 dicembre 2016, n. 26157

Ai fini della risarcibilità dei danni subiti dal creditore, l’art. 1227, comma secondo, c.c., nel porre la condizione dell’inevitabilità, da parte del creditore, con l’uso dell’ordinaria diligenza, non si limita a richiedere a quest’ultimo la mera inerzia di fronte all’altrui comportamento dannoso, o la semplice astensione dall’aggravare, con fatto proprio, il pregiudizio già verificatosi, ma,...