L’iniziativa per la dichiarazione di fallimento può essere notificata dal creditore in via diretta dal suo avvocato sia mediante l’ausilio degli uffici postali sia con la PEC. Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 8 settembre 2016, n. 17767 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE...
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 19 agosto 2016, n. 17195
In sede di ripartizione dell’attivo fallimentare, il giudice delegato deve normalmente limitarsi a risolvere le questioni relative alla graduatoria dei privilegi ed alla collocazione dei crediti, mentre non puo’ apportare modifiche allo stato passivo, impugnabile solo nelle forme previste dalla legge, e’ pero’ anche vero che egli puo’ procedere all’esclusione di un credito gia’ ammesso...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 14 settembre 2016, n. 18091
Il tribunale può giudicare inammissibile un concordato preventivo anche sulla sola base dei dati forniti dal professionista attestatore Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 14 settembre 2016, n. 18091 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello –...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 14 settembre 2016, n. 18089
È esclusa la possibilità per il Tribunale di sindacare sulla convenienza economica della proposta, in assenza di un concordato con i creditori divisi in classi. L’intervento del Tribunale, basato sul confronto tra il soddisfacimento raggiungibile dai creditori con il concordato e quello possibile con le alternative praticabili, è subordinato alla presenza di alcuni presupposti, tra...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 14 settembre 2016, n. 18086
Per i danni da omessa restituzione dell’azienda escluso il valore di avviamento se la casa di cura opera in una situazione privatistica senza l’accredito della regione Per un maggior approfondimento sull’azienda cliccare sull’immagine seguente Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 14 settembre 2016, n. 18086 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 luglio 2016, n. 15408
Riconosciuta la vessatorietà della clausola che attribuisce alla banca la facoltà di sospendere il pagamento degli interessi per l’ipotesi di default dell’emittente Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 26 luglio 2016, n. 15408 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 19 agosto 2016, n. 17196
In tema di elemento soggettivo dell’azione revocatoria proposta ex art. 67, secondo comma, L.F., la scientia decoctionis può ben fondarsi sulla valutazione di elementi presuntivi, alla luce del parametro della comune prudenza ed avvedutezza e della normale ed ordinaria diligenza, da apprezzare con riguardo alla condizione professionale dell’accipiens, ossia con riferimento alla categoria di appartenenza...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 19 agosto 2016, n. 17197
Il curatore fallimentare, in forza dell’art. 146 L.F., quando promuove azione nei confronti degli amministratori della fallita, cumula in sé sia l’azione sociale ex art. 2932 c.c. che l’azione dei creditori sociali, ai sensi dell’art. 2934 c.c.; dunque, trattandosi di causa relativa ad obbligazione risarcitorie (siano esse di natura contrattuale o extracontrattuale), ai sensi dell’art....
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 agosto 2016, n. 17359
Il curatore fallimentare è legittimato ad agire contro gli amministratori per provare la loro responsabilità Suprema Corte di Cassazione sezione I civile entenza 26 agosto 2016, n. 17359 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. DIDONE...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 agosto 2016, n. 17360
Il termine di un anno, entro il quale l’imprenditore che abbia cessato la sua attività può essere dichiarato fallito, ai sensi dell’art. 10 l.fall. (nel testo modificato dal d.lgs. n. 5 del 2006 e dal d.lgs. n. 169 del 2007), decorre dalla cancellazione dal registro delle imprese, senza possibilità per l’imprenditore medesimo di dimostrare il...