Nel regime dei lavoro pubblico contrattualizzato, in caso di abusivo ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato da parte di una P.A., il dipendente, esclusa la possibilità di conversione del rapporto, ha diritto al risarcimento del danno per l’illegittima precarizzazione nella misura e nei limiti di cui all’art. 32, comma 5, della I. n....
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 giugno 2016, n. 11595
La facolta’ attribuita dal Decreto Legge n. 112 del 2008, articolo 72, comma 11, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133, alle Pubbliche amministrazioni di poter risolvere il rapporto di lavoro con un preavviso di sei mesi, nel caso di compimento dell’anzianita’ massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, deve essere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 giugno 2016, n. 11868
a) il principio della immutabilità della contestazione non impedisce al datore di lavoro, nei casi di sospensione del procedimento disciplinare per la contestuale pendenza del processo penale relativo ai medesimi fatti, di utilizzare, all’atto della riattivazione del procedimento, gli accertamenti compiuti in sede penale per meglio circoscrivere l’addebito, ricompreso in quello originario, purché ciò avvenga...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 giugno 2016, n. 11592
E’ denunciabile in cassazione solo l’anomalia motivazionale che si tramuta in violazione di legge costituzionalmente rilevante, in quanto attinente all’esistenza della motivazione in sé, purché il vizio risulti dal testo della sentenza impugnata, a prescindere dal confronto con le risultanze processuali. Tale anomalia si esaurisce nella “mancanza assoluta di motivi sotto l’aspetto materiale e grafico”,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 giugno 2016, n. 11630
In tema di licenziamento, la nozione di giusta causa è nozione legale e il giudice non è vincolato alle previsioni di condotte integranti giusta causa contenute nei contratti collettivi; tuttavia ciò non esclude che ben possa il giudice far riferimento ai contratti collettivi e alle valutazioni che le parti sociali compiono in ordine alla valutazione...
Il principio della “compensatio lucri cum damno” trova applicazione solo quando il lucro sia conseguenza immediata e diretta dello stesso fatto illecito che ha prodotto il danno, non potendo il lucro compensarsi con il danno se trae la sua fonte da titolo diverso. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 aprile 2016, n. 7685.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 aprile 2016, n. 7685 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. TORRICE Amelia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 aprile 2016, n. 6390. La scelta effettuata dal datore di lavoro, all’esito della sentenza che pronuncia sulla illegittimità del licenziamento, in regime sottratto alla tutela reale, e lo condanni alla riassunzione ovvero, in mancanza, al pagamento dell’indennità risarcitoria, è rimessa per legge al datore di lavoro medesimo, con conseguente irrilevanza dei motivi che hanno ispirato detta scelta
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 1 aprile 2016, n. 6390 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. TORRICE Amelia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 marzo 2016, n. 5538. Il danno da stress o usura psicofisica derivante dal mancato riconoscimento delle soste obbligatorie nella guida
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 marzo 2016, n. 5538 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 marzo 2016, n. 6174. Il procedimento logico-giuridico diretto alla determinazione dell’inquadramento di un lavoratore subordinato si sviluppa in tre fasi successive, consistenti nell’accertamento in fatto delle attività lavorative in concreto svolte, nell’individuazione delle qualifiche e gradi previsti dal contratto collettivo di categoria e nel raffronto tra il risultato della prima indagine ed i testi della normativa contrattuale individuati nella seconda; non si può prescindere da tale procedimento. Consegue che è sindacabile in sede di legittimità la sentenza, con la quale il giudice di merito abbia deciso la controversia senza dare esplicitamente conto delle predette fasi
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 30 marzo 2016, n. 6174 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Napoli in riforma della sentenza dei Tribunale di Benevento , ha riconosciuto il diritto di V.D. , dipendente di Poste come geometra di VI categoria , ad essere inquadrato nella categoria di quadro di 2° livello...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 18 marzo 2016, n. 5418. Le pronunce che decidono soltanto sulla competenza e sulle spese, di primo o di secondo grado – ad eccezione delle sentenze del giudice di pace (art. 46 cod. proc. civ.) -, devono essere impugnate esclusivamente con il regolamento necessario di cui all’art. 42 cod. proc. civ., che configura il regolamento di competenza come unico mezzo di impugnazione tipico per ottenere una diversa statuizione. Ne consegue che, in tal caso, è inammissibile l’impugnazione proposta nelle forme del ricorso ordinario per cassazione (ovvero con quelle del regolamento di giurisdizione n.d.r.), salva la possibilità di conversione in istanza di regolamento di competenza se ne ricorrano i requisiti e lo stesso sia proposto nel termine di trenta giorni, decorrente dalla notificazione ad istanza di parte o dalla comunicazione del provvedimento ad opera della cancelleria
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 18 marzo 2016, n. 5418 Svolgimento del processo e motivi della decisione Con ricorso del 29/10/2013 M.C. proponeva reclamo avverso il decreto 9/10/2013 con il quale il Tribunale di Bologna aveva dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice italiano sull’istanza ex artt 317 bis c.c. e 710 c.p.c....