Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 6 ottobre 2015, n. 40128 Fatto e diritto 1. S. F., in proprio, ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza pronunciata in data 14/07/2014 dalla Corte di Appello di Ancona, deducendone la nullità in quanto l’udienza si era tenuta il 14/07/2014 nonostante nel decreto di citazione a...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 agosto, n. 35786. Il sostituto del difensore di fiducia, a cui sia stata rilasciata procura speciale per la richiesta di riti alternativi senza indicazione della facoltà di farsi sostituire per tali specifici incombenti, non è legittimato a formulare istanza di giudizio abbreviato e qualora ciò, comunque faccia, si determina la nullità del procedimento che, se pure assoluta, è di ordine generale e deve, quindi, essere eccepita nei motivi di appello o, comunque, essere rilevata, anche di ufficio, nel corso del giudizio di secondo grado. Infatti, l’applicazione dell’art. 102 cod. proc. pen. concerne la sostituzione del difensore nel mandato alle liti e nella rappresentanza processuale ma non comporta la possibilità di sostituzione di quest’ultimo nell’esercizio di quei poteri che, per la natura del particolarissimo atto dispositivo in vista del quale sono conferiti, si caratterizzano per l’”intuitus personae” ed esulano da quelli tipici inerenti allo svolgimento del mandato difensivo.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 31 agosto, n. 35786 Ritenuto in fatto 1. L.M. propone ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Napoli, n. 158/14, pronunciata il 10 gennaio 2014 e depositata il 7 febbraio 2014. La decisione impugnata ha confermato la condanna dell’odierno ricorrente per il riciclaggio di un...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 agosto 2015, n. 35780. A i fini della configurabilità della circostanza attenuante , il risarcimento del danno deve essere integrale, comprensivo, quindi, della totale riparazione di ogni effetto dannoso, ivi compreso il danno morale cagionato alla parte lesa dal reo per ciascuno dei reati commessi, e la valutazione in ordine alla corrispondenza fra transazione e danno spetta al giudice, che può anche disattendere, con adeguata motivazione, ogni dichiarazione satisfattiva resa dalla parte lesa. Il Giudice dei merito deve esaminare la realtà della solutio in rapporto alla consistenza del debito, senza assegnare valore satisfattivo alle formule apposte in sede di conclusione di una transazione, che non esplica effetti preclusivi sull’indagine del giudice di merito
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 31 agosto 2015, n. 35780 Fatto e diritto L’avvocato G.F., nell’interesse di R.V. e G.A., personalmente, ricorrono avverso la sentenza indicata in epigrafe , che ha riformato solo in punto di pena la sentenza del Gup del Tribunale di Nola di condanna di G. e R., alla...
Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 28 agosto 2015, n. 35773. La determinazione delle imposte evase è legittimamente operata anche tenendo conto soltanto dei ricavi aziendali in assenza di elementi che facciano ritenere l’esistenza di poste passive. Va infatti considerato come, nel caso in esame, i giudici non siano stati minimamente posti a conoscenza dell’esistenza di costi sicché, in ragione degli elementi versati in atti, ad essi non si può rimproverare di aver omesso di approfondirne l’ammontare quando la loro esistenza sia stata solo genericamente affermata senza che lo stesso ricorrente sia stato in grado di specificare quali voci passive sarebbero state pretermesse e come le stesse avrebbero inciso sul calcolo finale.
Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 28 agosto 2015, n. 35773 Ritenuto in fatto 1. B.B. ricorre per cassazione impugnando la sentenza emessa in data 12 gennaio 2015 con la quale la Corte di appello di Palermo ha confermato quella del tribunale di Trapani che, a seguito di giudizio abbreviato, aveva condannato il ricorrente,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 luglio 2015, n. 31399. in caso di notifica di atti al difensore dell’imputato eseguita con consegna di copia al portiere (o a chi ne fa le veci), l’ufficiale giudiziario ha l’obbligo di dare notizia al destinatario dell’avvenuta notificazione dell’atto a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, atteso che la prescrizione di cui all’art. 157, c.3, c.p.p. si applica anche per le notifiche da eseguire a soggetti diversi dall’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 luglio 2015, n. 31399 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. GALLO Domenic – Consigliere Dott. DIOTALLEVI G. – rel. Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. CARRELLI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 luglio 2015, n. 31991. In tema di ricettazione, l’elemento psicologico può essere integrato anche dal dolo eventuale, configurabile quando l’agente si rappresenti la concreta possibilità della provenienza della cosa da delitto e accetti il relativo rischio
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 22 luglio 2015, n. 31991 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 19.6.2008 il G.U.P. dei Tribunale di La Spezia assolse S.F. dal reato di ricettazione di un telefono cellulare contestato come accertato il 9.8.2007 perché il fatto non costituisce reato. 2. II Procuratore Generale della Repubblica...
Corte di cassazione, sezione II, sentenza 7 luglio 2015, n. 28804. È insolvenza fraudolenta uscire dall’autostrada dalla corsia Viacard per non pagare
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 luglio 2015, n. 28804 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. ALMA Marco M. – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 1 luglio 2015, n. 27806. Di fronte alla sistematica violazione delle regole sull’invio di denaro all’estero da parte dei gestori di una agenzia di Money transfer tra i «reati fine» può essere contestato anche il «riciclaggio» con la conseguente applicazione della misura del sequestro preventivo di beni titoli e denaro nella disponibilità degli indagati
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 1 luglio 2015, n. 27806 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. DAVIGO Piercamill – Consigliere Dott. ALMA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 luglio 2015, n. 28847. Non integra il delitto di commercio di prodotti con segni falsi colui che ponga in vendita ricambi per auto non originali sui quali sia stato riprodotto, quale elemento estetico presente sul componente originale, il marchio del costruttore del veicolo. Il marchio riprodotto sulle componenti dell’automobile assume una duplice portata: ha una funzione identificativa per quanto riguarda il bene complesso, mentre svolge una funzione solamente estetico-descrittiva con riferimento al ricambio; ne consegue che, per poter essere penalmente sanzionabile, l’uso del marchio altrui deve essere idoneo ad ingenerare errore in relazione all’oggetto che il marchio identifica. Perciò, sarebbe penalmente sanzionabile l’imprenditore che apponesse sulle proprie automobili il marchio di un altro costruttore, perché così farebbe credere ai terzi che quel bene proviene da un altro produttore
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 luglio 2015, n. 28847 Ritenuto in fatto Con ordinanza in data 11/12/2014 il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, all’esito della procedura di cui all’art. 263, comma 5, cod. proc. pen., ha rigettato la richiesta di dissequestro di beni (nella specie di copri...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 giugno 2015, n. 25741. Il ricorso per cassazione è inammissibile se, nell’ambito dei motivi, non vengono denunciate specificamente le plurime violazioni di legge processuale oggetto di censura. Nell’ambito del motivo di ricorso riguardante plurime e presunte violazioni di legge processuale denunciate, ai sensi dell’art. 606, comma 1, lett. c) c.p.p., che si riferiscono allo stesso capo o punto della decisione impugnata, vi è l’onere, a pena di a-specificità, e quindi di inammissibilità del ricorso, di indicare, per ciascuna di esse, la specifica causa petendi.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 giugno 2015, n. 25741 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovann – Consigliere Dott. BELTRANI Sergio – rel. Consigliere Dott....