Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 maggio 2015, n. 21621 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 maggio 2015, n. 20887. L’adempimento completo dell’obbligazione tributaria fa venir meno la ragione giustificativa della misura ablatoria, non rilevando quindi ai fini della revoca della misura la mera rateizzazione del pagamento (che rileva sul piano amministrativo – tributario determinando la sospensione della procedura esecutiva di recupero), non essendo questa un’ipotesi equiparata all’adempimento, rateizzazione che invece può giustificare una progressiva riduzione del sequestro in misura corrispondente ai ratei versati per effetto della convenzione con l’Erario
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 maggio 2015, n. 20887 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 maggio 2015, n. 21626. L’estratto contumaciale va ancora notificato all’imputato assente se la sentenza di primo grado è antecedente al 17 maggio 2014 e che anche la sua temporanea assenza al momento dell’accesso dell’ufficiale notificatore configura l’impossibilità della notificazione al domicilio eletto, rendendo legittima la notifica eseguita presso il difensore di fiducia
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 maggio 2015, n. 21626 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 20 maggio 2015, n. 21014. La terza sezione penale della Cassazione ha rimesso alle sezioni Unite la decisione su alcune questioni di notevole importanza che riguardano l’operatività della nuova causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’articolo 131 bis del Cp. I giudici di legittimità dovranno esprimersi sull’applicabilità del nuovo istituto anche per i reati tributari appena sopra la soglia di punibilità prevista dalle fattispecie incriminatrici; accertare se questa possa essere fatta valere per la prima volta in Cassazione; ed, eventualmente, se e con quali modalità la Corte può esprimere un giudizio di meritevolezza
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 20 maggio 2015, n. 21014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. SAVINO Mariapia Gaetana – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 maggio 2015, n. 20547. Il delitto di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, non può ritenersi abrogato per effetto diretto della legge 28 aprile 2014 n. 67, posto che tale atto normativo ha conferito al Governo una delega, implicante la necessità del suo esercizio, per la depenalizzazione di tale fattispecie e che pertanto, quest’ultimo, fino alla emanazione dei decreti delegati, non potrà essere considerato violazione amministrativa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 maggio 2015, n. 20547 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 maggio 2015, n. 19167. Deve ritenersi manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli art. 218 e 224 del codice della strada, sollevata con riferimento al criterio di ragionevolezza contenuto nell’art. 3 Cost., nella parte in cui non prevedono – a differenza dell’art. 62 della legge n. 689 del 1981 – la possibilità per il giudice di regolamentare l’applicazione della sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida in modo tale da non ostacolare il lavoro del condannato, qualora la patente rappresenti un indispensabile requisito per lo svolgimento dell’attività lavorativa, rientrando nel potere discrezionale del legislatore la tutela della pubblica incolumità anche con il sacrificio delle possibilità lavorative del condannato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 maggio 2015, n. 19167 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 19333. In applicazione del principio, valevole in generale nel processo tributario ed anche, con delle limitazioni, nel processo penale, che la prova dell’inesistenza, oggettiva o soggettiva, delle operazioni puo? essere fornita anche mediante presunzioni
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 19333 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 19334. Nel giudizio di legittimità è precluso ogni accertamento di merito per verificare la violazione del divieto del “ne bis in idem” sostanziale derivante dalla sovrapposizione tra violazione amministrativa tributaria per omesso versamento delle ritenute alle scadenze mensili e l’illecito penale di omesso versamento delle ritenute certificate entro il termine annuale per la dichiarazione dei sostituti di imposta
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 19334 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 19335. In tema di emissione di fatture per operazioni inesistenti, oggi prevista dall’art. 8 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, il regime derogatorio previsto dal successivo art.9, se esclude la possibilità di concorso reciproco fra i reati previsti dagli artt. 2 (dichiarazione fraudolenta mediante utilizzazione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e 8 (emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti), non introduce per questa seconda ipotesi delittuosa alcuna deroga ai principi generali in tema di concorso di persone nel reato fissati dall’art. 110 cod.pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 19335 Ritenuto in fatto 1. M.A. ha proposto appello avverso la sentenza della Corte d’appello di MILANO emessa in data 10/02/2014, depositata in data 5/03/2014, con cui veniva parzialmente riformata la sentenza del tribunale di MILANO del 31/10/2012, dichiarando non doversi procedere nei suoi...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 maggio 2015, n. 19174. Laddove vi siano specifici elementi dai quali possa essere desunta l’effettiva volontà di divulgazione di file a contenuto pedopornografico, la presenza di tali file nella cartella di condivisione di un programma di file sharing integra il reato di cui all’art. 600 ter, terzo comma, cod. pen. La sussistenza del reato deve, infatti, essere esclusa nel caso della semplice utilizzazione per l’acquisizione via Internet di detto materiale di programmi di file sharing che comportino, durante l’acquisizione stessa, la condivisione dei file con altri utenti, solo qualora manchino ulteriori elementi dai quali desumere la volontà dell’agente di divulgare tale materiale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 maggio 2015, n. 19174 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza del 5 dicembre 2013, la Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza del Gip del Tribunale di Milano del 20 giugno 2013, con la quale l’imputato era stato condannato alla pena di anni 1 e...