In tema di aliunde perceptum, le somme percepite dal lavoratore a titolo di indennita’ di mobilita’ non possono essere detratte da quanto egli abbia ricevuto come risarcimento del danno per il mancato ripristino del rapporto di lavoro
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In tema di aliunde perceptum, le somme percepite dal lavoratore a titolo di indennita’ di mobilita’ non possono essere detratte da quanto egli abbia ricevuto come risarcimento del danno per il mancato ripristino del rapporto di lavoro

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 16 maggio 2018, n. 11989. La massima estrapolata: In tema di aliunde perceptum, le somme percepite dal lavoratore a titolo di indennita’ di mobilita’ non possono essere detratte da quanto egli abbia ricevuto come risarcimento del danno per il mancato ripristino del rapporto di lavoro, atteso che detta indennita’...

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In tema di provvedimento di trasferimento adottato in violazione dell’articolo 2103 c.c.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 11 maggio 2018, n. 11408. La massima estrapolata: In tema di provvedimento di trasferimento adottato in violazione dell’articolo 2103 c.c., l’inadempimento datoriale non legittima in via automatica il rifiuto del lavoratore ad eseguire la prestazione lavorativa in quanto, vertendosi in ipotesi di contratto a prestazioni corrispettive, trova applicazione il...

La responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’articolo 2087 c.c. e’ di natura contrattuale.
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La responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’articolo 2087 c.c. e’ di natura contrattuale.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 10 maggio 2018, n. 11327. La massima estrapolata La responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’articolo 2087 c.c. e’ di natura contrattuale. Ne consegue che, ai fini del relativo accertamento, incombe sul lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell’attivita’ lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere...

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Le dimissioni del dipendente non possono da sole impedire l’avvio e la prosecuzione del procedimento disciplinare.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2018, n. 10137. Le dimissioni del dipendente non possono da sole impedire l’avvio e la prosecuzione del procedimento disciplinare. Per questo la mancata attivazione di quest’ultimo produce, il diritto del dipendente al “ritorno alla situazione precedente” che però non può essere estesa al periodo di sospensione obbligatoria...

L’interpretazione dei contratti e degli altri atti di autonomia privata in genere e’ riservata alla esclusiva competenza del giudice del merito
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L’interpretazione dei contratti e degli altri atti di autonomia privata in genere e’ riservata alla esclusiva competenza del giudice del merito

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 aprile 2018, n. 9224. L’interpretazione dei contratti e degli altri atti di autonomia privata in genere e’ riservata alla esclusiva competenza del giudice del merito, essendo il sindacato di legittimita’ limitato alla sola verifica del rispetto dei canoni legali di ermeneutica contrattuale, nonche’ alla coerenza e logicita’ della...

In caso di fallimento il rapporto di lavoro, pur essendo formalmente in essere, non è automaticamente proseguito e difettando così l’esecuzione della prestazione lavorativa, non vi è obbligo da parte della procedura di corrispondere al lavoratore la retribuzione maturata.
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In caso di fallimento il rapporto di lavoro, pur essendo formalmente in essere, non è automaticamente proseguito e difettando così l’esecuzione della prestazione lavorativa, non vi è obbligo da parte della procedura di corrispondere al lavoratore la retribuzione maturata.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 marzo 2018, n. 7308. In caso di fallimento il rapporto di lavoro, pur essendo formalmente in essere, non è automaticamente proseguito e difettando così l’esecuzione della prestazione lavorativa, non vi è obbligo da parte della procedura di corrispondere al lavoratore la retribuzione maturata. Ciò perché il fallimento non...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5510. L’articolo 31 del Dpr 761/1979, che vincola la corresponsione della cosiddetta indennità De Maria all’equiparazione del personale universitario a quello sanitario, a parità di mansioni, funzioni e anzianità, ha conservato la sua efficacia sino al contratto 2002-2005 per il personale del comparto università.
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5510. L’articolo 31 del Dpr 761/1979, che vincola la corresponsione della cosiddetta indennità De Maria all’equiparazione del personale universitario a quello sanitario, a parità di mansioni, funzioni e anzianità, ha conservato la sua efficacia sino al contratto 2002-2005 per il personale del comparto università.

L’articolo 31 del Dpr 761/1979, che vincola la corresponsione della cosiddetta indennità De Maria all’equiparazione del personale universitario a quello sanitario, a parità di mansioni, funzioni e anzianità, ha conservato la sua efficacia sino al contratto 2002-2005 per il personale del comparto università. La norma, a ogni modo, «non comporta l’applicazione di un’equiparazione automatica delle...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 24 gennaio 2018, n. 1760. La mancata concessione dell’aspettativa che avrebbe evitato di superare il comporto non salva il lavoratore dal licenziamento.
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 24 gennaio 2018, n. 1760. La mancata concessione dell’aspettativa che avrebbe evitato di superare il comporto non salva il lavoratore dal licenziamento.

La mancata concessione dell’aspettativa che avrebbe evitato di superare il comporto non salva il lavoratore dal licenziamento. Sentenza 24 gennaio 2018, n. 1760 Data udienza 14 giugno 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI CERBO Vincenzo – Presidente Dott. CURCIO...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 gennaio 2018, n. 836. Il lavoratore adibito a mansioni non rispondenti alla qualifica può chiedere giudizialmente la riconduzione della prestazione nell’ambito della qualifica di appartenenza
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 gennaio 2018, n. 836. Il lavoratore adibito a mansioni non rispondenti alla qualifica può chiedere giudizialmente la riconduzione della prestazione nell’ambito della qualifica di appartenenza

Il lavoratore adibito a mansioni non rispondenti alla qualifica può chiedere giudizialmente la riconduzione della prestazione nell’ambito della qualifica di appartenenza, ma non può rifiutarsi senza avallo giudiziario di eseguire la prestazione richiestagli, essendo egli tenuto a osservare le disposizioni per l’esecuzione del lavoro impartite dall’imprenditore, ai sensi degli artt. 2086 e 2104 c.c., da...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 gennaio 2018, n. 271. Le procedure seguite dalle società in house providing per l’assunzione di personale dipendente sono sottoposte alla giurisdizione del giudice ordinario.
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 gennaio 2018, n. 271. Le procedure seguite dalle società in house providing per l’assunzione di personale dipendente sono sottoposte alla giurisdizione del giudice ordinario.

Le procedure seguite dalle società in house providing per l’assunzione di personale dipendente sono sottoposte alla giurisdizione del giudice ordinario. Sentenza 9 gennaio 2018, n. 271 Data udienza 12 dicembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI CERBO Vincenzo –...