Integra il reato di rapina, e non quello di tentata rapina, la condotta di chi si impossessa della refurtiva, acquisendone l’autonoma disponibilità, pur se l’impossessamento sia avvenuto sotto il controllo, anche costante, delle Forze dell’Ordine, laddove queste siano intervenute solo dopo la sottrazione, in quanto il delitto previsto dall’art. 628 cod. pen. si consuma nel...
Tag: Presidente DAVIGO Piercamill
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 16 febbraio 2017, n. 7500
Integra il reato di rapina, e non quello di tentata rapina, la condotta di chi si impossessa della refurtiva, acquisendone l’autonoma disponibilità, pur se l’impossessamento sia avvenuto sotto il controllo, anche costante, delle Forze dell’Ordine, laddove queste siano intervenute solo dopo la sottrazione, in quanto il delitto previsto dall’art. 628 cod. pen. si consuma nel...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 16 gennaio 2017, n. 1909
La perizia di parte che ricalcola gli importi può essere sufficiente per far ridurre la somma oggetto di sequestro preventivo, con la conseguenza che il giudice del riesame che ritiene di non accogliere l’istanza Suprema Corte di Cassazione sezione II penale sentenza 16 gennaio 2017, n. 1909 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 14 novembre 2016, n. 48017
In caso di ricettazione di merce contraffatta, il cui contratto si sia concluso – secondo le norme civilistiche – in un paese estero, il reato, tuttavia, deve ritenersi commesso, ai sensi dell’art. 6, co. 2, cod. pen., nel territorio dello Stato, se ivi è stata commessa una parte dell’azione (nella specie, l’ordinativo della merce): di...
Corte di cassazione, sezione II penale, sentenza 1 dicembre 2016, n. 51334
Non si ravvisa il reato di truffa nella condotta del datore di lavoro che, esponendo falsamente di aver corrisposto al lavoratore somme a titolo di indennità per malattia, assegni familiari e cassa integrazione guadagni, ottenga dall’I.N.P.S. il conguaglio di tali somme, in realtà non corrisposte, dal momento che difettano alcuni elementi strutturali di tale reato...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 21 novembre 2016, n. 49318
Il reato di usura è punibile solo a titolo di dolo diretto, che consiste nella cosciente volontà di conseguire i vantaggi usurari. Infatti, il dolo eventuale o indiretto postula una pluralità di eventi (conseguenti all’azione dell’agente e da questi voluti in via alternativa o sussidiaria nell’attuazione del suo proposito criminoso) che non si verifica nel...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 11 novembre 2016, n. 47905
Quando viene sottratta una cosa mobile alla presenza del possessore dopo che questi abbia subito un tentativo di estorsione e percosse, l’estremo della minaccia come modalità dell’azione della sottrazione ed elemento costitutivo della rapina è “in re ipsa”, senza che vi sia bisogno di un’ulteriore attività minacciosa da parte dell’agente direttamente collegata all’azione di apprensione...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 11 novembre 2016, n. 47883
In tema di indebita percezione di erogazioni pubbliche, la produzione all’ente erogatore di una falsa autocertificazione finalizzata a conseguire indebitamente contributi previdenziali, integra il reato di cui all’art. 316-ter cod. pen., anziché quello di truffa aggravata, qualora l’ente assistenziale non venga indotto in errore, in quanto chiamato solo a prendere atto dell’esistenza dei requisiti autocertificati...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 14 ottobre 2016, n. 43585
In tema di ricorso per cassazione, va recepita e applicata anche in sede penale la teoria della “autosufficienza del ricorso”, elaborata in sede civile; ne consegue che, quando i motivi riguardino specifici atti processuali, la cui compiuta valutazione si assume essere stata omessa o travisata, e’ onere del ricorrente suffragare la validita’ del suo assunto...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 24 ottobre 2016, n.44659
Ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, anche i “disturbi della personalità”, che non sempre sono inquadrabili nel ristretto novero delle malattie mentali, possono rientrare nel concetto di “infermità”, purché siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere o di volere, escludendola o scemandola grandemente,...