Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 novembre 2017, n. 50117.  L’accertamento successivo della morte del difensore non comporta una invalidità del decreto di citazione regolarmente emesso né impone una sua ripetizione con l’indicazione del nuovo difensore nominato.
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 novembre 2017, n. 50117. L’accertamento successivo della morte del difensore non comporta una invalidità del decreto di citazione regolarmente emesso né impone una sua ripetizione con l’indicazione del nuovo difensore nominato.

L’accertamento successivo della morte del difensore non comporta una invalidità del decreto di citazione regolarmente emesso né impone una sua ripetizione con l’indicazione del nuovo difensore nominato. Ne consegue che al difensore di ufficio, nominato nel corso del giudizio, non compete la notifica del decreto di citazione a giudizio. A tale difensore compete il termine...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 18 settembre 2017, n. 42538. Anche in assenza di una rinuncia da parte del Pm all’esame dell’imputato, già ammesso e fissato, è legittima la revoca dell’ordinanza di ammissione
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 18 settembre 2017, n. 42538. Anche in assenza di una rinuncia da parte del Pm all’esame dell’imputato, già ammesso e fissato, è legittima la revoca dell’ordinanza di ammissione

Anche in assenza di una rinuncia da parte del Pm all’esame dell’imputato, già ammesso e fissato, è legittima la revoca dell’ordinanza di ammissione, se l’imputato non è comparso all’udienza stabilita per un impedimento ritenuto non legittimo dal giudice. Sentenza 18 settembre 2017, n. 42538 Data udienza 4 luglio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 ottobre 2017, n. 45322. L’illegittimita’ dell’arresto in flagranza  sulla base delle informazioni fornite dalla vittima o da terzi nell’immediatezza del fatto
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 ottobre 2017, n. 45322. L’illegittimita’ dell’arresto in flagranza sulla base delle informazioni fornite dalla vittima o da terzi nell’immediatezza del fatto

  E’ illegittimo l’arresto in flagranza operato dalla polizia giudiziaria sulla base delle informazioni fornite dalla vittima o da terzi nell’immediatezza del fatto, poiché, in tale ipotesi, non sussiste la condizione di “quasi flagranza”, la quale presuppone la immediata ed autonoma percezione, da parte di chi proceda all’arresto, delle tracce del reato e del loro...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 ottobre 2017, n. 45300. Con riguardo al criterio differenziale tra il delitto di rapina mediante minaccia e quello di truffa aggravata
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 ottobre 2017, n. 45300. Con riguardo al criterio differenziale tra il delitto di rapina mediante minaccia e quello di truffa aggravata

  Con riguardo al criterio differenziale tra il delitto di rapina mediante minaccia e quello di truffa aggravata dall’ingenerato timore di un pericolo immaginario,  occorre rifarsi al diverso modo in cui viene prospettato il danno; in particolare ricorre la truffa aggravata, quando il danno viene prospettato come possibile ed eventuale e non proviene mai, direttamente...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 13 giugno 2017, n. 29503
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 13 giugno 2017, n. 29503

Integrano gli estremi degli artifizi e raggiri del reato di truffa, la condotta dell’imprenditore edile che, trovandosi in conclamato stato d’insolvenza, non si limita a tacere al cliente che intende acquistare un immobile in costruzione il suddetto stato, ma, al fine di convincerlo a stipulare un preliminare di vendita e quindi a ricevere gli acconti...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 17 maggio 2017, n. 24470
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 17 maggio 2017, n. 24470

  In tema di assistenza al familiare portatore di handicap il concetto di convivenza non può essere ritenuto coincidente con quello di coabitazione poiché in tal modo si darebbe un’interpretazione restrittiva della disposizione che, oltre che arbitraria, sembra andare contro il fine perseguito dalla norma di agevolare l’assistenza degli handicappati, di talché sarebbe incomprensibile escludere...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 1 marzo 2017, n. 10076
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 1 marzo 2017, n. 10076

La norma che consente ai congiunti di un carcerato di nominare un difensore di fiducia non può essere estesa per analogia al latitante Suprema Corte di Cassazione sezione II penale sentenza 1 marzo 2017, n. 10076 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 24 febbraio 2017, n. 9219
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 24 febbraio 2017, n. 9219

Deve essere valutata con maggiore attenzione la richiesta di custodia in carcere in luogo del 416-bis quando il condannato abbia dato prova di non poter partecipare più all’organizzazione criminale e quindi essere in concreto meno pericoloso ( in relazione all’epoca dei fatti contestati e al diverso status del condannato stesso) Suprema Corte di Cassazione sezione...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6280
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6280

Reato di truffa per il primario che svolge attività libero professionale durante l’orario di servizio. Suprema Corte di Cassazione sezione II penale sentenza 9 febbraio 2017, n. 6280 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DAVIGO Piercamill – Presidente Dott. VERGA...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6265
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6265

Il profitto dei delitti contro il patrimonio può concretarsi in ogni utilità, anche solo morale, ed in ogni soddisfazione o godimento che l’agente ritenga di poter conseguire, anche in via mediata, dalla propria azione. Evidentemente, poiché il diritto penale sanziona tipiche modalità di lesione del bene giuridico, nel caso della rapina sarà necessaria la prova...