In tema di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti
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In tema di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 24 aprile 2018, n. 18185. La massima In tema di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, il mutamento del rapporto tra fornitore ed acquirente, da relazione di mero reciproco affidamento a vincolo stabile – riconducibile all'”affectio societatis” -, puo’ ritenersi avvenuto solo se il giudicante verifica,...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2382. L’omesso avviso di conclusione delle indagini per l’imputato non può costituire nullita’ assoluta poiche’ non rientra tra le ipotesi previste dall’articolo 179 c.p.p.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2382. L’omesso avviso di conclusione delle indagini per l’imputato non può costituire nullita’ assoluta poiche’ non rientra tra le ipotesi previste dall’articolo 179 c.p.p.

L’omesso avviso di conclusione delle indagini per l’imputato non può costituire nullita’ assoluta poiche’ non rientra tra le ipotesi previste dall’articolo 179 c.p.p. dal momento che non concerne la citazione dell’imputato ovvero la previsione di assenza del difensore nei casi in cui ne e’ obbligatoria la presenza, ipotesi che si riferisce al compimento di attivita’...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 91. La resistenza a pubblico ufficiale, reato comune e a bassa valenza criminogena, non giustifica la sorveglianza speciale se è trascorso un significativo lasso di tempo tra l’emissione del decreto di sottoposizione alla misura di prevenzione e la sua esecuzione
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 91. La resistenza a pubblico ufficiale, reato comune e a bassa valenza criminogena, non giustifica la sorveglianza speciale se è trascorso un significativo lasso di tempo tra l’emissione del decreto di sottoposizione alla misura di prevenzione e la sua esecuzione

La resistenza a pubblico ufficiale, reato comune e a bassa valenza criminogena, non giustifica la sorveglianza speciale se è trascorso un significativo lasso di tempo tra l’emissione del decreto di sottoposizione alla misura di prevenzione e la sua esecuzione, oltre al decorso di un periodo di detenzione ampio e tendente alla risocializzazione. Sentenza 3 gennaio...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 62. Induzione indebita a carico dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune che propongono al privato di non denunciare gli abusi edilizi commessi nella sua proprietà a condizione della remissione di querela che l’uomo aveva fatto per danni proprio nei confronti del comune e che avrebbe coinvolto parte del personale.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 62. Induzione indebita a carico dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune che propongono al privato di non denunciare gli abusi edilizi commessi nella sua proprietà a condizione della remissione di querela che l’uomo aveva fatto per danni proprio nei confronti del comune e che avrebbe coinvolto parte del personale.

Induzione indebita a carico dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune che propongono al privato di non denunciare gli abusi edilizi commessi nella sua proprietà a condizione della remissione di querela che l’uomo aveva fatto per danni proprio nei confronti del comune e che avrebbe coinvolto parte del personale. Correttamente i giudici del merito hanno ritenuto...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 24 novembre 2017, n. 53476. Ritenuta corretta la notifica dell’avviso eseguita al numero di fax indicato sulla carta intestata su cui era stata presentata la richiesta di riesame
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 24 novembre 2017, n. 53476. Ritenuta corretta la notifica dell’avviso eseguita al numero di fax indicato sulla carta intestata su cui era stata presentata la richiesta di riesame

Ritenuta corretta la notifica dell’avviso eseguita al numero di fax indicato sulla carta intestata su cui era stata presentata la richiesta di riesame, affermando che costituisce onere del difensore comunicare tempestivamente all’autorità giudiziaria procedente le intervenute variazioni rilevanti ai fini della regolarità della ricezione delle notificazioni, e fra esse il mutamento del numero dell’utenza telefax...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 26 ottobre 2017, n. 49258. Peculato e non peculato d’uso per l’assessore del comune che dà alla figlia il suo telefono di servizio per le sue chiamate personali, facendo pagare la bolletta al comune.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 26 ottobre 2017, n. 49258. Peculato e non peculato d’uso per l’assessore del comune che dà alla figlia il suo telefono di servizio per le sue chiamate personali, facendo pagare la bolletta al comune.

Peculato e non peculato d’uso per l’assessore del comune che dà alla figlia il suo telefono di servizio per le sue chiamate personali, facendo pagare la bolletta al comune. Sentenza 26 ottobre 2017, n. 49258 Data udienza 29 maggio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 21 novembre 2017, n. 53000. Le dimissioni del dipendente pubblico bastano per escludere il pericolo di reiterazione del reato
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 21 novembre 2017, n. 53000. Le dimissioni del dipendente pubblico bastano per escludere il pericolo di reiterazione del reato

La questione della efficacia delle dimissioni e dell’accertamento della loro portata non si esaurisce con la interpretazione dei dati normativi, ma richiede la ricostruzione dell’inquadramento del rapporto di lavoro dell’indagato – pubblico dipendente, al fine di stabilire se, nonostante le dimissioni, persista o meno un inserimento dell’indagato nell’organigramma del Comune e, pertanto, se residuino concrete...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 11 ottobre 2017, n. 46792. Nullo perché privo di autonoma valutazione l’ordinanza cautelare se il gip si limita a copiare quanto affermato dal Pm
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 11 ottobre 2017, n. 46792. Nullo perché privo di autonoma valutazione l’ordinanza cautelare se il gip si limita a copiare quanto affermato dal Pm

Nullo perché privo di autonoma valutazione l’ordinanza cautelare se il gip si limita a copiare quanto affermato dal Pm Sentenza 11 ottobre 2017, n. 46792 Data udienza 11 settembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovanni – Presidente...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 31 ottobre 2017, n. 49997. Le regole dettate dall’art. 192, 3 comma c.p.p. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione di penale responsabilità dell’imputato
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 31 ottobre 2017, n. 49997. Le regole dettate dall’art. 192, 3 comma c.p.p. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione di penale responsabilità dell’imputato

Le regole dettate dall’art. 192, 3 comma c.p.p. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione di penale responsabilità dell’imputato, previa verifica, corredata da idonea motivazione, della credibilità soggettiva del dichiarante e dell’attendibilità intrinseca del suo racconto, che peraltro deve in tal caso essere...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 25 ottobre 2017, n. 49054. Il rispetto del principio costituzionale ed europeo del contraddittorio deve essere assicurato anche nel caso in cui il giudice procedente decida di modificare la definizione giuridica del fatto oggetto di giudizio
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 25 ottobre 2017, n. 49054. Il rispetto del principio costituzionale ed europeo del contraddittorio deve essere assicurato anche nel caso in cui il giudice procedente decida di modificare la definizione giuridica del fatto oggetto di giudizio

Esclusa la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza quando nel capo di imputazione siano contestati gli elementi fondamentali idonei a porre l’imputato in condizioni di difendersi dal fatto poi ritenuto in sentenza, da intendersi sempre come accadimento storico oggetto di qualificazione giuridica da parte della legge penale, che spetta al giudice individuare...