Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 giugno 2015, n. 25944 Ritenuto in fatto 1. S.D. ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Milano, in data 2-7-2014, con la quale è stata confermata la sentenza di condanna emessa in primo grado, in ordine al delitto di cui all’art. 323 cod. pen....
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 giugno 2015, n. 25903. Ai fini della valutazione in punto di idoneità offensiva delle espressioni utilizzate nei confronti del pubblico ufficiale, non ci deve limitare a valutare il mero significato obiettivo delle parole, ma si deve tenere conto anche dei criteri etico sociali comunemente condivisi e, soprattutto, della evoluzione del linguaggio nella società. Il che peraltro non significa che l’obiettiva capacità offensiva delle parole possa ritenersi elisa dalla facilità con cui nella società contemporanea vengono abitualmente usate espressioni volgari o dal fatto che una data locuzione ricorra frequentemente nel linguaggio comune, potendo questa integrare il reato allorché sia inserita in un contesto che esprima, senza possibilità di equivoci, disprezzo e disistima per le funzioni del pubblico ufficiale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 giugno 2015, n. 25903 Ritenuto in fatto 1. Con pronuncia del 24 giugno 2014, la Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza del 13 dicembre 2011, con la quale il Tribunale di Marsala ha condannato D.G. alla pena di mesi uno di reclusione, in relazione ai...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 maggio 2015, n. 19105. Non sussiste il reato di abuso di ufficio quando il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio agisca al di fuori dell’esercizio delle sue funzioni anche se la condotta posta in essere sia occasionata dallo svolgimento delle stesse
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 7 maggio 2015, n. 19105 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. MOGINI Stefano – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 maggio 2015, n. 20126. L’abitualità che caratterizza il delitto di maltrattamenti in famiglia può derivare dal continuo ed invasivo controllo da parte del marito, divorato da una patologica ed incontenibile gelosia nei confronti della moglie. Ma il giudice di merito deve vagliare con particolare attenzione la credibilità della vittima e dei testimoni, suoi prossimi congiunti, anche alla luce di eventuali motivi di astio di questi ultimi, derivanti da una pretesa risarcitoria di notevole valore economico, azionata in sede civile dall’indagato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 maggio 2015, n. 20126 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 aprile 2015, n. 16810. In tema di valutazione dello stato di impossibilita’ economica ad adempiere all’obbligo di assistenza, mediante l’assegno di mantenimento, dell’imputato del reato di cui all’articolo 570 c.p., comma 2, n. 2, compete a quest’ultimo fornire compiuta dimostrazione della propria incapacita’ di adempiere l’obbligo contributivo giudiziale impostogli per assicurare i mezzi di sussistenza ai suoi prossimi congiunti. Tale asserita incapacita’ deve essere suffragata da concrete prove
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 aprile 2015, n. 16810 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – rel. Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 aprile 2015, n. 17655. La creazione di un pericolo fittizio dal quale proteggere la vittima dell’inganno facendosi consegnare somme di denaro è inquadrabile nel delitto di truffa (articolo 640 del Cp) e non invece nei più gravi reati di concussione (articolo 317 del Cp) o induzione indebita (articolo 319 quater del Cp). La Cassazione ha precisato il giusto reato da applicare nei confronti di un carabiniere e di un suo complice che si fingeva tale i quali inventando un falso pericolo avevano offerto la loro protezione alla persona offesa in cambio di denaro. Per la Corte in questo caso non si configura la concussione perché la persona offesa non paga perché teme un danno ingiusto che può derivare da un uso distorto del potere; non si configura l’induzione indebita perché la vittima non si trova nella condizione di assoggettamento alla potestà; ma si configura la meno grave ipotesi di truffa perché l’aspettativa di un interessamento per risolvere la falsa situazione di pericolo è generata da artifici e raggiri
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 aprile 2015, n. 17655 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 aprile 2015, n. 18257. Responsabilità penale degli Enti; la prescrizione dell’illecito dell’Ente è interrotta dalla notifica dell’atto e non dalla sua emissione, essendo l’interruzione della prescrizione regolata in base al d.lgs. n. 231/2001 dalle norme del codice civile, l’effetto interruttivo si ottiene con la portata a conoscenza dell’atto nei confronti dell’Ente, in particolare con la notifica dell’atto processuale idoneo a tale effetto
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 aprile 2015, n. 18257 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ A.S. – Presidente Dott. FIDELBO Giorgi – Consigliere Dott. DI STEFANO P – rel. Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetan – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 aprile 2015, n. 17650. Il provvedimento cautelare cui fa riferimento l’art. 388, 2° comma, cod. pen è qualsiasi provvedimento atto ad incidere sull’esercizio del diritto reale e che richiede la necessaria ottemperanza del destinatario dell’ordine non potendo essere regolarmente eseguito in via coattiva secondo le regole della esecuzione civile
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 aprile 2015, n. 17650 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI STEFANO P. – rel. Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 aprile 2015, n. 16924. L’azione di risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, anche dopo le modifiche introdotte con la recente riforma sulle responsabilità civile dei magistrati, non costituisce per sé ragione idonea e sufficiente ad imporre la sostituzione del singolo magistrato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 aprile 2015, n. 16924 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – rel. Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 aprile 2015, n. 14538. Il decreto con il quale si riconosce la restituzione del termine per impugnare ha tutte le caratteristiche dell’atto abnorme, sia sotto il profilo dell’abnormità strutturale che funzionale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 9 aprile 2015, n. 14538 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. BASSI...