SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III sentenza 7 marzo 2016, n. 9229 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Cremona, con ordinanza resa in data 9 gennaio 2015, ha accolto la richiesta di riesame, presentata da C.C. , in qualità di legale rappresentante pro tempore di MPO & Partners Professional Trustee Spa, avverso il sequestro preventivo...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 marzo 2016, n. 11209. In tema di responsabilità amministrativa degli enti, la nozione di «profitto di rilevante entità», rilevante ai fini dell’applicazione delle sanzioni interdittive (articolo 13, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231) non può essere riferita al solo profitto inteso come margine (o utile) netto di guadagno, in quanto la valutazione che il giudice è chiamato a compiere non va operata alla stregua di criteri strettamente economico-aziendalistici, ma deve tenere conto di tutti gli elementi che connotano in termini di valore economico l’operazione negoziale. Inoltre, il profitto non va limitato al vantaggio economico attuale, immediatamente conseguito dal reato, ma deve comprendere anche l’utile potenziale
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 marzo 2016, n. 11209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Presidente Dott. ALMA Marco Maria – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. BELTRAMI Sergio – Consigliere Dott. ARIOLLI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 marzo 2016, n. 12810. Annullata senza rinvio un’Ordinanza di sequestro preventivo per equivalente nella parte in cui aveva incluso nel computo del profitto del reato di omesso versamento anche le somme corrispondenti al mancato pagamento dell’IRAP. L’evasione di tale imposta, non trattandosi di “imposta sul reddito” in senso tecnico, è penalmente irrilevante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 marzo 2016, n. 12810 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GRILLO Renato – Presidente Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. MOCCI Mauro – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 marzo 2016, n. 10784. Ai fini dell’applicazione o del mantenimento di una misura cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio deve essere valutato con riferimento sia alle prove da acquisire sia alle fonti di prova gia’ acquisite; e cio’ in considerazione della spiccata valenza endoprocessuale del dato riferito alle indagini preliminari ed alla sua ridotta utilizzabilita’ in dibattimento. Pertanto, al fine di prevenire il persistente e concreto pericolo di inquinamento probatorio, a nulla rileva il fatto che le indagini siano in stato avanzato ovvero siano gia’ concluse, in quanto l’esigenza di salvaguardare da inquinamento l’acquisizione e la genuinita’ della prova non si esaurisce con la chiusura delle indagini preliminari
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 marzo 2016, n. 10784 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. SOCCI Angelo Matteo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 marzo 2016, n. 10974. Il solo accordo per l’uso di un timbro recante il nome della società non può costituire indizio sufficiente della veste di amministratore di fatto di una società di capitali, che se non richiede l’esercizio di tutti i poteri tipici dell’organo di gestione, postula comunque una significativa, penetrante e regolare partecipazione alla attività gestoria, svolta cioè in modo non episodico od occasionale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 marzo 2016, n. 10974 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. MOCCI Mauro – Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 marzo 2016, n. 10788. In tema di intercettazioni telefoniche, il ricorso alla procedura cd di “istradamento”, e cioè il convogliamento delle chiamate in partenza dall’estero in un “nodo” situato in Italia (e a maggior ragione di quelle in partenza dall’Italia verso l’estero, delle quali è certo che vengono convogliate a mezzo di gestore sito nel territorio nazionale) non comporta la violazione delle norme sulle rogatorie internazionali, poichè in tal modo tutta l’attività d’intercettazione, ricezione e registrazione delle telefonate viene interamente compiuta nel territorio italiano, mentre il ricorso alle forme dell’assistenza giudiziaria all’estero è necessario unicamente per gli interventi da compiersi all’estero, per l’intercettazione di conversazioni captate solo da un gestore straniero
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 marzo 2016, n. 10788 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. SOCCI Angelo Matteo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 31 marzo 2016, n. 13001. In tema di arresto, la nozione di quasi flagranza di cui all’art. 382 c.p.p., non va intesa rigidamente e, comunque, avendo riguardo esclusivamente al criterio quantitativo del lasso temporale dalla commissione del fatto. Ciò in quanto la previsione dell’arresto di chi sia “sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso il reato immediatamente prima” trova fondamento nell’esigenza di un legame materiale della persona con il fatto. Deve cioè esistere “una stretta connessione temporale tra il reato e la sorpresa con tracce dello stesso”, sì che l’azione per raggiungere ed arrestare l’autore dell’episodio criminoso possa ritenersi svolta senza soluzione di continuità. La nozione di “inseguimento” ad opera della forza pubblica comprende ogni attività di indagine e ricerca finalizzata alla cattura dell’indiziato di reità, quand’anche la stessa si protragga nel tempo, purché non subisca interruzioni dopo la commissione dei reato.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 31 marzo 2016, n. 13001 Presidente Claudio D’Isa Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 04/04/2015, il Tribunale di Rimini, in sede di giudizio direttissimo, non convalidava, restituendo gli atti al P.M., l’arresto eseguito dal CC della Stazione di Miramare di Rimini nei confronti di M.R.. 2. Avverso...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 marzo 2016, n. 12878. Nel processo penale, alle parti private non è consentito effettuare comunicazioni e notificazioni mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 marzo 2016, n. 12878 Ritenuto in fatto 1.Con I’ ordinanza in epigrafe, il Tribunale della Libertà di Firenze ha dichiarato inammissibile la richiesta dì riesame ex art. 309 cod. proc. pen. proposta a mezzo di posta certificata in data 3/7/2015 dal difensore di L.A. avverso l’ordinanza applicativa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 marzo 2016, n. 9154. Precisato, nuovamente, il contenuto degli atti fraudolenti quale residuale modalità realizzativa della c.d. frode esattoriale, con particolare riguardo alla costituzione del fondo patrimoniale familiare costituito appunto col solo scopo di eludere l’adempimento dell’obbligazione fiscale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 marzo 2016, n. 9154 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott. ANDRONIO A....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 febbraio 2016, n. 6709. La procedura di regolarizzazione dei centri non autorizzati di raccolta di scommesse in Italia per conto di bookmaker stranieri, introdotta dalla legge 23 dicembre 2014 n. 190 e prorogata dalla legge 28 dicembre 2015 n. 208, non si pone in contrasto con le libertà di stabilimento e di prestazione di servizi sancite dagli articoli 49 e 56 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. È stata, dunque, rigettata la richiesta di rinviare alla Corte di giustizia di Lussemburgo la questione della compatibilità della normativa transitoria italiana, sollevata da un esercente di Messina che aveva subito un sequestro nell’ambito di una indagine sull’esercizio abusivo di attività di scommessa in quanto sprovvista della prescritta autorizzazione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 febbraio 2016, n. 6709 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. DE MASI Oronzo – Consigliere Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....