Non è configurabile il reato di maltrattamenti e stalking quando le vessazioni siano state condotte in un lasso di tempo assai breve Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 16 settembre 2016, n. 38700 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
Tag: maltrattamenti
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 marzo 2016, n. 8401. Il delitto di cui all’art. 572 c.p., per fatti avvenuti prima della sua riforma avvenuta nel 2012 e nel 2013, è configurabile anche in danno di persona convivente more uxorio, quando si sia in presenza di un rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto, instaurato tra le due persone, con legami di reciproca assistenza e protezione e dal quale emerga un progetto di vita comune
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 marzo 2016, n. 8401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GALLO Domenico – Presidente Dott. AGOSTINACCHIO Luigi – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo – Consigliere Dott. RECCHIONE Sandr...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 gennaio 2016, n. 9. In tema di maltrattamenti in famiglia; la mancanza di certificazioni mediche non è motivo sufficiente per privare di valenza indiziaria le dichiarazioni delle persone offese, considerato che nella provvisoria incolpazione sono contestate all’indagato soltanto violenze consistite in percosse e che il contesto familiare in cui sono maturate le aggressioni rende plausibile che gli stretti parenti dell’indagato abbiano evitato di ricorrere a cure ospedaliere, rivolgendosi alle forze dell’ordine solo davanti all’impossibilità di fronteggiare da soli la condotta violenta dell’indagato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 gennaio 2016, n. 9 Ritenuto in fatto 1. Con la ordinanza in epigrafe, il Tribunale dei riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di riesame avverso l’ordinanza dei Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo del primo agosto 2015, che aveva applicato a M.D.L. la...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 novembre 2015, n. 45077. La figura di reato di cui all’art. 572 c.p. non costituisce la tutela penale del mobbing lavorativo, che, purtuttavia, può essere ricondotto a tale ipotesi criminosa solo quando il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assuma natura parafamiliare, in quanto caratterizzato da relazioni intense e abituali, da consuetudini di vita tra i soggetti, dalla soggezione di una parte nei confronti dell’altra, dalla fiducia riposta dal soggetto più debole del rapporto in quello che ricopre la posizione di supremazia
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 novembre 2015, n. 45077 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. VILLONI O. – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. BASSI A. – Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 novembre 2015, n. 44589. Al mobbing in ambito lavorativo è applicabile l’art. 572 c.p. purché vi sia con la vittima un rapporto di “para-familiarità”. Il delitto di maltrattamenti di cui all’art. 572 c.p. può trovare applicazione nei rapporti di tipo lavorativo alla condizione che sussista il presupposto della “para-familiarità”, intesa come sottoposizione di una persona alla autorità di altra in un contesto di prossimità permanente, di abitudini di vita proprie e comuni alle comunità familiari, nonché di affidamento, fiducia e soggezione del sottoposto rispetto all’azione di chi ha la posizione di supremazia
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 novembre 2015, n. 44589 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovann – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierlui – Consigliere Dott. VILLONI O – rel. Consigliere Dott....
Corte i Cassazione, sezione VI, sentenza 30 ottobre 2015, n. 43960. Il deterioramento del rapporto matrimoniale e la relazione extraconiugale del marito, manifestata alla moglie, non integra già di per sé il delitto di maltrattamenti, a meno che non sussistano altri elementi idonei a creare una situazione di sofferenza morale e fisica alla donna. Così pure non c’è “violenza economica” se le scelte economiche e organizzative familiari, anche se non condivise allo stesso modo da entrambi i coniugi, sono compiute senza vessazioni o violenze fisiche
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 ottobre 2015, n. 43960 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. BASSI A. – rel. Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 maggio 2015, n. 20126. L’abitualità che caratterizza il delitto di maltrattamenti in famiglia può derivare dal continuo ed invasivo controllo da parte del marito, divorato da una patologica ed incontenibile gelosia nei confronti della moglie. Ma il giudice di merito deve vagliare con particolare attenzione la credibilità della vittima e dei testimoni, suoi prossimi congiunti, anche alla luce di eventuali motivi di astio di questi ultimi, derivanti da una pretesa risarcitoria di notevole valore economico, azionata in sede civile dall’indagato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 maggio 2015, n. 20126 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 14 gennaio 2015, n. 1381. Ai fini dell'art. 643 c.p. si richiede non solo l'abuso delle particolari condizioni del soggetto passivo, ma anche la sua induzione a compiere atti giuridici potenzialmente pregiudizievoli per sé o per altri, induzione intesa non già come semplice richiesta di compiere l'atto, bensì come apprezzabile attività di pressione morale, di suggestione o di persuasione, o comunque di spinta psicologica.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 14 gennaio 2015, n.1381 Ritenuto in fatto Con sentenza 12.12.2013 la Corte d’Appello di Torino confermava la condanna emessa il 5.5.11 dal Tribunale della stessa sede nei confronti di T.L. alias M.L. (nata in (…)) e di I.P. per il delitto di circonvenzione di incapace continuata ed...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 gennaio 2015, n. 4332. Il maltrattamento occasionale da parte del marito nei confronti della moglie non determina automaticamente anche un reato nei confronti dei figli. Perchè possa emergere un'autonoma fattispecie di incriminazione per maltrattamenti nei confronti dei figli occorre, infatti, che i fatti addebitati al padre nei confronti dell'altro genitore abbiano il carattere dell'abitualità e non dell'occasionalità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 29 gennaio 2015, n. 4332 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. LANZA Luigi – rel. Consigliere Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. DE...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 novembre 2014, n. 48645. In un procedimento per maltrattamenti in famiglia, il tribunale non può negare l'ascolto del minore, richiesto a discarico dai parenti imputati, motivandolo con la sua presunta inattendibilità. Quando una parte, a seguito dell'esercizio dei poteri officiosi di integrazione probatoria, chieda la prova contraria essa non può essere rifiutata salvo che sia contraria alla legge o manifestamente superflua o irrilevante
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 novembre 2014, n. 48645 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. LEO Guglielmo – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. BASSI...