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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 aprile 2014, n. 15492. Il Tribunale di Oristano confermava la sentenza emessa dal Giudice di pace di Oristano con la quale l'imputata era stata condannata alla pena di euro 200 di multa nonché al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno in favore della parte civile, con previsione di una provvisionale immediatamente esecutiva, in quanto ritenuta colpevole del reato di lesioni personali colpose. Secondo l'accertamento condotto nei gradi di merito la parte civile era stata ferita al labbro dal cane di piccola taglia che l'imputata teneva nella borsa portata al braccio, allorché ella aveva avvicinato il viso al cane. La condotta imprudente della rea è stata ritenuta inidonea ad escludere la responsabilità dell'imputata perché questa aveva custodito l'animale senza le debite cautele e la dovuta diligenza, tenuto altresì conto delle previsioni dell'ordinanza del 3 ottobre 2005 del Ministero della salute, in forza della quale al proprietario o detentore di cani si impone l'obbligo di applicare la museruola e il guinzaglio quando si trovino in luogo pubblico o aperto al pubblico; ed inoltre perché portando il cane nella borsa a tracolla consentiva all'animale di essere più vicino al viso delle persone mentre veniva limitata la possibilità di un pieno controllo sui movimenti del medesimo.

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza  7 aprile 2014, n. 15492 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe il Tribunale di Oristano ha confermato quella emessa dal Giudice di pace di Oristano con la quale F.R. era stata condannata alla pena di euro 200 di multa nonché al pagamento delle spese...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 25 febbraio 2014, n. 9194. Nel caso di lesioni colpose astrattamente riconducibili a responsabilità medica, che la mera conoscenza delle conseguenze subite in esito al trattamento terapeutico costituisca consapevolezza dell’esistenza del reato perché difetta ancora, nella persona offesa, la consapevolezza della circostanza che il medico ha violato le regole dell’arte medica cagionando le lesioni

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 25 febbraio 2014, n. 9194 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 14 giugno 2012 la Corte d’appello di Milano, in riforma della sentenza del Tribunale di Monza dei 20 settembre 2011, appellata da M.S., dichiarava non doversi procedere nei confronti dello stesso perché l’azione penale non...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 febbraio 2014, n. 5271. Responsabile dei reati di interruzione di pubblico servizio e di lesioni aggravate dall’uso di un bastone, per aver aggredito il conducente di un autobus, che gli aveva rimproverato il parcheggio in doppia fila, così interrompendo il servizio di linea

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 febbraio 2014, n. 5271 Ritenuto in fatto 1. M.M. ricorre avverso la sentenza in data 14-2-2013 con la quale la Corte d’Appello di Catania, confermando sostanzialmente quella del Tribunale della stessa sede emessa il 15-7-2008, che riformava solo in punto di concessione del beneficio della non menzione...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 dicembre 2013, n. 51393. Anche un semplice graffio configura il reato di lesioni, (nel caso di specie, durante un alterco una donna aveva segnato il viso della sua rivale in amore, procurandole una prognosi di dieci giorni).

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 19 dicembre 2013, n. 51393 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. BRUNO P.A – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. DEMARCHI...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 20 novembre 2013 n. 46307. Accusato di lesioni colpose il padrone che ha omesso di custodire il proprio cane all’interno di un parco dove lo stesso rincorreva e mordeva al ginocchio una donna

Il testo integrale[1] Per la S.C. il giudice di Pace ha indicato“con congrua e logica motivazione le ragioni che gli hanno consentito di ritenere la responsabilità dell’imputato. Il ricorrente infatti aveva lasciato libero in area aperta al pubblico un cane doberman di notevoli dimensioni, senza guinzaglio, omettendo quindi le necessarie cautele dirette a prevenire azioni...