suprema CASSAZIONE CIVILE SEZIONE III Sentenza 14 gennaio 2014, n. 531 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente – Dott. AMBROSIO Annamaria – rel. Consigliere – Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere – Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere – Dott. VINCENTI Enzo – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 gennaio 2014, n. 1312. Una volta provato l’inadempimento consistente nell’inesatta esecuzione della prestazione di sicurezza nonché la correlazione fra tale inadempimento ed il danno, la prova che tutto era stato approntato ai fini dell’osservanza del precetto dell’art. 2087 cod. civ. e che gli esiti dannosi erano stati determinati da un evento imprevisto e imprevedibile deve essere fornita dal datore di lavoro. La prova liberatoria a carico del datore di lavoro va, poi, generalmente correlata alla quantificazione della diligenza ritenuta esigibile, nella predisposizione delle misure di sicurezza, imponendosi, di norma, allo stesso l’onere di provare l’adozione di comportamenti specifici i quali, ancorché non risultino dettati dalla legge (o altra fonte equiparata), siano suggeriti da conoscenze sperimentali e tecniche, dagli “standard” di sicurezza normalmente osservati o trovino riferimento in altre fonti analoghe
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 22 gennaio 2014, n. 1312 Svolgimento del processo La Corte di appello, giudice del lavoro, di L’Aquila, con sentenza n. 822/2010 del 25/6/2010, decidendo sull’appello proposto da C.L. nei confronti di Ci.Gi. e della Carige Assicurazioni S.p.A. (chiamata in garanzia dal Ci. ) nonché sull’appello incidentale proposto da...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 gennaio 2014, n. 475. L’incidente non rientra tra quelli definibili come in itinere quando non occorso nel normale spostamento tra abitazione e luogo di lavoro e perché accaduto in orari non collegabili necessariamente con l’orario di lavoro (l’incidente è delle 0,20 mentre il ricorrente doveva riprendere il lavoro alle ore 8 del giorno successivo), secondo circostanze in cui è evidente l’imprudenza del lavoratore con l’assunzione incontestabile di un rischio elettivo da parte di quest’ultimo.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 gennaio 2014, n. 475 Svolgimento del processo La Corte di appello di Napoli con sentenza del 7.7.2009 rigettava l’appello proposto da D.L. nei confronti dell’INAIL avverso la sentenza del Tribunale di Napoli che, con sentenza dell’8.6.20105, aveva rigettato la domanda del D. diretta alla costituzione di una...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 16 dicembre 2013, n. 50605. ll delegato per la sicurezza – figura come già detto del tutto eventuale – è invece destinatario di poteri e responsabilità originariamente ed istituzionalmente gravanti sul datore di lavoro e, perciò, deve essere formalmente individuato ed investito del suo ruolo con modalità rigorose, non ricorrenti nel caso in esame. Peraltro in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, ai sensi dell’art. 17 D.Lgs. n. 81 del 2008, il datore di lavoro non può delegare, neanche nell’ambito di imprese di grandi dimensioni, l’attività di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza del lavoratore e la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 16 dicembre 2013, n. 50605 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 20 luglio 2009 il Tribunale di Nuoro dichiarava P.M.A. responsabili dei reati di cui agli artt. 589 co. 1 e 2 c.p. (capo A), artt. 48 co. 3 e 89 co. 2 lett. a D.L.vo...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 novembre 2013, n. 26401. Idoneita’, dal punto di vista probatorio, della imputazione penale di condotta violativa delle norme di prevenzione per gli infortuni sul lavoro, per violazione non gia’ di un generico dovere di protezione del lavoratore sibbene per l’inosservanza di specifici obblighi di protezione, a dimostrare, nel giudizio civile, il nesso eziologico tra l’addebitata inosservanza di legge e l’infortunio; Rimarcata l’autonoma valenza probatoria dell’accertata violazione delle specifiche norme prevenzionali, cosi’ ritenuta soddisfatta l’esigenza probatoria per il preteso risarcimento del danno morale.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 novembre 2013, n. 26401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANCINO Rossana...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 novembre 2013, n. 44977. In tema di reato di lesioni colpose commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 novembre 2013, n. 44977 Ritenuto in fatto -1- L.G. , C.G. e P.C. sono stati chiamati a rispondere del reato di lesioni colpose commesso, con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, in pregiudizio di R.L. che, nel corso dei lavori di realizzazione, in...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 17 ottobre 2013, n. 42647. Non occorre che vi sia la violazione di specifiche norme dettate per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, essendo sufficiente che l’evento dannoso si sia verificato a causa dell’omessa adozione di quelle misure ed accorgimenti imposti ai fini della più efficace tutela dell’integrità fisica del lavoratore
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 17 ottobre 2013, n. 42647 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 9 dicembre 2011 la Corte d’Appello di Roma confermava la sentenza pronunciata dal Tribunale di Roma in data 8 luglio 2009, appellata da D.A.R. che aveva affermato la penale responsabilità della stessa in ordine al...
Corte di Cassazione, sezione IV, senetnza n. 36394 del 5 settembre 2013. In tema di infortunio sul lavoro: mancanza della necessaria protezione e scorretta prassi aziendale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV senetnza n. 36394 del 5 settembre 2013 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Ancona, con sentenza 17 maggio 2012, confermava quella di primo grado, emessa in data 7 giugno 2010 dal Tribunale di Fermo che dichiarò E.G. responsabile del delitto di cui all’art. 40 cpv. c.p., art. 590...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 settembre 2013 n. 36398. La mancata nomina del direttore dei lavori non determina la responsabilità automatica del committente in caso di infortunio di un operaio nel cantiere
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 settembre 2013 n. 36398[1] La responsabilità del committente deriva dalla violazione di alcuni obblighi specifici, quali l’informazione sui rischi dell’ambiente di lavoro e la cooperazione nell’apprestare le misure di protezione e prevenzione, non potendo esigersi però un controllo pressante, continuo e capillare del committente...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 agosto 2013, n. 33315. La responsabilità del datore di lavoro per le lesioni riportate dal proprio dipendente durante il processo di lavorazione è esclusa solo ove la condotta del lavoratore risulti del tutto anomala, imprevedibile e incompatibile con il sistema abituale di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 agosto 2013, n. 33315 Ritenuto in fatto F.A. e F.G. venivano rinviati a giudizio rispettivamente per i reati di violazione di norme antinfortunistiche ex art. 4 e 391 e 47 co. 2 DPR 547/55 e lesioni colpose aggravate ex art. 113, 590 co. 3 c.p. il primo...