Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 giugno 2015, n. 2937 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello numero di registro generale 5586 del 2012, proposto da: Te. s.r.l. in persona del legale rappresentante in proprio e...
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Consiglio di Stato, sezione IV, ordinanza 3 giugno 2015, n. 2707. È stata rimessa all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, tra l’altro, la questione dell’obbligatorietà, in sede di presentazione dell’offerta, dell’indicazione del nominativo del subappaltatore. Opportunamente questo problema è stato sottoposto all’Adunanza plenaria, che potrà chiarire i dubbi relativi alla posizione del concorrente, privo dei requisiti di qualificazione per alcune categorie scorporabili, e che aveva espresso l’intenzione di subappaltare queste prestazioni
Consiglio di Stato sezione IV ordinanza 3 giugno 2015, n. 2707 REPUBBLICA ITALIANA IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente ORDINANZA DI RIMESSIONE ALL’ADUNANZA PLENARIA sul ricorso in appello nr. 1530 del 2015, proposto da MA. S.p.a., in proprio e quale mandataria di costituendo r.t.i., e da SO. S.r.l.,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 aprile 2015, n. 2013. La perdita della copertura finanziaria rappresenta una circostanza che può legittimamente indurre la PA, fino a che il contratto non sia stato stipulato, a rivalutare i motivi di interesse pubblico sottesi all’affidamento di un contratto riconducibile alla principale ipotesi di revoca di provvedimenti amministrativi
Consiglio di Stato sezione V sentenza 21 aprile 2015, n. 2013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 266 del 2015, proposto dalla D. s.a.s., rappresentata e difesa dall’avvocato Fr.An.Ca., con domicilio eletto presso il...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 30 aprile 2015, n. 2198. La valutazione delle offerte, poiché è espressione di un’ampia discrezionalità che impinge nel merito dell’azione amministrativa, sfugge al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, salve le ipotesi di manifesta irragionevolezza, illogicità, irrazionalità, arbitrarietà o di travisamento dei fatti
Consiglio di Stato sezione V sentenza 30 aprile 2015, n. 2198 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5530 del 2013, proposto dal Consorzio Ca. (C.), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 7 aprile 2015, n. 1769. Qualora l’atto impugnato (provvedimento o sentenza) sia legittimamente fondato su una ragione di per sé sufficiente a sorreggerlo, diventano irrilevanti, per difetto di interesse, le ulteriori censure dedotte dal ricorrente avverso le altre ragioni opposte dall’autorità emanante a rigetto della sua istanza. Risulta inammissibile, per carenza di interesse, un atto di appello che non attinga l’intero ventaglio dei capi di decisione lesivi in quanto, anche ove accolto, non potrebbe travolgere la statuizione che – in carenza di impugnazione – è divenuta regiudicata. La procedura di regolarizzazione contributiva prevista dall’art. 7, comma 3, del d.m. 24 ottobre 2007 non trova applicazione nel caso di richiesta di certificazione preordinata ai fini della partecipazione a gare d’appalto
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 7 aprile 2015, n. 1769 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10720 del 2014, proposto da: Pl. Srl, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 19 marzo 2015, n. 1425. L’offerta di gara esprime, in via unilaterale e con carattere vincolante, l'impegno negoziale ad eseguire il servizio con prestazione conforme all'oggetto di gara, nonché con modalità tecniche e corrispettivo economico che qualificano l'offerta medesima agli effetti della valutazione comparativa ai fini dell'aggiudicazione dell'appalto. Da ciò deriva la specifica rilevanza della sottoscrizione dell'offerta di gara, che, si configura come lo strumento mediante il quale l'autore fa propria la dichiarazione contenuta nel documento, serve a rendere nota la paternità ed a vincolare l'autore alla manifestazione di volontà in esso contenuta. Essa assolve la funzione di assicurare provenienza, serietà, affidabilità e insostituibilità dell'offerta e costituisce elemento essenziale per la sua ammissibilità, sia sotto il profilo formale che sotto quello sostanziale, potendosi solo ad essa riconnettere gli effetti dell'offerta come dichiarazione di volontà volta alla costituzione di un rapporto giuridico. La sua mancanza inficia, pertanto, la validità e la ricevibilità della manifestazione di volontà contenuta nell'offerta senza che sia necessaria, ai fini dell'esclusione, una espressa previsione della legge di gara
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 19 marzo 2015, n. 1425 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5468 del 2014, proposto da: Te. Spa in proprio e quale Mandataria Ati, Ati-Co. Spa, Ati-Pa....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 4 febbraio 2015, n. 552. La società Expo 2015 s.p.a. ha natura di organismo di diritto pubblico, ai sensi dell'art. 3, comma 26, D.Lgs. n. 163/2006, e le sue procedure di affidamento di servizi rientrano nell'ambito della disciplina di evidenza pubblica prevista dal codice dei contratti pubblici e nella giurisdizione del giudice amministrativo. Il "marchio" di una manifestazione di rilievo internazionale organizzata dall'Italia (Expo 2015) deve essere definito "bene pubblico", di modo che la concessione dell'attività di "sfruttamento commerciale del marchio" costituisce concessione di bene pubblico (immateriale) a pieno titolo e le relative controversie rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ai sensi dell'art. 133, co. 1, lett. b), c.p.a.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 4 febbraio 2015, n. 552 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6361 del 2014, proposto da: Ex. S.p.A., rappresentato e difeso dagli avv. Gi.Ta., An.Cl., con domicilio...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 15 dicembre 2014, n. 6154. Nelle gare pubbliche i chiarimenti della stazione appaltante sono ammissibili se contribuiscono, con un'operazione di interpretazione del testo, a renderne chiaro e comprensibile il significato e/o la ratio di una disposizione del bando, ma non quando, proprio mediante l'attività interpretativa, si giunga ad attribuire alla disposizione un significato ed una portata diversa e maggiore di quella che risulta dal testo stesso, in tal caso violandosi il rigoroso principio formale della "lex specialis", posto a garanzia dei principi di cui all'art. 97 cost.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 15 dicembre 2014, n. 6154 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5942 del 2014, proposto da: Ditta B. s.r.l., in persona del suo legale rappresentante “pro tempore”, rappresentata...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 19 dicembre 2014, n. 6185. L’omessa, rituale, impugnazione del successivo provvedimento di aggiudicazione della gara, conclusivo della procedura d’evidenza pubblica ed adottato in pendenza di gravame, è tale da determinare l’improcedibilità del ricorso proposto avverso la legge di gara. Tanto in ragione: – della necessaria salvaguardia dell’interesse del c.d. controinteressato sopravvenuto (in questo caso l’aggiudicatario della gara ), che esige che il ricorrente, che abbia già gravato gli atti di indizione della gara, debba impugnare anche l’aggiudicazione, in modo tale da estendere il petitum di annullamento evocando in giudizio l’aggiudicatario
Consiglio di Stato sezione III sentenza 19 dicembre 2014, n. 6185 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2118 del 2014, proposto da: En. S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall’avv.to...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 24 novembre 2014, n. 5805. È inammissibile il ricorso all'istituto dell'avvalimento per le attestazioni di idoneità o delle iscrizioni ad albi professionali, poiché trattasi di requisiti personali che non possono divenire oggetto di circolazione in favore di soggetti privi della necessaria abilitazione
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 24 novembre 2014, n. 5805 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello nr. 4838 del 2014, proposto da J. S.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli...