Ai fini della distinzione tra il reato di furto consumato e quello tentato
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Ai fini della distinzione tra il reato di furto consumato e quello tentato

Corte di Cassazione, sezione quarta penale, Sentenza 12 ottobre 2018, n. 46409. La massima estrapolata: Ai fini della distinzione tra il reato di furto consumato e quello tentato, non ha rilevanza ne’ il criterio spaziale, attinente allo spostamento del bene in luogo diverso da quello della sua apprensione, ne’ il criterio temporale, attinente alla durata...

Il criterio distintivo tra consumazione e tentativo risiede nella circostanza che l’imputato consegua, anche se per breve tempo, la piena, autonoma ed effettiva disponibilita’ della refurtiva
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Il criterio distintivo tra consumazione e tentativo risiede nella circostanza che l’imputato consegua, anche se per breve tempo, la piena, autonoma ed effettiva disponibilita’ della refurtiva

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 11 giugno 2018, n. 26576. La massima estrapolata: Il criterio distintivo tra consumazione e tentativo risiede nella circostanza che l’imputato consegua, anche se per breve tempo, la piena, autonoma ed effettiva disponibilita’ della refurtiva, di guisa che risponde di furto consumato e non semplicemente tentato chi, dopo essersi...

Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 7 marzo 2018, n. 10402. Il gip deve valutare la fondatezza delle ragioni del dissenso espresse dalla parte “offesa” nel corso del contraddittorio nell’ambito dell’udienza camerale.
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 7 marzo 2018, n. 10402. Il gip deve valutare la fondatezza delle ragioni del dissenso espresse dalla parte “offesa” nel corso del contraddittorio nell’ambito dell’udienza camerale.

Il gip deve valutare la fondatezza delle ragioni del dissenso espresse dalla parte “offesa” nel corso del contraddittorio nell’ambito dell’udienza camerale. Fermo restando che il contenuto dell’opposizione alla richiesta di archiviazione in base all’articolo 131-bis, secondo l’articolo 411 comma 1 bis del codice di rito penale è costituito dalle ragioni del dissenso e non necessariamente...

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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 9 febbraio 2018, n. 6501. Costituisce furto consumato e non tentato quello che si commette all’atto del superamento della barriera delle casse di un supermercato

Costituisce furto consumato e non tentato quello che si commette all’atto del superamento della barriera delle casse di un supermercato con merce prelevata dai banchi e sottratta al pagamento, non assumendo rilievo che il fatto sia avvenuto sotto il costante controllo del personale di sorveglianza Sentenza 9 febbraio 2018, n. 6501 Data udienza 9 gennaio...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 1 dicembre 2017, n. 54311. Furto consumato
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 1 dicembre 2017, n. 54311. Furto consumato

Non può parlarsi correttamente di furto consumato quando la cosa mobile non è uscita definitivamente dalla sfera di vigilanza del soggetto passivo Sentenza 1 dicembre 2017, n. 54311 Data udienza 25 settembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 11 luglio 2017, n.33869
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 11 luglio 2017, n.33869

I beni in dotazione ai sevizi igienici presenti sulle aree di sosta autostradale possono formare oggetto, da parte di chi usufruisce di siffatti servizi, di un consumo connesso ad esigenze strettamente personali e da effettuarsi rigorosamente sul posto e non di un accaparramento indiscriminato, destinato a consentire all’accaparratore di servirsene esclusivamente in proprio favore, in...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 ottobre 2015, n. 42395. Integra il delitto di furto tentato e non consumato la condotta avvenuta sotto il costante controllo del personale incaricato della sorveglianza, poiché in tal caso non può ritenersi realizzata la sottrazione della cosa, conservando il possessore originario una relazione con il bene e potendo il medesimo in ogni momento interrompere l’azione delittuosa

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza  21 ottobre 2015, n. 42395 Ritenuto in fatto 1. II difensore di M.A. propone ricorso per cassazione contro la sentenza pronunciata Corte d’Appello di Cagliari, in data 7 luglio 2014, che confermava la decisione dei Tribunale di Cagliari con la quale l’imputata, all’esito dei giudizio abbreviato, era stata...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 marzo 2015, n. 9245. In tema di responsabilità per il delitto di tentato furto delle offerte contenute nelle cassette all'interno del santuario, aggravato dalla violenza sulle cose e dall'esposizione alla pubblica fede; l'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede può essere esclusa da una sorveglianza esercitata sulla cosa solo se questa formi oggetto di una diretta e continua custodia da parte del proprietario o di persona addetta; ciò è a dirsi a maggior ragione in considerazione del fatto che l'azione illecita si è compiuta in un luogo di culto aperto ai fedeli, per cui si rende applicabile alla fattispecie anche l'ulteriore regula iuris, secondo cui la menzionata aggravante è configurabile anche in caso di sorveglianza saltuaria quando la cosa si trovi in luoghi privati ma aperti al pubblico, posto che la ragione dell'aggravamento consiste nella volontà di apprestare una più energica tutela a quelle cose mobili che sono lasciate dal possessore, in modo permanente o temporaneo, senza custodia continua

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 marzo 2015, n. 9245 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 1 ottobre 2013 la Corte d’Appello di Bologna, investita dell’appello proposto da E. F. avverso la sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Ferrara in esito al giudizio abbreviato, ha così disposto:...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 novembre 2014, n. 46412. Prelevare furtivamente merce dallo scaffale di un centro commerciale depositarla prima dell'uscita, scappare e difendersi con un coltello per cercare di rimanere impuniti integra il reato di tentativo di rapina impropria e non quello di rapina aggravata dall'uso dell'arma

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 11 novembre 2014, n. 46412 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. LOMBARDO Luigi – rel. Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. BELTRANI Sergio – Consigliere Dott. RECCHIONE...

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