Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 6 settembre 2018, n. 40091. La massima estrapolata: In tema di ingiuria e diffamazione, il comportamento provocatorio, di cui alla causa di non punibilita’ prevista dall’articolo 599 c.p., comma 2, anche quando non integra gli estremi di un illecito codificato, deve essere contrario alla civile convivenza secondo una...
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Ai fini della configurabilita’ dell’attenuante della provocazione
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 21 giugno 2018, n. 28710. La massima estrapolata: Ai fini della configurabilita’ dell’attenuante della provocazione occorrono: a) lo “stato d’ira”, costituito da un’alterazione emotiva che puo’ anche protrarsi nel tempo e non essere in rapporto di immediatezza con il “fatto ingiusto altrui”; b) il “fatto ingiusto altrui”, che...
Non vi è compatibilità fra la circostanza attenuante della provocazione e il reato di molestia o disturbo alle persone
Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 3 luglio 2018, n.29830. La massima estrapolata: Non vi è compatibilità fra la circostanza attenuante della provocazione e il reato di molestia o disturbo alle persone, perché, per quanto lo stato d’ira possa risorgere al ricordo di una ingiustizia patita e dar luogo ad un comportamento criminoso anche...
In ordine al mancato riconoscimento dell’esimente della provocazione di cui all’articolo 599 c.p., comma 2
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 18 giugno 2018, n. 27922. La massima estrapolata: In ordine al mancato riconoscimento dell’esimente della provocazione di cui all’articolo 599 c.p., comma 2, il comportamento provocatorio si configura in presenza di una condotta contraria alle norme giuridiche, ovvero all’insieme delle regole sociali vigenti in un contesto di civile...
L’esimente della provocazione non può essere applicata al reato di molestie nei confronti del vicino perpetrato attraverso telefonate ‘mute’ come reazione ai rumori prodotti.
Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 3 aprile 2018, n. 14782. L’esimente della provocazione non può essere applicata al reato di molestie nei confronti del vicino perpetrato attraverso telefonate ‘mute’ come reazione ai rumori prodotti. Sentenza 3 aprile 2018, n. 14782 Data udienza 29 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...
Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 22 settembre 2017, n. 43904. Eccesso di difesa e l’attenuante della provocazione
In un caso di eccesso di difesa l’attenuante della provocazione può essere consesso solo dopo la valutazione della proporzione tra il fatto ingiusto altrui e il reato commesso. Sentenza 22 settembre 2017, n. 43904 Data udienza 29 settembre 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 febbraio 2017, n. 9164
La legittima difesa non può essere riconosciuta a chi reagisca ad una situazione di pericolo alla cui determinazione egli stesso abbia concorso e nonostante disponga della possibilità di allontanarsi dal luogo senza pregiudizio e senza disonore Non può essere invocata l’attenuante della provocazione quando il fatto apparentemente ingiusto della vittima, cui l’agente abbia reagito, sia...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 marzo 2016 n. 9513. Ai fini del riconoscimento dell’esimente della provocazione nei delitti contro l’onore, non è necessario che la reazione venga attuata nello stesso momento in cui sia ricevuta l’offesa, essendo sufficiente che essa abbia luogo finché duri lo stato d’ira suscitato dal fatto provocatorio, a nulla rilevando che sia trascorso del tempo, ove il ritardo nella reazione sia dipeso unicamente dalla natura e dalle esigenze proprie degli strumenti adoperati per ritorcere l’offesa
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 8 marzo 2016 n. 9513 Ritenuto in fatto 1. II Giudice di pace di Bologna, con sentenza confermata dal Tribunale, ha assolto Z.P., R.F. e V.G. dal reato minaccia loro ascritto perché il fatto non costituisce reato e dal reato di ingiuria – pure a loro contestato –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 luglio 2015, n. 33274. L’esimente della provocazione è prevista a favore di chi commette uno dei fatti previsti dagli artt. 594 e 595 cod. pen. nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso. Sebbene è stato precisato che, nei reati contro l’onore, ai fini dell’integrazione dell’esimente della provocazione, l’immediatezza della reazione deve essere intesa in senso relativo, avuto riguardo alla situazione concreta e alle stesse modalità di reazione, in modo da non esigere una contemporaneità che finirebbe per limitare la sfera di applicazione dell’esimente in questione e di frustarne la “ratio”, occorre comunque, come pure è stato aggiunto, che l’azione reattiva sia condotta a termine persistendo l’accecamento dello stato d’ira provocato dal fatto ingiusto altrui e che tra l’insorgere della reazione e tale fatto sussista una reale contiguità temporale, così da escludere che il fatto ingiusto altrui diventi pretesto di aggressione alla sfera morale dell’offeso, da consumare nei tempi e con le modalità ritenute più favorevoli
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 luglio 2015, n. 33274 Ritenuto in fatto 1. Il Giudice di pace di Roma, con sentenza confermata dal locale Tribunale, ha ritenuto M.L. responsabile di diffamazione in danno dell’avv. L.P. per aver steso, fuori della finestra della propria abitazione, un lenzuolo raffigurante l’immagine della propria madre...