Corte di Cassazione, sezione sesta civile, Ordinanza 22 ottobre 2018, n. 26638. La massima estrapolata: La notifica del testo integrale della sentenza reiettiva del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, effettuata ai sensi art.18, c.13, della L. Fall., dal cancelliere mediante posta elettronica certificata (PEC) è idonea a far decorrere il termine breve per...
Tag: dichiarazione di fallimento
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 21 aprile 2017, n. 10132
La disciplina speciale prevista per la notificazione del ricorso per la dichiarazione di fallimento ha natura esclusiva e obbligatoria sicchè per tale notifica non potrà essere applicato analogicamente l’art. 145 c.p.c. Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 21 aprile 2017, n. 10132 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 28 marzo 2017, n. 8014
L’art. 15 L. Fall. non prevede particolari modalità attestative circa l’impossibilità di eseguire la notifica a mezzo PEC, nè richiede la specifica allegazione del messaggio ritrasmesso dal gestore della posta elettronica certificata attestante l’esito negativo dell’invio, ben potendo l’esito della notifica essere attestato dal cancelliere al quale sia stato affidato il compito di procedere alla...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 1 marzo 2017, n. 5253
La previsione dell’art. 10 L.Fall., per la quale una società cancellata dal registro delle imprese può essere dichiarata fallita entro l’anno dalla cancellazione, implica che il procedimento prefallimentare e le eventuali successive fasi impugnatorie continuano a svolgersi, per fictio iuris, nei confronti della società estinta, non perdendo quest’ultima, in ambito concorsuale, la propria capacità processuale;...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 13 settembre 2016, n. 17946
Anche nel caso di società già cancellata dal registro delle imprese, il ricorso per la dichiarazione di fallimento può essere validamente notificato, ai sensi dell’art. 15, c. 3, L. Fall. – nel testo novellato dal D.L. 18/10/2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla L. 17/12/2012, n. 221 -, all’indirizzo di posta elettronica certificata della società...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 8 settembre 2016, n. 17767
L’iniziativa per la dichiarazione di fallimento può essere notificata dal creditore in via diretta dal suo avvocato sia mediante l’ausilio degli uffici postali sia con la PEC. Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 8 settembre 2016, n. 17767 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 9 settembre 2016, n. 17884
Per la partecipazione al giudizio fallimentare l’avviso di udienza viene notificato all’imprenditore presso l’indirizzo PEC del quale e’ obbligato a dotarsi ex art. 16 DL 185/2008 ed è tenuto a mantenere attivo durante la vita dell’impresa; a fronte della non utile attivazione di tale meccanismo segue la notificazione presso la sede legale dell’impresa. In caso di esito...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 agosto 2016, n. 17360
Il termine di un anno, entro il quale l’imprenditore che abbia cessato la sua attività può essere dichiarato fallito, ai sensi dell’art. 10 l.fall. (nel testo modificato dal d.lgs. n. 5 del 2006 e dal d.lgs. n. 169 del 2007), decorre dalla cancellazione dal registro delle imprese, senza possibilità per l’imprenditore medesimo di dimostrare il...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 22 giugno 2016, n. 12964
Se la sentenza di fallimento segue ad un provvedimento di inammissibilità della domanda di concordato, l’effetto devolutivo pieno che caratterizza il reclamo c’è anche riguardo alla decisione di inammissibilità del concordato Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 22 giugno 2016, n. 12964 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 febbraio 2015, n. 2673. Nel caso in cui, revocata la dichiarazione di fallimento, non sia stato emesso il decreto di chiusura ex articolo 119 della legge fallimentare, la presentazione della successiva istanza di fallimento, basata sulla prospettazione di fatti intervenuti rivelatori di insolvenza del debitore, non è di per sé preclusa, spettando al tribunale, in sede di decisione, verificare se sia stato medio tempore emesso il decreto di chiusura del primo fallimento, al fine di ritenere esaminabile nel merito la ricorrenza degli elementi costitutivi della pronuncia di fallimento». Con questo principio di diritto la Cassazione ritiene legittima una seconda istanza di fallimento quando, a seguito della revoca, siano emersi elementi gravi per i quali la procedura di fallimento sia inevitabile, non esistendo alcuna norma che impedisca la proposizione di una seconda istanza di fallimento basata su fatti non esaminati e non conosciuti, né verificabili alla data della sentenza di revoca del fallimento
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 febbraio 2015, n. 2673 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – rel. Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere...