La possibilità del sequestro diretto presuppone un’individuazione del profitto costituito da somme di denaro o quanto meno indizi della sua esistenza nel patrimonio del soggetto fisico destinatario della misura, non essendo possibile rimettere alla fase esecutiva il momento della individuazione, in considerazione della natura del provvedimento cautelare richiesto Suprema Corte di Cassazione sezione III civile...
Tag: D.lgs n. 74/2000
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 settembre 2016, n. 37174
In caso di mancato versamento dell’Iva, la somma non versata va sequestrata direttamente presso la società a cui è imputabile l’irregolarità tributaria. Non è invece aggredibile attraverso il sequestro per equivalente il patrimonio personale all’amministratore della società Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 7 settembre 2016, n. 37174 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 settembre 2016, n. 37172
Legittimo il sequestro per equivalente sul patrimonio dell’ente che ha tratto vantaggio dalla commissione di reati Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 7 settembre 2016, n. 37172 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott....
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 24 agosto 2016, n. 35459
In deroga al principio solidaristico proprio della disciplina del concorso nel reato, la condotta posta in essere dal soggetto che emette fatture per operazioni inesistenti e quella di chi si avvale di dette fatture sono autonome e non danno luogo ad un illecito plurisoggettivo. Di conseguenza, il profitto illecito conseguente alla commissione del delitto di...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 luglio 2016, n. 28225
In tema di reati tributari, commessi dal legale rappresentante o da altro organo di una persona giuridica, non è consentito procedere al sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente nei confronti di costoro, quando sia possibile il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta di denaro o di altri beni fungibili o di beni direttamente riconducibili...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 19 luglio 2016, n. 30497
Per la configurabilità del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è necessario che il compimento di atti idonei a impedire il soddisfacimento totale o parziale del credito tributario sia accompagnato dal dolo specifico, rappresentato dalla volontà dell’agente di volersi sottrarre al pagamento delle imposte. Di conseguenza, la donazione da parte dell’imputato della nuda...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 24 giugno 2016, n. 26450
In tema di reati tributari, non è possibile disporre o mantenere il sequestro funzionale alla confisca del profitto in caso di annullamento della cartella esattoriale da parte della commissione tributaria, ancorché con sentenza non definitiva, perché ciò comporta il venir meno della pretesa tributaria e, dunque, la stessa esistenza del profitto del reato, atteso l’intervenuto...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25808
Nella c.d. frode fiscale il nucleo costitutivo e’ concretato dalla dissimulazione di componenti positivi o dalla simulazione di componenti negativi del reddito, attuate in forme artificiose, ed il reato si perfeziona nel momento nel quale la dichiarazione dei redditi e’ presentata agli uffici finanziari, traducendosi in un atto che esce dalla sfera soggettiva del contribuente,...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25816
Ai fini della individuazione del momento di consumazione del delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, previsto dal Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, articolo 8 non rileva il momento dell’accertamento, ma quello in cui avvenuta l’emissione della singola fattura ovvero dell’ultima di esse, quando vi sia stata pluralita’ di emissioni nel corso...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25815
L’art. 649 c.p.p., nella parte in cui vieta di sottoporre ad un nuovo processo penale per il medesimo fatto un soggetto già giudicato, non può trovare applicazione invece con riferimento all’ipotesi in cui il singolo sia destinatario di sanzioni applicate dal giudice penale e da un’autorità amministrativa Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza...