Il diritto soggettivo del vincitore di pubblico concorso è subordinato alla permanenza degli uffici. Accolto il ricorso di un comune soggetto al patto di stabilità che ha dovuto ridefinire le scelte di fabbisogno Ordinanza 15 dicembre 2017, n. 30238 Data udienza 27 settembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 luglio 2017, n. 3310
Mentre il risarcimento del danno biologico è subordinato all’esistenza di una lesione dell’integrità psico-fisica medicalmente accertabile, il danno esistenziale – da intendere come ogni pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed interiore, ma oggettivamente accertabile) provocato sul fare reddittuale del soggetto, che alteri le sue abitudini e gli assetti relazionali propri, inducendolo a scelte di...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 29 marzo 2017, n. 1436
I bandi di concorso dell’Amministrazione militare possono prescrivere requisiti ulteriori rispetto a quelli previsti in via generale dall’art. 635 del decreto legislativo n. 66 del 2010 dettando le peculiari modalità attuative delle procedure Consiglio di Stato sezione IV sentenza 29 marzo 2017, n. 1436 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 ottobre 2016, n. 4360
Ai fini dell’ammissione ai concorsi a posti di pubblico impiego il diploma rilasciato da un istituto professionale di durata triennale (o, nella specie, anche biennale) non può essere inteso quale diploma di istruzione secondaria superiore, in quanto esso ha valore legale nei limiti previsti, in particolare, dal citato art. 195, comma 2, tant’è che dà...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 8 agosto 2016, n. 3540
Costituisce principio generale della materia concorsuale il fatto che i titoli di cui si chiede la valutazione debbano essere indicati dall’aspirante nella domanda, rappresentando tale indicazione un onere di diligenza minimo a lui richiesto Consiglio di Stato sezione V sentenza 8 agosto 2016, n. 3540 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 marzo 2016, n. 953. Le procedure relative alla formazione e all’aggiornamento delle graduatorie non sono procedure concorsuali, onde non può ritenersi la giurisdizione del giudice amministrativo ai sensi dell’articolo 63 del d.lgs. n. 165/2001
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 9 marzo 2016, n. 953 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9243 del 2015, proposto da: Er. Ag. ed altri, rappresentati e difesi dagli avv. Vi. De Mi.,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 24 aprile 2015, n. 2055. È legittima l’esclusione di un candidato da un concorso per Vigili del Fuoco che non è risultato idoneo a causa della diminuita capacità uditiva. L’accesso al Corpo dei Vigili del Fuoco comporta un impegno con grandi responsabilità dell’affrontare situazioni critiche, e l’idoneità uditiva è prevista dall’art. 1, comma 1, lett. g) del d.m. 11 marzo 2008, n. 78.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 24 aprile 2015, n. 2055 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6191 del 2014, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avv. Ra.Mi., con domicilio eletto presso l’avv. Ra.Mi....
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 10 aprile 2015, n. 1850. In merito ad un concorso pubblico, la commissione non ha l’obbligo di comunicare i criteri di valutazione ai candidati, essendo evidente che la esigenza di predeterminati criteri di valutazione è preordinata ad assicurare il rispetto dell’imparzialità e della par condicio nelle operazioni di correzione degli elaborati, e non ad agevolare i candidati nello svolgimento di una prova di esame qualitativamente migliore
Consiglio di Stato sezione III sentenza 10 aprile 2015, n. 1850 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8895 del 2013, proposto da: Cl.Be., rappresentata e difesa dagli avv. Al.Bo., An.Me., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 26 gennaio 2015, n. 326. A norma dell'art. 12 del D.P.R. n. 487 del 1994, disciplinante le norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi, è previsto che "le commissioni esaminatrici, alla prima riunione, stabiliscono i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali, da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi attribuiti alle singole prove". Orbene, il principio di preventiva fissazione dei criteri e delle modalità di valutazione delle prove concorsuali, secondo il consolidato orientamento della giurisprudenza, deve essere inquadrato nell'ottica della trasparenza dell'attività amministrativa perseguita dal legislatore, che pone l'accento sulla necessità della determinazione e verbalizzazione dei criteri stessi in un momento nel quale non possa sorgere il sospetto che questi ultimi siano volti a favorire o sfavorire alcuni concorrenti, con la conseguenza che è legittima la determinazione dei predetti criteri di valutazione delle prove concorsuali, anche dopo la loro effettuazione, purché prima della loro concreta valutazione
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 26 gennaio 2015, n. 326 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2637 del 2014, proposto da: Lo.De., rappresentato e difeso dall’avvocato An.Bo., con domicilio eletto presso lo studio...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 dicembre 2014, n. 6034. In tema di pubblici concorsi, per l'accesso alle carriere di concetto alle dipendenze della P.A., il diploma di abilitazione all'insegnamento nelle scuole di grado preparatorio si considera titolo rilasciato da una scuola secondaria di secondo grado (tale essendo qualsiasi scuola, cui si acceda dopo un corso di studi medi inferiori, o scuola secondaria di primo grado), ma non si ritiene detto diploma equipollente al diploma di abilitazione o maturità, rilasciato a chiusura dei corsi di scuola secondaria di secondo grado di durata quinquennale, ritenendosi solo questi ultimi validi per l'accesso ai corsi di laurea universitari ed alle carriere di concetto presso una pubblica amministrazione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 5 dicembre 2014, n. 6034 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4699 del 2014, proposto da: Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso ex...