Il cessionario della società fallita, unitamente al consulente che sovrintende alla conclusione dei relativi contratti, risponde di concorso esterno in bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, laddove sia provato il contributo apportato all’operazione fittizia. In tema di reati fallimentari è oggi pacifico il concorso di terzi, estranei alla compagine della società fallita, che assumano un contegno...
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 20 ottobre 2016, n. 44350
La bancarotta fraudolenta scatta in caso di mancata consegna al curatore dei beni noleggiati e distratti. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 20 ottobre 2016, n. 44350 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott....
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 26 ottobre 2016, n. 44988
Escluse le attenuanti per il bancarottiere che, anche se incensurato, dimostra il totale dispregio per le ragioni dei creditori lasciando l’Italia senza preoccuparsi delle sorti della società Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 26 ottobre 2016, n. 44988 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 10 ottobre 2016, n. 42753
In caso di procedimento per bancarotta l’imputato non può mettere in discussione l’avvenuta dichiarazione di fallimento sostenendo di essere un piccolo imprenditore Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 10 ottobre 2016, n. 42753 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 settembre 2016, n. 39681
E’ amministratore di fatto non chi eserciti tutti i poteri propri dell’organo di gestione ma quantomeno un’apprezzabile attività gestoria, svolta in modo non episodico o occasionale. Ne consegue che la prova della posizione di amministratore di fatto si traduce nell’accertamento di elementi sintomatici dell’inserimento organico del soggetto con funzioni direttive nella società Suprema Corte di...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 16 settembre 2016, n. 38670
Le questioni attinenti alla pignorabilita’ dei beni sottoposti a sequestro conservativo sono deducibili con la richiesta di riesame e vanno decise dal tribunale del riesame Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 16 settembre 2016, n. 38670 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 15 settembre 2016, n. 38302
Per integrare il reato di bancarotta è necessario creare il pregiudizio agli interessi della massa dei creditori non già per effetto dell’insolvenza, ma per effetto dell’ingiustificato depauperamento del patrimonio societario che deve servire a garantire i loro crediti Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 15 settembre 2016, n. 38302 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 14 settembre 2016, n. 38214
È riciclaggio lo svuotamento delle casse della società di un gruppo, facendo transitare il denaro senza alcuna causale, su conti correnti personali di terzi, per poi utilizzarlo per aumentare il capitale di un’altra società. Il manager ha però diritto all’attenuante se il reato presupposto è l’appropriazione indebita e non la bancarotta. La pena doveva essere...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 5 settembre 2016, n. 36816
La presenza in contemporanea delle ipotesi di bancarotta per distrazione e documentale, se il danno è modesto, non basta a escludere l’attenuante della particolare tenuità del fatto. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 5 settembre 2016, n. 36816 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 27 maggio 2016, n. 22474
Sussiste il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di valutazione, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o dicriteri tecnici generalmente accettati, l’agente da tali criteri si discosti consapevolmente esenza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari...