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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 novembre 2013, n. 25441. La molestia possessoria può realizzarsi, anche senza tradursi in attività materiali, attraverso manifestazioni di volontà che devono – però – esprimere la ferma intenzione del dichiarante di tradurre in atto il suo proposito, mettendo in pericolo l’altrui possesso. Invece, se le manifestazioni di volontà – siano esse verbali o scritte – siano rivolte all’affermazione di un diritto proprio o alla negazione di un diritto altrui, senza far temere imminenti azioni materiali contrastanti con la situazione di possesso, non si è in presenza di molestia possessoria, bensì solo di espressioni intese ad evitare – se possibile – una controversia giudiziaria. La ricorrenza di una o dell’altra ipotesi rientra nella valutazione del giudice di merito, il cui accertamento – se adeguatamente motivato – sfugge al controllo di legittimità

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  12 novembre 2013, n. 25441 Svolgimento del processo Il Tribunale di Chieti con sentenza n. 381/03 rigettava il ricorso per manutenzione del possesso proposto da A..C. nei confronti del proprio zio, L..C. , che aveva spedito alla nipote, in data 23.11.200 un telegramma – ritenuto lesivo del possesso...

Azioni a tutela del possesso: Manutenzione e reintegra
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Azioni a tutela del possesso: Manutenzione e reintegra

Le azioni a tutela del possesso: Manutenzione e reintegra  Per una migliore consultazione del presente saggio si consiglia di scaricare il documento in PDF    Libro III della proprietà – Titolo VIII del possesso  – capo III delle azioni  a difesa del possesso –  artt. 1168 – 1172   In generale [320] A tutela del...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 gennaio 2013, n.99. L’azione di reintegra del detentore qualificato e non

La massima Occorre distinguere tra detenzione nell’interesse proprio del detentore (detenzione qualificata), in forza di un rapporto contrattuale anche atipico, e detenzione nell’interesse del possessore (detenzione non qualificata, quale quella del mandatario o del gestore), riconoscendo al detentore qualificato la legittimazione alla proposizione dell’azione di reintegra verso i terzi ed anche verso il possessore, ed...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 settembre 2012, n.15334. L’utilizzazione, da parte dei condomini di uno stabile, di un’area condominiale ai fini di parcheggio, non è tutelabile mediante l’azione di reintegrazione del possesso di servitù, avverso colui che l’abbia recintata nell’asserita qualità di proprietario.

  Le massime In tema di possesso, l’utilizzazione, da parte dei condomini di uno stabile, di un’area condominiale ai fini di parcheggio, non è tutelabile con l’azione di reintegrazione del possesso di servitù, nei confronti di colui che – come nel caso di specie – l’abbia recintata nella asserita qualità di proprietario. Per l’esperimento dell’azione...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 giugno 2012, n.9123. La tempestività dell’azione di spoglio costituisce un presupposto necessario all’esercizio dell’azione che, se posto in discussione dal convenuto con l’eccezione di decadenza, deve essere provato dall’attore

Le massime 1. L’esperibilità dell’azione di spoglio è soggetta al termine di un anno (decorrente dalla data del sofferto spoglio o, se questo è clandestino, dalla scoperta dello spoglio), che, essendo perentorio, deve essere osservato a pena di decadenza. 2. La tempestività dell’azione di spoglio costituisce un presupposto necessario all’esercizio dell’azione che, se posto in...