L‘azione di reintegra, ai sensi dell’articolo 1168 c.c., e’ diretta a tutelare il possesso inteso come relazione di fatto con la cosa, corrispondente all’esercizio di un diritto reale, ed e’ sempre necessario, agli effetti della tutela possessoria, la dimostrazione dell’esercizio di fatto del possesso, non potendo l’esistenza e l’estensione di questo essere desunta dal regime...
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 1 agosto 2017, n. 19144
Ai fini della prova del possesso del posto auto non conta la scrittura privata anche a fronte di un uso sporadico del box che fa escludere l’esercizio di un potere di fatto corrispondente al diritto di proprietà. Sentenza 1 agosto 2017, n. 19144 Data udienza 7 marzo 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 3 giugno 2016, n. 11487
Le iniziative a difesa del possesso si distinguono in azione di reintegrazione, che presuppone (art. 1168 del Codice civile) lo spoglio nel possesso del bene, e in azione di manutenzione, (art. 1170), quando non si verifica una privazione ma solo una turbativa nel possesso del bene, vale a dire una molestia nel proprio legittimo esercizio...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 giugno 2014, n. 12678. Non può essere riconosciuta l'esistenza di una servitù (in questo caso un passo carraio) a favore del condominio se la domanda non è proposta dai singoli proprietari ma dall'amministratore
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 giugno 2014, n. 12678 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. FALASCHI Milena...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 marzo 2014, n. 5215. E' passibile di azione di reintegrazione, ai sensi dell'art. 1168 cod. civ., colui che, consapevole di un possesso in atto da parte di altro soggetto, anche se ritenuto indebito, sovverta, clandestinamente o violentemente, a proprio vantaggio la signoria di fatto sul bene nel convincimento di operare nell'esercizio di un proprio diritto reale, essendo, in tali casi, 'l'animus spoliandi in re ipsa', e non potendo invocarsi il principio di legittima autotutela, il quale opera soltanto 'in continenti', vale a dire nell'immediatezza di un subito ed illegittimo attacco al proprio possesso
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 5 marzo 2014, n. 5215 Ritenuto in fatto Con ricorso in data 8.1.1998, il Condominio (omissis), premesso che in data 30.12.97 V.S. , proprietario di un’unità immobiliare sita al pian terreno della palazzina n. 4 dello stesso complesso condominiale, aveva arbitrariamente installato un cancello in ferro che...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 gennaio 2014, n. 7. La convivenza “more uxorio”, quale formazione sociale che dà vita ad un autentico consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione dove si svolge e si attua un programma di vita in comune, un potere di fatto basato su di un interesse proprio del convivente ben diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità, tale da assumere i connotati tipici di una detenzione qualificata, che ha titolo in un negozio giuridico di tipo familiare. Partendo da questo presupposto, l’estromissione violenta o clandestina dall’unità abitativa, compiuta dal convivente proprietario in danno del compagno non proprietario legittima quest’ultimo alla tutela possessoria, consentendogli di esperire l’azione di spoglio. Un diritto che non viene, ovviamente, meno quando a cacciare di casa il convivente non proprietario è un terzo, come avvenuto nel caso specifico.
Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 2 gennaio 2014, n. 7 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – rel. Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 31 ottobre 2013 n. 24567. Ai fini della determinazione dello scaglione per la liquidazione degli onorari di avvocato, ove siano state proposte più domande, una di valore indeterminabile ed una di valore determinato, esse si cumulano tra loro e la causa va complessivamente ritenuta di valore indeterminabile
Il testo integrale [1] Ai fini della determinazione dello scaglione per la liquidazione degli onorari di avvocato, ove siano state proposte più domande, una di valore indeterminabile ed una di valore determinato, esse si cumulano tra loro e la causa va complessivamente ritenuta di valore indeterminabile. Il giudice del merito ha omesso di pronunciare...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 gennaio 2013, n.99. L’azione di reintegra del detentore qualificato e non
La massima Occorre distinguere tra detenzione nell’interesse proprio del detentore (detenzione qualificata), in forza di un rapporto contrattuale anche atipico, e detenzione nell’interesse del possessore (detenzione non qualificata, quale quella del mandatario o del gestore), riconoscendo al detentore qualificato la legittimazione alla proposizione dell’azione di reintegra verso i terzi ed anche verso il possessore, ed...