Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 febbraio 2016, n. 2954 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. FALASCHI...
Tag: avvocato
Corte di Cassazione, sezione V, ordinanza 15 febbraio 2016, n. 6220. Rimesso alle sezioni unite il seguente quesito: se sussiste l’obbligo di nominare sostituto, ex art. 102 cod. proc. pen., ovvero indicare le ragioni che un tanto non consente, per il difensore anche quando l’impedimento legittimo dedotto sia costituito da ragioni di salute
Suprema Corte di Cassazione sezione V ordinanza 15 febbraio 2016, n. 6220 Ritenuto in fatto La Corte d’Appello di Campobasso con la sentenza impugnata, emessa il 7.4.2015, ha parzialmente riformata la decisione di condanna pronunziata, nei confronti degli imputati, dal Tribunale di Isernia in ordine a vari delitti di tentata truffa mediante spaccio di banconota...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 febbraio 2016, n. 2169. Non può essere dichiarata nulla la scrittura privata, tra cliente ed avvocato, in quanto integrante un «patto di quota lite», se redatta successivamente alla conclusione del giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 febbraio 2016, n. 2169 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 28 gennaio 2016, n. 1628. In tema di contratti della P.A., che devono essere stipulati ad substantiam per iscritto, il requisito della forma del contratto di patrocinio è soddisfatto con il rilascio al difensore, a mezzo di atto pubblico, di procura generale alle liti ai sensi dell’art. 83 cod. proc. civ., qualora sia puntualmente fissato l’ambito delle controversie per le quali opera la procura stessa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 28 gennaio 2016, n. 1628 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, ordinanza 28 gennaio 2016, n. 1611. Rimessa alle Sezioni Unite la decisione sulla notifica dell’appello al legale cancellato dall’albo, profili problematici che la questione pone a carico della parte il cui difensore si cancelli volontariamente dall’albo senza darne notizia e senza comunicare l’avvenuta notificazione dell’atto di appello
Suprema Corte di Cassazione sezione I ordinanza 28 gennaio 2016, n. 1611 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 gennaio 2016, n. 1078. La semplice revisione di un modello di accordo già esistente non può essere ricondotta nella voce “assistenza e redazione dei contratti”, essendo qualificabile come attività di consulenza
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 gennaio 2016, n. 1078 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. FALASCHI Milena – Consigliere Dott. CRISCUOLO Mauro...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 febbraio 2016, n. 1984. La responsabilità dell’avvocato non può affermarsi per il solo fatto del suo non corretto adempimento dell’attività professionale, occorrendo verificare se l’evento produttivo del pregiudizio lamentato dal cliente sia riconducibile alla condotta del primo, se un danno vi sia stato effettivamente ed, infine, se, ove questi avesse tenuto il comportamento dovuto, il suo assistito, alla stregua di criteri probabilistici, avrebbe conseguito il riconoscimento delle proprie ragioni, difettando, altrimenti, la prova del necessario nesso eziologico tra la condotta del legale, commissiva od omissiva, ed il risultato derivatone
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 febbraio 2016, n. 1984 Svolgimento del processo V.C. con atto di citazione avanti al Tribunale di Aosta chiamava in giudizio l’avv. T.G. , che lo aveva in precedenza difeso nel corso di una causa civile per risarcimento danni contro la NITRI s.r.l., per sentire accertare e dichiarare...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 15 gennaio 2016, n. 573. L’avvocato non paga l’Irap se il rapporto con i collaboratori ha carattere «sporadico» e gli importi sono «esigui». E’ corretta la motivazione della Commissione regionale secondo cui «la sporadicità ed esiguità delle spese sostenute per lavoro dipendente e per collaborazioni di terzi e l’esiguità degli ammortamenti del beni strumentali, fanno ritenere che l’appellato, negli anni in contestazione, abbia esercitato la propria attività professionale senza “organizzazione di capitali o lavoro altrui».
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 15 gennaio 2016, n. 573 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 dicembre 2015, n. 25746. In tema di contratto d’opera intellettuale, il giudice, in base alle risultanze ritualmente acquisite, ben può accertare l’esistenza o l’inesistenza in concreto ex officio dell’eccezione relativa alla “speciale difficoltà” della prestazione che, ai sensi dell’art. 2236 cod. civ., limita la responsabilità risarcitoria del professionista
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 dicembre 2015, n. 25746 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – rel. Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 dicembre 2015, n. 25963. In tema di responsabilità professionale dell’avvocato, la mancata indicazione delle prove indispensabili per l’accoglimento, della domanda costituisce di per sé manifestazione di negligenza del difensore, salvo che il predetto dimostri di non aver potuto adempiere per fatto a lui non imputabile o di avere svolto tutte le attività che, nel caso di specie, potevano essergli ragionevolmente richieste, tenuto conto che rientra nei suoi doveri di diligenza professionale non solo la consapevolezza che la mancata prova degli elementi costitutivi della domanda espone il cliente alla soccombenza, ma anche che il cliente, normalmente, non è in grado di valutare regole e tempi del processo, né gli elementi che debbano essere sottoposti alla cognizione dei giudice. A tale principio si è attenuto il giudice d’appello, il quale ha ritenuto, nel solco della consolidata giurisprudenza di legittimità, che colui che agisce in confessoria servitutis ha l’onere di fornire la prova dell’esistenza del diritto, e che tale onere non viene meno a fronte di ammissioni del convenuto, trattandosi dell’esistenza di un diritto reale, rimanendo salva soltanto la possibilità per il giudice di avvalersi degli elementi che scaturiscono dalle ammissioni del convenuto nella valutazione delle risultanze della prova offerta dall’attore
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 dicembre 2015, n. 25963 Ritenuto in fatto 1. – È impugnata la sentenza della Corte d’appello di Trento, depositata il 1° dicembre 2009, che ha parzialmente accolto l’appello proposto dall’avvocato A.P. avverso la sentenza del Tribunale di Rovereto e nei confronti di R. e G. P. (eredi...