In tema di associazione per delinquere, il numero minimo degli associati previsto dalla legge per la configurabilita’ del reato deve essere valutato in senso oggettivo
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In tema di associazione per delinquere, il numero minimo degli associati previsto dalla legge per la configurabilita’ del reato deve essere valutato in senso oggettivo

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 2 maggio 2018, n. 18788. In tema di associazione per delinquere, il numero minimo degli associati previsto dalla legge per la configurabilita’ del reato deve essere valutato in senso oggettivo, ossia come componente effettiva ed esistente del sodalizio e non con riferimento al numero degli imputati presenti nel...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 29 agosto 2017, n. 39508. In tema di sequestro dei prodotti per frode in commercio aggravata
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 29 agosto 2017, n. 39508. In tema di sequestro dei prodotti per frode in commercio aggravata

La legittimita’ del sequestro probatorio deve essere valutata non gia’ nella prospettiva di un giudizio di merito sulla fondatezza dell’accusa, ma in riferimento all’idoneita’ degli elementi su cui si fonda la notizia di reato a rendere utile l’espletamento di ulteriori indagini, per acquisire prove certe o prove ulteriori del fatto, non esperibili senza la sottrazione...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 marzo 2017, n. 10963
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 marzo 2017, n. 10963

La partecipazione dell’imputato al sodalizio criminoso può essere dedotta dalla commissione di singoli episodi criminosi, purché siffatte condotte, per la loro connotazione siano in grado di attestare un ruolo specifico della persona funzionale all’associazione e nelle sue dinamiche operative e di crescita criminale Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 7 marzo 2017, n....

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 30 gennaio 2017, n. 4195
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 30 gennaio 2017, n. 4195

Il sequestro preventivo per equivalente non può essere disposto su beni appartenenti a terzi ma, diventa legittimo, su beni concettualmente autonomi rispetto al patrimonio aziendale, e che poi in realtà (grazie a un’interposizione fittizia) fanno capo all’imputato Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 30 gennaio 2017, n. 4195 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 9 agosto 2016, n. 34735
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 9 agosto 2016, n. 34735

In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, ai fini della configurabilità del reato di promozione, direzione o organizzazione del gruppo criminale, a prescindere da formali o rituali investiture, è necessario che il ruolo apicale o la posizione dirigenziale non si esauriscano in vanterie e opinioni individuali, ma risultino in concreto esercitati, siano riconosciuti...

Corte di Cassazione, sezione III penale, 28 luglio 2016, n.33051
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Corte di Cassazione, sezione III penale, 28 luglio 2016, n.33051

Il requisito della attualità non può essere equiparato all’imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato (o di fuga, o di inquinamento probatorio), ma sta invece ad indicare la continuità del periculum libertatis nella sua dimensione temporale, che va apprezzata sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26347
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26347

La fattispecie associativa prevista dall’articolo 74, comma 6, del dpr n. 309 del 1990 richiede, quale imprescindibile condizione, che tutte le singole condotte, commesse in attuazione del programma criminoso, siano sussumibili nella fattispecie dei fatti di lieve entità e di minima offensività previsti dall’articolo 73, comma 5, dello stesso dpr. Suprema Corte di Cassazione sezione...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 febbraio 2016, n. 7157. Misure cautelari: l’obbligo di motivazione della custodia è rafforzato se vi è dismissione dalle cariche

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 febbraio 2016, n. 7157 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VECCHIO Massimo – Presidente Dott. MAZZEI Antonella P – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico G. – Consigliere Dott. TALERICO Palma – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 novembre 2015, n. 45935. In caso di custodia cautelare in carcere il giudice deve motivare sull’inidoneità degli arresti domiciliari “aggravati”. Alla luce del nuovo art. 275, comma 3-bis, c.p.p., annullata l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere in ragione dell’omessa motivazione circa l’idoneità o meno nel caso concreto della misura degli arresti domiciliari con le procedure di controllo, ex art. 275-bis, comma 1, c.p.p.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 novembre 2015, n. 45935 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARCANO Domenico – Presidente Dott. COSTANZO Angelo – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia – Consigliere Dott. SCALIA...