Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 maggio 2014, n. 21620 Ritenuto in fatto 1. È impugnata l’ordinanza del 13/11/2012 con la quale la Corte d’appello di Milano ha dichiarato inammissibile l’appello proposto da M.C. avverso la sentenza in data 22/06/2012 del Tribunale di Monza. Con tale ultimo provvedimento, l’odierna ricorrente era stata dichiarata...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 marzo 2014, n. 12489. Nei confronti di un soggetto ultrasettantenne indagato o imputato per il delitto previsto dall'art. 416-bis c.p., in assenza di elementi idonei a vincere la presunzione di pericolosità di cui all'art. 275 c. 3 c.p.p., e a dimostrare l'esistenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, il giudice applica direttamente la misura degli arresti domiciliari.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 marzo 2014, n. 12489 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. DUBOLINO Pietro – Consigliere Dott. FUMO Maurizi – Consigliere Dott. PEZZULLO Ro – rel. Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 aprile 2014, n. 14992. L'autorizzazione data a chi si trovi sottoposto agli arresti domiciliari di allontanarsi dal luogo di detenzione (per accudire alle necessarie esigenze di vita quotidiana attraverso l'espletamento dell'attività lavorativa ) trova nei riferimenti cronologici segnati dal Giudice della cautela, ai sensi dell'art 284 comma III cpp, un limite invalicabile in senso temporale essendo i relativi ambiti da rispettare imposti al fine di scongiurare strumentalizzazioni di tale maggiore possibilità di movimento elidendo le possibilità di verifica del rispetto degli obblighi correlati allo stato detentivo
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 aprile 2014, n. 14992 Fatto e diritto 1. B.S., tramite i fiduciari, propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Catania con la quale è stata data conferma integrale alla condanna alla pena di giustizia resa in primo grado dal Tribunale di Siracusa...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 febbraio 2014, n. 7440. Arresti domicilairi per falso ideologico in danno del dirigente dell’ufficio tecnico comunale (UTC). Per la Cassazione il pericolo di reiterazione della condotta criminosa è stato non illogicamente ravvisato nella circostanza – ammessa dalla stessa ricorrente – che a suo carico pendono (sia pure, come si sostiene, in fase di indagine) altri procedimenti per altrettante ipotesi di falso in atto pubblico; di talché sussistono evidentemente (almeno nella provvisoria ricostruzione fattuale tipica della fase delle indagini preliminari) elementi per ipotizzare che la ricorrente abbia, non solo, già in passato, tenuto più volte condotte delittuose analoghe a quelle che le sono state contestate nel presente procedimento, ma che ciò sia sintomo di un radicato habitus di devianza, collegato al suo ruolo professionale
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 febbraio 2014, n. 7440 Ritenuto in fatto 1. F.A., già dirigente dell’ufficio tecnico comunale (UTC) di Pomezia, è sottoposta a indagine e destinataria di misura cautelare personale (arresti domiciliari) con riferimento al concorso in falsità ideologica, riguardante la falsa attestazione della conformità della proposta di variante del...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 gennaio 2014, n. 4369. L’interpretazione del concetto di abitazione ai fini della detenzione domiciliare, conduce a identificarla nel “luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata con esclusione di ogni altra appartenenza (aree condominiali, dipendenze, giardini, cortili e spazi simili) che non sia di stretta pertinenza dell’abitazione e non ne costituisca parte integrante, al fine di agevolare i controlli di polizia sulla reperibilità dell’imputato, che devono avere il carattere della prontezza e della non aleatorietà. Pertanto è stata annullata la sostituzione cautelare degli arresti domiciali nella custodia cautelare in carecere per aver l’indiziato litigato all’interno del cortile condominiale con dei propri familiari
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 gennaio 2014, n. 4369 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 9 agosto 2013 il Tribunale di Napoli ha respinto l’appello proposto dal difensore di R.F. avverso l’ordinanza del 10 giugno 2013 del Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Sorrento, che, in sostituzione degli arresti domiciliari,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 ottobre 2013 n. 42169. In tema di evasione dagli arresti domiciliari, agli effetti dell’art. 385 cod. pen. deve intendersi per abitazione il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza (aree condominiali, dipendenze, giardini, cortili e spazi simili) che non sia di stretta pertinenza dell’abitazione e non ne costituisca parte integrante, al fine di agevolare i controlli di polizia sulla reperibilità dell’imputato, che devono avere il carattere della prontezza e della non aleatorietà
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 ottobre 2013 n. 42169[1] In tema di evasione dagli arresti domiciliari, agli effetti dell’art. 385 cod. pen. deve intendersi per abitazione il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza (aree condominiali, dipendenze, giardini,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 31058 del 24 luglio 2013. Le dimissioni volontarie da amministratore unico non determina per l’imprenditore l’elusione dagli arresti domiciliari
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza n. 31058 del 24 luglio 2013 OSSERVA Con ordinanza del 21 febbraio 2013, il Tribunale di Taranto, accogliendo parzialmente la richiesta di riesame avanzata nell’interesse di G. S. avverso l’ordinanza pronunciata dal locale Giudice per le indagini preliminari in data 8 febbraio 2013, con la quale era stata...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 17355 del 16 aprile 2013. Per negare i domiciliari servono fatti concreti ed attuali
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 17355 del 16 aprile 2013 Ritenuto in fatto 1. L.F. è sottoposto a indagine con riferimento al delitto di cui agli articoli 216 comma primo n. 1 legge fallimentare, 223 comma primo, 219 comma primo medesima legge, perché, in qualità di amministratore unico della NUOVA PANSAC spa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 gennaio 2013, n. 1480. Non può essere negato il permesso di lavoro a chi sta scontando la misura cautelare degli arresti domiciliari se la famiglia è indigente e non ha altri mezzi di sostentamento
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 gennaio 2013 n. 1480[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/01/domiciliari-permesso-di-lavoro-non-negabile-in-caso-di-indigenza.html Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com