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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 4 novembre 2016, n. 22347

Il termine per l’impugnazione riferito alla sentenza di primo grado decorre dalla comunicazione o dalla notificazione se anteriore e, quindi, per il caso di mancanza dell’una e della formalità è previsto il termine lungo ex articolo 327 cpc. Pertanto chi esercita il diritto di ricorrere in Cassazione, se è avvenuta la comunicazione dell’ordinanza, deve rispettare...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 9 novembre 2016, n. 22867
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 9 novembre 2016, n. 22867

Il capo della sentenza d’appello che enuncia la sussistenza dei presupposti per l’obbligo di pagamento del contributo aggiuntivo non ha natura decisoria e non può, dunque, essere suscettibile di ordinaria impugnazione Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 9 novembre 2016, n. 22867 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 3 ottobre 2016, n. 19663
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 3 ottobre 2016, n. 19663

Nel caso in cui l’atto di appello sia stato posto in essere dal difensore sulla base della procura rilasciatagli in primo grado, ancorche’ non estesa al grado di appello, si verifica una situazione di nullita’ della procura che, qualora l’appellante produca una procura estesa a quel grado all’udienza ai sensi dell’articolo 350 c.p.c., comma 2, risulta...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 9 settembre 2016, n. 17850
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 9 settembre 2016, n. 17850

Il termine per la proposizione dell’appello incidentale va calcolato assumendo come riferimento la data dell’udienza indicata nell’atto di citazione o quella differita dal Giudice ai sensi dell’art. 168 bis, comma 5 c.p.c.   Suprema Corte di Cassazione sezione II civile sentenza 9 settembre 2016, n. 17850 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 29 luglio 2016, n. 15968
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 29 luglio 2016, n. 15968

Il giudice di appello in sede di rinvio dopo la cassazione della sentenza per violazione di norme di diritto è vincolato al principio affermato dalla Suprema corte e ai relativi presupposti di fatto. Ne consegue che nell’appello bis non è mai possibile riesaminare in alcun modo le questioni già decise, né gli antecedenti logici e...

Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 5 agosto 2016, n. 16598
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Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 5 agosto 2016, n. 16598

Nel rito ordinario, la notifica della citazione in appello, non seguita da iscrizione della causa a ruolo o seguita da un’iscrizione tardiva e, dunque, determinativa dell’improcedibilità dell’appello da essa introdotto, non consuma il potere di impugnazione, perché l’art. 358 c.p.c. intende riferirsi, nel sancire la consumazione del diritto di impugnazione, all’esistenza – al tempo della...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 27 giugno 2016, n.13218
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 27 giugno 2016, n.13218

Posto che è onere della parte appellante produrre in giudizio il proprio fascicolo di primo grado, il mancato rinvenimento, nel fascicolo di parte, al momento della decisione della causa in secondo grado, dei documenti già prodotti nel giudizio di primo grado su cui la medesima parte assuma di aver basato la propria pretesa dedotta in...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 marzo 2016, n. 5689. Una sentenza espressamente emessa secondo il modello di cui all’art. 281 sexies C.P.C. non può convertirsi in una sentenza di tipo ordinario per il solo fatto che – difettando la motivazione- risulti difforme dal modello legale: la sentenza, benché viziata, conserva dunque la sua natura di atto decisionale, in cui la volontà del giudice si è espressa e consumata con la lettura del dispositivo e la sottoscrizione del verbale, attività che integrano la pubblicazione della sentenza e comportano l’esonero del Cancelliere dall’obbligo di procedere al deposito ex art. 133 C.P.C. e, altresì, l’irrilevanza della motivazione successiva, in quanto estranea alla struttura dell’atto processuale ormai compiuto e proveniente da soggetto che ha esaurito il proprio potere decisorio. Pertanto, deve ritenersi che il termine lungo per l’impugnazione non possa che decorrere dalla sottoscrizione del verbale d’udienza, che il legislatore ha espressamente equiparato alla pubblicazione della sentenza, restando invece del tutto irrilevante -anche ai fini della tempestività dell’impugnazione- la successiva (irrituale) pubblicazione della motivazione

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 marzo 2016, n. 5689 Svolgimento del processo Pronunciando sulla domanda risarcitoria proposta da L.G. nei confronti della ASL n. 9 di Grosseto e del dott. Armando Natale, il Tribunale di Grosseto la rigettò con pronuncia ex art. 281 sexies C.P.C. emessa in data 22.3.2006 mediante lettura del...