L‘appaltatore, dovendo assolvere al proprio dovere di osservare i criteri generali della tecnica relativi al particolare lavoro affidatogli, e’ obbligato a controllare, nei limiti delle sue cognizioni, la bonta’ del progetto o delle istruzioni impartite dal committente e, ove queste siano palesemente errate, puo’ andare esente da responsabilita’, soltanto, se dimostri di avere manifestato il...
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Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 14 settembre 2017, n. 21315. Appalto. L’exceptio non rite adimpleti contractus
L’exceptio non rite adimpleti contractus; tale eccezione, non richiede l’adozione di forme speciali o formule sacramentali, essendo sufficiente che la volonta’ della parte di sollevarla sia desumibile, in modo non equivoco, dall’insieme delle sue difese. Il contraente che si avvale legittimamente di tale diritto non puo’ essere considerato in mora, e non e’ percio’ tenuto...
Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 4 settembre 2017, n. 20706. Il ricorso per cassazione su errore di diritto o un vizio di ragionamento nell’interpretazione di una o piu’ clausole contrattuali
La parte che intenda denunciare con il ricorso per cassazione un errore di diritto o un vizio di ragionamento nell’interpretazione di una o piu’ clausole contrattuali, non puo’ limitarsi a richiamare genericamente le regole di cui agli articoli 1362 e ss. cod. civ., giacche’ le censure non possono risolversi nella mera contrapposizione tra l’interpretazione del...
Corte di Cassazione, sezione II civile, ordinanza 21 agosto 2017, n. 20214
L’appaltatore, anche quando sia chiamato a realizzare un progetto altrui, e’ sempre tenuto a rispettare le regole dell’arte ed e’ soggetto a responsabilita’ anche in caso di ingerenza del committente, cosicche’ la responsabilita’ dell’appaltatore, con il conseguente obbligo risarcitorio, non viene meno neppure in caso di vizi imputabili ad errori di progettazione o direzione dei...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 23 agosto 2017, n. 20274
In caso di risoluzione del contratto di appalto per inadempimento del committente e non sia configurabile la restituzione in natura all’impresa appaltatrice della costruzione parzialmente realizzata, il committente e’ obbligato a reintegrare la situazione patrimoniale dell’altro contraente attraverso la corresponsione del valore venale dell’opus con riferimento al momento della pronuncia di risoluzione, nella quale l’obbligo...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 28 luglio 2017, n. 18891
L’azione di responsabilita’ per rovina e difetti di cose immobili, di cui all’articolo 1669 c.c., puo’ essere esercitata anche dall’acquirente nei confronti del venditore che, prima della vendita, abbia fatto eseguire sull’immobile ad un appaltatore, sotto la propria direzione ed il proprio controllo, opere di ristrutturazione edilizia o interventi manutentivi o modificativi di lunga durata, che...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 19 luglio 2017, n. 17746
Il pagamento dell’intero corrispettivo pattuito per l’appalto prima dell’ultimazione e del collaudo dei lavori non costituisce di per sé fonte di pregiudizio per il committente e non legittima, pertanto, il diritto alla restituzione di quanto versato. Invero, ai fini del riconoscimento della pretesa azionata dal committente è necessario stabilire, sulla base del valore delle opere...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 27 giugno 2017, n. 15937
In tema di appalti pubblici, dal combinato disposto del Regio Decreto 25 maggio 1895, n. 350, articoli 16, 54 e 64 e Decreto del Presidente della Repubblica 16 luglio 1962, n. 1063, articolo 26 si ricava che l’appaltatore di opera pubblica, ove voglia contestare la contabilizzazione dei corrispettivi effettuata dall’amministrazione e/o avanzare pretese comunque idonee...
Corte di Cassazione, sezione II civile, ordinanza 26 giugno 2017, n. 15846
Configurano gravi difetti dell’edificio, a norma dell’art. 1669 c.c., anche le carenze costruttive dell’opera – da intendere altresì quale singola unità abitativa – che pregiudicano o menomano in modo grave il normale godimento e/o la funzionalità e/o l’abitabilità della medesima, come allorché la realizzazione è avvenuta con materiali inidonei e/o non a regola d’arte ed...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 12 maggio 2017, n. 11797
In tema di liquidazione del quantum risarcibile, la misura del danno non deve essere necessariamente contenuta nei limiti di valore del bene danneggiato ma deve avere per oggetto l’intero pregiudizio subito dal soggetto danneggiato, essendo il risarcimento diretto alla completa restitutio in integrum – per equivalente o in forma specifica – del patrimonio leso Suprema...