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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25662. La comunicazione telematica di cancelleria non è equipollente alla notificazione d'ufficio

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 25662   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria –...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 settembre 2014, n. 19006. Un sincero affetto materno non è sufficiente a impedire la dichiarazione di adottabilità del minore qualora, per la grave condizione psichica dell'unico genitore, il perdurare del rapporto sia tale da trasmettere ansie ed angoscia al minore, già in stato di affidamento presso un istituto

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 settembre 2014, n. 19006 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente Dott. GIANCOLA Maria C. – Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 luglio 2014, n.15861. L'art. 1 della legge 4 maggio 1983, n. 184 mira a garantire il diritto del minore a crescere ed essere educato nella propria famiglia naturale attraverso la predisposizione d'interventi diretti a rimuovere l'insorgere di situazioni di difficoltà e di disagio che possano compromettere la crescita in essa del minore. Ha “carattere prioritario” il diritto del minore di crescere nell'ambito della famiglia di origine, previsto dall'art. 1 della legge n. 184 del 1983, onde di esso è consentito il sacrificio solo in presenza di una situazione di carenza di cure materiali e morali, da parte dei genitori e degli stretti congiunti, tale da pregiudicare in modo grave e non transeunte lo sviluppo e l'equilibrio psicofisico del minore stesso. Nel sistema della legge, la situazione di abbandono, quale presupposto necessario per la dichiarazione dello stato di adottabilità, comportando il sacrificio dell'esigenza primaria di crescita in seno alla famiglia biologica, è configurabile solo quando si accerti che la vita offerta al minore dai congiunti sia inadeguata al normale sviluppo psico-fisico, così da fare considerare la rescissione del legame familiare come strumento necessario per evitare un più grave pregiudizio.

suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione I sentenza 10 luglio 2014, n.15861 Fatto La Corte d’appello di Torino, sezione per i minorenni, con sentenza del 29 luglio 2013 ha respinto l’impugnazione proposta dai genitori C.D. e Ca.Da. e dalla nonna paterna M.A. avverso la sentenza del Tribunale per i minorenni di Torino, pronunciata in data 3...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 novembre 2013, n. 26204. La valutazione dello stato d’abbandono. L’esistenza di patologie fisiche o psichiche a carico dei genitori non costituisce di per sé un fattore inequivocamente rivolto ad integrare la condizione di abbandono

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza  22 novembre 2013, n. 26204 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Roma, sezione minorenni, confermando la pronuncia di primo grado dichiarava lo stato di adottabilità di D..M.K. , figlio di M.K.T. . Il minore risultava essere stato affidato e coolocato fin dalla nascita...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 novembre 2013 n. 25213. Dichiarato lo stato di adottabilità per la bimba piemontese nata da due genitori di età avanzata. La decisione, però, non riguarda in alcun modo l’età anagrafica dei genitori, ma lo stato di «abbandono» in cui, secondo i giudici, si sarebbe trovata la piccola

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 novembre 2013 n. 25213[1]   L’età dei genitori, da cui la bimba nacque a seguito di un intervento di fecondazione assistita, non riveste  rilevanza alcuna ai fini della valutazione di mancanza di assistenza, presupposto dell’abbandono e della conseguente pronuncia di adottabilità. Nel caso in esame,...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 ottobre 2013, n. 24482. Nel procedimento di adottabilità di un minore la partecipazione dei genitori si pone come necessaria, anche in relazione a quello nei cui confronti sia stata pronunciata la decadenza dalla potestà sul figlio ex art. 330 cod. civ.

La massima Nel procedimento di adottabilità di un minore la partecipazione dei genitori si pone come necessaria, anche in relazione a quello nei cui confronti sia stata pronunciata la decadenza dalla potestà sul figlio ex art. 330 cod. civ. Costui, infatti, è legittimato ad opporsi alla dichiarazione dello stato di adottabilità del minore, stante il...