Consiglio di Stato, Sezione quarta, Sentenza 23 ottobre 2020, n. 6398. Il risarcimento del danno per la lesione di un interesse pretensivo richiede – perché in caso contrario non è accertata la sussistenza di un danno ingiusto – la dimostrazione della spettanza definitiva in termini di certezza o di probabilità vicina alla certezza della spettanza...
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La destinazione all’uso personale della sostanza stupefacente
Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 25 settembre 2020, n. 26738. La destinazione all’uso personale della sostanza stupefacente non ha natura giuridica di causa di non punibilità, poiché, al contrario, la destinazione della sostanza allo “spaccio” è elemento costitutivo del reato di illecita detenzione della stessa e, come tale, deve essere provata dalla pubblica accusa....
I risultati delle intercettazioni disposte per agevolare le ricerche di latitanti
Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 25 settembre 2020, n. 26739. I risultati delle intercettazioni disposte per agevolare le ricerche di latitanti possono essere utilizzati a fini probatori con i limiti derivanti dal divieto di utilizzazione in procedimenti diversi di cui all’art. 270 cod. proc. pen., il quale non opera, oltre che nei casi in...
La circostanza attenuante comune dell’attivo ravvedimento
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 28 settembre 2020, n. 26966. La circostanza attenuante comune dell’attivo ravvedimento non è applicabile ai reati contro il patrimonio, in quanto si riferisce esclusivamente all’elisione o all’attenuazione di quelle conseguenze che non consistono in un danno patrimoniale o non patrimoniale economicamente risarcibile. (Fattispecie in tema di ricettazione in cui...
Il reato di circonvenzione di incapace è un reato di pericolo
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 25 settembre 2020, n. 26769. Il reato di circonvenzione di incapace è un reato di pericolo e si realizza non appena il colpevole, attraverso i mezzi e i presupposti previsti dalla norma incriminatrice di cui all’ articolo 643 del codice penale, abbia ottenuto da parte del soggetto passivo il...
Quando in tema di truffa è configurabile il reato tentato e non consumato
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 29 settembre 2020, n. 27114. In tema di truffa, è configurabile il reato tentato e non consumato nel caso di consegna del denaro o del bene sotto il diretto controllo della polizia giudiziaria allertata dalla persona offesa (c.d. “consegna controllata”), in quanto l’atto di disposizione patrimoniale non avviene per...
Nella controversia instaurata dal lavoratore per ottenere il riconoscimento di un aumento fittizio di anzianità contributiva
Corte di Cassazione, sezione lavoro civile, Ordinanza 5 ottobre 2020, n. 21299. Nella controversia instaurata dal lavoratore per ottenere, per effetto dell’applicazione dei benefici combattentistici, il riconoscimento di un aumento fittizio di anzianità contributiva (normalmente di sette anni, ovvero di dieci anni nei casi di mutilati o invalidi di guerra o di vittime civili di guerra)...
E’ inammissibile l’impugnazione dell’estratto di ruolo
Corte di Cassazione, sezione sesta (tributaria) civile, Ordinanza 5 ottobre 2020, n. 21289. In materia di tributaria, è inammissibile l’impugnazione dell’estratto di ruolo riportante il credito erariale trasfuso in cartella di pagamento precedentemente notificata da parte del debitore che chieda procedersi ad accertamento negativo, giacché, altrimenti, si produrrebbe l’effetto distorto di rimettere in termini il contribuente...
L’azione revocatoria ordinaria del trasferimento di immobile
Corte di Cassazione, sezione sesta (terza) civile, Ordinanza 6 ottobre 2020, n. 21358. È ammissibile l’azione revocatoria ordinaria del trasferimento di immobile, effettuato da un genitore in favore della prole in ottemperanza ai patti assunti in sede di separazione consensuale omologata, poiché esso trae origine dalla libera determinazione del coniuge e diviene “dovuto” solo in conseguenza...
La cancellazione volontaria del difensore dall’albo degli avvocati
Corte di Cassazione, sezione sesta (terza) civile, Ordinanza 6 ottobre 2020, n. 21359. La cancellazione volontaria del difensore dall’albo degli avvocati, ancorché avvenuta, come nella specie, dopo la notifica della citazione in appello, comporta la perdita dello “status” di avvocato e procuratore legalmente esercente, così integrando una causa di interruzione del processo. Ne consegue la nullità...