Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 aprile 2014, n. 7764 Svolgimento del processo La controversia promossa da ML contro l’Agenzia delle Entrate è stata definita con la decisione in epigrafe, recante il rigetto dell’appello proposto dal contribu¬ente contro la sentenza della CTP di Milano n. 172/5/2010 che ne aveva respinto il ricorso avverso...
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132. Ai fini della competenza territoriale nelle controversie di lavoro, la nozione di dipendenza aziendale di cui all'articolo 413 cod. proc. civ. (non coincidente con quella di unita' produttiva quale si desume da altre norme di legge) deve intendersi in senso lato, in armonia con la mens legis, mirante a favorire il radicamento del foro speciale del lavoro (avente carattere strumentale) nel luogo della prestazione lavorativa, alla condizione pero' che l'imprenditore disponga ivi almeno di un nucleo, seppur modesto, di beni organizzati per l'esercizio dell'impresa. Nel verificare l'esistenza del criterio di collegamento della "dipendenza" dell'azienda occorre dunque accertare in concreto che sussista un pur minimo nucleo di riferimento dell'attivita' aziendale nella sede prescelta. E' onere della parte interessata ad avvalersi di tale collegamento allegare e dimostrare l'esistenza delle condizioni per ritenerlo operante.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 aprile 2014, n. 14992. L'autorizzazione data a chi si trovi sottoposto agli arresti domiciliari di allontanarsi dal luogo di detenzione (per accudire alle necessarie esigenze di vita quotidiana attraverso l'espletamento dell'attività lavorativa ) trova nei riferimenti cronologici segnati dal Giudice della cautela, ai sensi dell'art 284 comma III cpp, un limite invalicabile in senso temporale essendo i relativi ambiti da rispettare imposti al fine di scongiurare strumentalizzazioni di tale maggiore possibilità di movimento elidendo le possibilità di verifica del rispetto degli obblighi correlati allo stato detentivo
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 aprile 2014, n. 14992 Fatto e diritto 1. B.S., tramite i fiduciari, propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Catania con la quale è stata data conferma integrale alla condanna alla pena di giustizia resa in primo grado dal Tribunale di Siracusa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1° aprile 2014, n. 14956. Il reato di violenza è integrato anche in presenza di una condotta che, pur caratterizzata da un fugace contatto corporeo con la vittima, sia finalizzata a soddisfare l'impulso sessuale del reo. Nel caso di specie, il minore ha percepito l'invasività del "solletico" all'addome, non rilevando la circostanza che il reo abbia tolto la mano che stava inequivocabilmente dirigendosi verso il "pisellino", condotta che connotava sessualmente in maniera inequivoca il gesto posto in essere dal ricorrente all'indirizzo del minore.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1° aprile 2014, n. 14956 Ritenuto in fatto 1. Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di BRESCIA ha proposto ricorso avverso la sentenza della Corte d’appello di BRESCIA, emessa in data 4/04/2013, depositata in data 12/04/2013, con cui, in parziale riforma della sentenza emessa dal tribunale di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 marzo 2014, n. 6175. Va esclusa la violazione del divieto del patto commissorio in caso di mancanza di prova del mutuo, oppure qualora la vendita sia pattuita allo scopo, non gia' di garantire l'adempimento di un'obbligazione con riguardo all'eventualita' non ancora verificatasi che rimanga inadempiuta, ma di soddisfare un precedente credito rimasto insoluto o, infine, quando manchi l'illecita coercizione del debitore a sottostare alla volonta' del creditore, accettando preventivamente il trasferimento di un suo bene come conseguenza della mancata estinzione del debito che viene a contrarre. Sicche', va esclusa la sussistenza dei presupposti finalizzati alla configurabilita' del patto commissorio; peraltro, il divieto di tale patto non e' applicabile allorquando la titolarita' del bene passi all'acquirente con l'obbligo di ritrasferimento al venditore se costui provvedera' all'esatto adempimento
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 marzo 2014, n. 6175 RESPONSABILITA’ PATRIMONIALE – DIVIETO DI PATTO COMMISSORIO REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. PARZIALE...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 2 aprile 2014, n. 15149. Condannato, con le attenuanti generiche, alla pena di due mesi di reclusione, condizionalmente sospesa, oltre al risarcimento dei danni in favore della parte civile, in quanto responsabile del reato di cui all'art. 571 cod. pen., per avere abusato dei mezzi di correzione o di disciplina in danno dell'alunno della terza classe della scuola elementare, consistititi nel costringerlo a girare carponi in aula alla presenza degli altri alunni e ad emettere suoni simili a grugniti, poichè il piccolo alunno aveva indirizzato un suono di dileggio con la bocca
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 2 aprile 2014, n. 15149 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Palermo confermava la sentenza in data 24 maggio 2011 del Tribunale di Palermo, sezione distaccata di Bagheria, appellata da S.F., condannato, con le attenuanti generiche, alla pena di due...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1° aprile 2014, n. 7567. L'art. 1751, comma sesto, Cod. Cov. si interpreta nel senso che il giudice deve sempre applicare la normativa che assicuri all'agente, alla luce delle vicende del rapporto concluso, il risultato migliore, siccome la prevista inderogabilità a svantaggio dell'agente comporta che l'importo determinato dal giudice ai senso della normativa legale deve prevalere su quello, inferiore, spettante in applicazione di regole pattizie, individuali o collettive
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 1° aprile 2014, n. 7567 Svolgimento del processo I. Con sentenza non definitiva n. 164 del 2005 il Tribunale-Giudice del Lavoro di Trento così provvedeva: a) dichiarava che la risoluzione del rapporto di agenzia per recesso del ricorrente M.S. era avvenuto per causa estranea anche alla volontà della...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 26 marzo 2014, n. 7067. Il mancato stabilimento nel termine di legge della residenza nel comune ove e' ubicato l'immobile acquistato con l'agevolazione prima casa non comporta la decadenza dall'agevolazione qualora tale evento sia dovuto ad una causa di forza maggiore caratterizzata dalla non imputabilita' alla parte obbligata, e dall'inevitabilita' ed imprevedibilita' dell'evento, sopravvenuto alla stipula dell'atto di acquisto; accertamento che risulta omesso
SUPREMA Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 26 marzo 2014, n. 7067 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – rel. Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott. BRUSCHETTA...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 marzo 2014, n. 7478. Relativamente al regime di affidamento e di visita del minore, figlio di una coppia che ha deciso di cessare la propria comunione di vita, diversamente dal procedimento di adozione, ove è prevista ex lege l'assistenza legale del minore, ritenendosi in re ipsa il conflitto d'interessi con i genitori, la partecipazione del minore nel conflitto genitoriale deve esprimersi, ove ne ricorrano le condizioni di legge, se ne ravvisi la corrispondenza agli interessi del minore medesimo e si riscontri un grado di discernimento adeguato, mediante il suo ascolto oltre che mediante l'esercizio dei poteri istruttori officiosi di cui il giudice può usufruire in virtù della natura e della preminenza dell'interesse da tutelare
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 31 marzo 2014, n. 7478 Svolgimento del processo Con il provvedimento impugnato, la Corte d’Appello di Milano confermava la pronuncia del Tribunale per i minorenni, emessa ex art. 317 bis cod. civ., con la quale si disponeva l’affidamento esclusivo della figlia minore di A.L. e R.R. al padre...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 marzo 2014, n. 7482. In tema di richiesta di modifica dell'assegno di mantenimento
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 31 marzo 2014, n. 7482 Svolgimento del processo La sig.ra E.S. , madre di due minori nati da una relazione avuta in (…) con il sig. A.B.-.P. , domandò al Tribunale per i minorenni di Roma, ove si era trasferita con i figli dopo la fine della relazione...