SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 14 ottobre 2015, n. 41214 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Torino, con ordinanza del 17/2/2015, in accoglimento della richiesta di riesame presentata nell’interesse di R.R. , ha annullato il provvedimento con il quale, in data 28/1/2015, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verbania aveva...
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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 ottobre 2015, n. 21097. In ipotesi di generici servizi d’investimento, l’istituto della ratifica (art. 1399 c.c.) non si applica ai contratti quadro, ma solo ai singoli contratti di acquisto e vendita che l’intermediario pone in essere con i terzi, in riferimento ai quali il prolungato ritardo del mandante nel rispondere al mandatario che abbia comunicato l’avvenuta esecuzione dell’incarico comporta l’approvazione dell’operazione compiuta, anche nel caso in cui il mandatario si sia discostato dalle istruzioni ricevute o abbia ecceduto i limiti dell’incarico
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 19 ottobre 2015, n.21097 Ritenuto in fatto V.G.M. e G.P.F. convennero in giudizio la Banca Sella S.p.a., per sentirla condannare al risarcimento dei danni cagionati dalla condotta tenuta nella stipulazione e nell’esecuzione di un contratto d’intermediazione finanziaria, nonché nel compimento delle singole operazioni d’investimento. Premesso che su...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 settembre 2015, n. 38944. Il difensore di fiducia, che ha rinunciato al mandato, dovrà comunque presenziare all’udienza poiché la rinuncia del difensore non ha effetto fintanto che la parte non sia assistita da nuovo difensore e non sia decorso il termine a difesa di cui all’art. 108 c.p.p.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 24 settembre 2015, n. 38944 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo A – Presidente Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. GUARDIANO A. – rel. Consigliere Dott. POSITANO Gabriel – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 settembre 2015, n. 38558. Integra il reato di sottrazione di persone incapaci di cui all’art.574 cp. la condotta del genitore che, in assenza di specifici provvedimenti di affidamento del giudice civile, sottragga il figlio minore alla vigilanza e all’educazione dell’altro genitore. In assenza di uno specifico provvedimento del giudice civile che affidi in via esclusiva il figlio minore ad un solo genitore, sussiste il reato di cui all’art. 574 cp. qualora un genitore ponga in essere delle condotte volte ad impedire di fatto all’altro genitore di esercitare la propria potestà genitoriale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 settembre 2015, n. 38558 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. MOGINI Stefan...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2015, n. 38539. L’amministratore che sia consapevole della situazione di sofferenza nella quale versi la società che non versi le imposte dovute ha l’obbligo – imposto dall’art. 2447 c.c., norma che prevede che «gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea» dei soci – di provvedere ad una sollecita ricapitalizzazione, non potendo considerarsi tale se avvenuta successivamente alla scadenza del termine per adempiere l’obbligo tributario; ne consegue che, questi non può essere esonerato dalla responsabilità penale per il reato di omesso versamento (nella specie, di ritenute certificate) adducendo una causa di “forza maggiore” provocata da una crisi di liquidità, posto che le ritenute certificate rappresentano somme dovute dai soggetti che percepiscono i compensi e che, per maggiore economicità, sono, per volontà legislativa, trattenute e poi versate dal soggetto che eroga le retribuzioni il quale, in tal modo, opera come sostituto dell’Erario introitando le somme spettanti a quest’ultimo ma che deve, comunque, consegnarle, nel termine di legge, donde il sostituto di imposta che non vi ottemperi, può esser scriminato nella misura in cui si dimostri la sua impossibilità assoluta a farlo per ragioni a lui non ascrivibili
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2015, n. 38539 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 settembre 2015, n. 37666. L’amministratore che sposta sul proprio conto personale (e su quello della moglie) denaro di spettanza dei condomini lo fa con «dolo» e commette il reato di «appropriazione indebita». Né può contestare l’«aggravante» per il «danno ingente» sostenendo che esso va parcellizzato per il numero dei condomini e non valutato nella sua interezza
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 settembre 2015, n. 37666 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. ALMA Marco Maria – Consigliere Dott. RECCHIONE...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 settembre 2015, n. 38267. Nei procedimenti pendenti, la richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova di cui all’art. 464-bis cod. proc. pen. deve essere presentata, a pena di tardività, alla prima udienza utile successiva all’entrata in vigore della legge n. 67 del 2014
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 settembre 2015, n. 38267 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. FIDELBO G. – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierlui – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 settembre 2015, n. 38346. l’obbligo di redazione del POS previsto dall’art. 96 T.U. 81/2008 sussiste anche in capo al titolare dell’impresa familiare, che, laddove abbia la responsabilità dell’organizzazione della stessa (o di una sua unità produttiva) in quanto ne eserciti i poteri decisionali e di spesa, assume la qualifica di datore di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 settembre 2015, n. 38346 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. ZOSO Liana M. T. – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 ottobre 2015, n. 41284 . Sussiste l’aggravante di cui all’art. 585/2 n. 2 c.p. anche nel caso in cui le lesioni siano procurate con l’uso di uno strumento atto ad offendere, quale una stampella di deambulazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 14 ottobre 2015, n. 41284 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 26.3.2014 il Giudice Unico dei Tribunale di Bergamo dichiarava non doversi procedere nei confronti A.A. in ordine al reato di lesioni ascrittole- esclusa l’aggravante di art. 585 c.p.- essendo il medesimo estinto per remissione di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 settembre 2015, n. 38292. La soglia dei € 3.999,96 nell’indebita percezione di erogazioni deve essere oggetto del dolo perché è elemento costitutivo di fattispecie. La soglia prevista dall’art. 316-ter, 2° co., c.p., in materia di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, non è una condizione obiettiva di punibilità, ma un elemento costitutivo di fattispecie che richiede di essere oggetto di rappresentazione e volizione da parte del percipiente. Ove questi non abbia la rappresentazione e la volizione di percepire una somma superiore a € 3.999,96 non è, quindi, integrato il dolo richiesto dalla norma incriminatrice e il fatto non costituisce reato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 settembre 2015, n. 38292 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo – Presidente Dott. CARCANO Domenico – rel. Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. BASSI...