Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 gennaio 21016, n. 496 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente – Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere – Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere – Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere...
Categoria: Sezioni Diritto
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 20 gennaio 2016, n. 189. La notifica del ricorso mediante posta elettronica certificata non è utilizzabile nel processo amministrativo, essendo esclusa, in base al disposto di cui all’art. 16-quater, comma 3-bis, del D.L. n. 179/12 come convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, l’applicabilità alla giustizia amministrativa delle disposizioni idonee a consentire l’operatività nel processo civile del meccanismo di notificazione in argomento (ovvero i commi 2 e 3 del medesimo art. 16-quater), solo all’esito della cui adozione detto meccanismo ha acquistato effettiva efficacia nel processo civile e penale (così come, per i giudizi dinanzi alla Corte dei conti, si è reso necessario stabilire le regole tecniche ed operative in materia di utilizzo della posta elettronica certificata anche per l’effettuazione di notificazioni relative a procedimenti giurisdizionali con recente decreto del Presidente 21 ottobre 2015 in G.U. n. 256 del 3 novembre 2015)
CONSIGLIO DI STATO SEZIONE III SENTENZA 20 gennaio 2016, n. 189 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1187 del 2015, proposto da: Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, in persona del Ministro p.t., ex lege rappresentato e difeso dall’Avvocatura Generale dello Stato e domiciliato presso gli ufficii della stessa, in...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 gennaio 2016, n. 16. In materia di infortuni sul lavoro, la designazione del coordinatore per l’esecuzione dei lavori non esonera il committente dalle responsabilità connesse alla verifica dell’adempimento degli obblighi posti in capo al primo. Tuttavia, ai fini della configurazione della responsabilità del committente, occorre verificare in concreto quale sia stata l’incidenza della sua condotta nell’eziologia dell’evento, a fronte delle capacità organizzative della ditta scelta per l’esecuzione dei lavori, avuto riguardo alla specificità dei lavori da eseguire, ai criteri seguiti dallo stesso committente per la scelta dell’appaltatore o del prestatore d’opera, alla sua ingerenza nell’esecuzione dei lavori oggetto di appalto o del contratto di prestazione d’opera, nonché alla agevole ed immediata percepibilità da parte del committente di situazioni di pericolo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 5 gennaio 2016, n. 16 Ritenuto in fatto Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di L’Aquila ha confermato la pronuncia emessa il 18 gennaio 2012 dal Tribunale di Teramo, sezione distaccata di Giulianova, nei confronti di C.G. , L.M. , L.G. e D.B.A. ,...
Corte di Cassazione, sezione I, ordinanza 21 gennaio 2016, n.1081. Vanno rimessi gli atti al Primo Presidente affinché valuti l’opportunità che la Corte di Cassazione pronunci a Sezioni Unite sulla questione relativa alla procedibilità del ricorso per cassazione quando la copia notificata della sentenza impugnata, non prodotta dal ricorrente che pur abbia dichiarato l’esistenza di tale evento, sia stata depositata da un’altra parte nel giudizio di legittimità. Va rimessa al Primo Presidente la questione concernente la validità della procura rilasciata ad un difensore, ma con autenticazione della firma della parte ad opera di altro difensore, il quale sia anche indicato nell’epigrafe dell’atto e che lo abbia sottoscritto.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I ORDINANZA 21 gennaio 2016, n.1081 Motivi della decisione – Il ricorrente propone avverso la sentenza impugnata due motivi di censura, che possono essere così riassunti: 1) violazione e falsa applicazione degli art. 83, 125, 156 e 638 c.p.c., in quanto il difensore sottoscrittore dell’atto e certificante l’autografia era senza...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 gennaio 2016, n. 896. La domanda di accertamento della nullità di un negozio proposta, per la prima volta, in appello è inammissibile ex art. 345, primo comma, cod. proc. civ., salva la possibilità per il giudice del gravame (obbligato comunque a rilevare di ufficio ogni possibile causa di nullità, ferma la sua necessaria indicazione alle parti ai sensi dell’art. 101, secondo comma, cod. proc. civ.) di convertirla ed esaminarla come eccezione di nullità legittimamente formulata dall’appellante, in forza del secondo comma del citato art. 345
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 gennaio 2016, n. 896 Ritenuto in fatto Con sentenza resa pubblica il 4 giugno 2012, la Corte di appello di Roma rigettava l’impugnazione proposta dal Comune di Frascati contro la decisione del Tribunale della stessa Città che, a sua volta, aveva respinto l’opposizione del medesimo Comune avverso...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 dicembre 2015, n. 50209. In tema di omesso versamento di IVA, il soggetto che subentri ad altri nella carica di liquidatore di una società di capitali dopo la presentazione della dichiarazione di imposta e prima della scadenza del versamento, senza compiere il previo controllo di natura puramente contabile sugli ultimi adempimenti fiscali, risponde del reato di cui all’art. 10-ter del D.Lgs. n. 74 del 2000 quantomeno a titolo di dolo eventuale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 dicembre 2015, n. 50209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 dicembre 2015, n. 50201. La sottoscrizione da parte di un socio amministratore di una società in nome collettivo non esonera automaticamente gli altri soci amministratori dalle responsabilità fiscali, occorrendo invece accertare in concreto se gli altri soci svolgano attività gestionali in quella specifica materia e quale sia l’apporto concorsuale penalmente rilevante nella gestione della materia fiscale da parte dell’altro (o altri) socio
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 dicembre 2015, n. 50201 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 14 gennaio 2016, n. 92. Un comportamento di gruppo non esclude la possibilità di sanzionare col DASPO (una somma di) responsabilità individuali omogenee, qualora queste sia supportate da elementi diretti o presuntivi che consentono di affermare la inequivoca e consapevole partecipazione dei singoli al comportamento di gruppo
Consiglio di Stato sezione III sentenza 14 gennaio 2016, n. 92 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6389 del 2015, proposto da: Ministero dell’Interno, Questura di (omissis); contro He. Mo.; per la riforma della...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 14 gennaio 2016, n. 93. Nelle offerte i costi di sicurezza cd. “esterni” devono essere “specificati” soltanto se sono espressamente richiesti dal bando o dalla lettera di invito. Le indicazioni (quali ad esempio: “i prezzi si intendono comprensivi di ogni onere ad eccezione degli oneri per la sicurezza da interferenza”) non sono indicazioni “specifiche”, ma costituiscono soltanto un criterio interpretativo utile per valutare il prezzo offerto
Consiglio di Stato sezione III sentenza 14 gennaio 2016, n. 93 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9085 del 2015, proposto da: Ke. Co.So. On.; contro – Co. La. pe. la Sa.; – Azienda...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 19 gennaio 2016, n. 161. L’installazione di pannelli in vetro ed alluminio su locali già chiusi per i restanti lati dai muri perimetrali dell’edificio preesistente determina la realizzazione di un nuovo locale autonomamente realizzabile, l’aumento della superficie utile e la modifica della sagoma dell’edificio stesso e come tale richiede il previo rilascio del permesso di costruire
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 19 gennaio 2016, n. 161 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 463 del 2015, proposto da: Al. Ed.; contro Comune di (omissis); per la riforma della sentenza del...