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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 febbraio 2016, n. 2209. Il datore di lavoro è responsabile dell’infortunio occorso al lavoratore, sia quando ometta di adottare le idonee misure protettive, sia quando non accerti e vigili che di queste misure venga fatto effettivamente uso da parte dei dipendenti. Di conseguenza, ai fini dell’accertamento della responsabilità datoriale per infortunio occorso al lavoratore sul luogo di lavoro, mentre incombe sul lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell’attività lavorativa, un danno alla salute, l’onere di provare l’esistenza di tale danno, come pure la nocività dell’ambiente di lavoro, nonché il nesso tra l’uno e l’altro elemento, grava sul datore di lavoro – una volta che il lavoratore abbia provato le predette circostanze – l’onere di provare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, ovvero di aver adottato tutte le cautele necessarie per impedire il verificarsi del danno medesimo

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 febbraio 2016, n. 2209 Svolgimento del processo  1. Con sentenza del 25/1-26/3/2012 la Corte d’Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, in riforma della decisione di primo grado, ha rigettato la domanda avanzata da S.G. nei confronti di Fintecna S.p.A. diretta ad ottenere il risarcimento dei danni...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 28 gennaio 2016, n. 3766. La violazione delle regole per la selezione pubblica di un professionista cui conferire specifici incarichi da parte di una società a partecipazione pubblica non costituisce di per sé sola condotta fraudolenta, ossia idonea a generare l’induzione in errore richiesta dalla norma incriminatrice della truffa

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 28 gennaio 2016, n.3766  Ritenuto in fatto 1. Nell’ambito di una più ampia indagine avente ad oggetto il ritenuto illecito conferimento di incarichi professionali esterni da parte della dirigenza di Infrastrutture Lombarde S.p.A. (ILSPA), società integralmente partecipata dalla Regione Lombardia, in persona del direttore generale, R.A.G. , e...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 gennaio 2016, n. 1166. Costituisce concreto e specifico elemento fattuale, idoneo a comprovare il pericolo di recidivanza, la circostanza che l’autore del fatto doti l’autovettura utilizzata per il trasporto di sostanza stupefacente di una telecamera che consenta il monitoraggio dell’ambiente esterno, rimanendo irrilevante la momentanea disattivazione di essa, essendo possibile in ogni momento il ripristino della sua funzionalità

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 gennaio 2016, n. 1166 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. DI STASI Antonella – rel. Consigliere Dott. MENGONI Enrico – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 13 gennaio 2016, n. 1022. La volontà degli assistiti di avvalersi esclusivamente dell’opera professionale del proprio avvocato, rifiutando di farsi assistere da un sostituto, non è una ragione sufficiente a giustificare il legittimo impedimento del legale a comparire in udienza

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 13 gennaio 2016, n. 1022 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 13 gennaio 2016, n. 982. Il giudice dell’esecuzione chiamato alla rideterminazione della pena applicata con la sentenza di patteggiamento avente ad oggetto uno o più delitti previsti dall’articolo 73 del dpr 9 ottobre 1990 n. 309, relativi a droghe “leggere”, divenuta irrevocabile prima della sentenza n. 32 del 2014 della Corte costituzionale, non può trascurare di considerare il nuovo accordo tra le parti

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 13 gennaio 2016, n. 982 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI TOMASSI Mariastefania – Presidente Dott. CAVALLO Aldo – rel. Consigliere Dott. CASSANO Margherita – Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 gennaio 2016, n. 891. La sentenza di patteggiamento è sentenza vincolata relativamente al solo profilo del trattamento sanzionatorio e non anche a quello relativo alla confisca, per il quale la discrezionalità del Giudice si riespande come in una normale sentenza di condanna, sì che, ove accordo tra le parti su tale punto vi sia comunque stato, il Giudice stesso non è obbligato a recepirlo o a recepirlo per intero

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 gennaio 2016, n. 891 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. MENGONI Enrico – rel. Consigliere Dott. ANDRONIO...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 gennaio 2016, n. 1076. Il possesso da parte del debitore del titolo originale del credito costituisce fonte di una presunzione legale “juris tantum” di pagamento, superabile con la prova contraria di cui deve onerarsi il creditore che sia interessato a dimostrare che il pagamento non e’ avvenuto e che il possesso del titolo e’ dovuto ad altra causa, come risulta implicitamente confermato, per i titoli cambiari, dal Regio Decreto 14 dicembre 1933, n. 1669, articolo 45, comma 1, secondo il quale il trattario che paga la cambiale ha diritto alla sua riconsegna con quietanza al portatore. Il creditore che agisce per il pagamento di un suo credito e’ tenuto unicamente a fornire la prova del rapporto o del titolo dal quale deriva il suo diritto e non anche a provare il mancato pagamento, giacche’ il pagamento integra un fatto estintivo, la cui prova incombe al debitore che l’eccepisca. Soltanto di fronte alla comprovata esistenza di un pagamento avente efficacia estintiva, ossia puntualmente eseguito con riferimento ad un determinato credito, l’onere della prova viene nuovamente a gravare sul creditore il quale controdeduca che il pagamento deve imputarsi ad un credito diverso

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 gennaio 2016, n. 1076 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. MATERA Lina – rel. Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 gennaio 2016, n. 1050. Nessuna sanzione per il locatore che, dopo aver ottenuto dal comune il permesso di eseguire lavori di ristrutturazione nell’appartamento affittato, chieda al conduttore di lasciarlo (alla scadenza del primo quadriennio), se poi scaduto il permesso annuale a causa della opposizione dell’inquilino decida di affittarlo a terzi, desistendo dal proposito di rinnovarlo

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 21 gennaio 2016, n. 1050 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SPIRITO Angelo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott. PELLECCHIA Antonella...