Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 febbraio 2016, n. 1908 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIVALDI Roberta – Presidente Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina Luciana – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa –...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 29 gennaio 2016, n. 1754. In tema di responsabilità della banca per il pagamento di un assegno non trasferibile a persona diversa dal beneficiario, l’art. 43, secondo comma, del R.D. 21.12.33 n.1736, che regola tale tipologia di titolo, nell’attribuire la responsabilità a colui che paga a persona diversa dal prenditore o dal banchiere giratario per l’incasso, si riferisce sia alla banca girataria che alla banca trattaria, essendo quest’ultima tenuta, quando il titolo le viene rimesso in stanza di compensazione, a rilevarne l’eventuale alterazione o falsificazione, quando ciò sia verificabile con la diligenza media
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 29 gennaio 2016, n. 1754 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 29 gennaio 2016, n. 1685. La cartella di pagamento emessa per ritenute d’imposta dichiarate e non versate non può essere dichiarata nulla a causa del mancato invio della preventiva comunicazione di irregolarità
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 29 gennaio 2016, n. 1685 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – Consigliere Dott. LA TORRE...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 28 gennaio 2016, n. 1595. Per giustificare un licenziamento disciplinare i fatti addebitati devono rivestire il carattere di grave violazione degli obblighi del rapporto di lavoro, tale da lederne irrimediabilmente l’elemento fiduciario; la relativa valutazione deve essere operata con riferimento agli aspetti concreti afferenti alla natura e alla qualità del singolo rapporto, alla posizione delle parti, al grado di affidamento richiesto dalle specifiche mansioni del dipendente, al nocumento eventualmente arrecato, alla portata soggettiva dei fatti stessi, ossia alle circostanze del loro verificarsi, ai motivi e all’intensità dell’elemento intenzionale o di quello colposo
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 28 gennaio 2016, n. 1595 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. GHINOY Paola –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 gennaio 2016, n. 1376. L’art. 2504 bis c.c., introdotto dalla riforma del 2003, ha natura innovativa e non interpretativa e, pertanto, il principio da esso desumibile per cui la fusione tra società si risolve in una vicenda meramente evolutivo-modificativa dello stesso soggetto giuridico, che conserva la propria identità, pur in un nuovo assetto organizzativo, non vale per le fusioni (per unione od incorporazioni) anteriori al 1°gennaio 2004. Tali fusioni pur dando luogo ad un fenomeno successorio si diversificano dalla successione mortis causa perché la modificazione dell’organizzazione societaria dipende esclusivamente dalla volontà delle società partecipanti. Neppure a dette fusioni si applica la disciplina dell’interruzione di cui agli artt. 299 e ss. c.p.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 gennaio 2016, n. 1376 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 gennaio 2016, n. 1353. In tema di riscossione di quote associative sindacali dei dipendenti pubblici e privati a mezzo di trattenuta a opera del datore di lavoro, l’articolo 52 del Dpr 180/1950, come successivamente modificato, nel disciplinare tutte le cessioni di credito da parte dei lavoratori dipendenti, non prevede limitazioni al novero dei cessionari, in ciò differenziandosi da quanto stabilito dall’articolo 5 del medesimo Dpr per le sole ipotesi di cessioni collegate all’erogazione di prestiti. È dunque legittima la trattenuta del datore di lavoro in favore dell’associazione sindacale indicata dal lavoratore, mentre costituisce condotta antisindacale il suo illegittimo rifiuto
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 gennaio 2016, n. 1353 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – rel. Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 gennaio 2016, n. 1351. In tema di licenziamento disciplinare; premesso che l’elemento soggettivo è necessaria parte di ogni atto umano, se all’integrazione dei fatti giuridicamente legittimanti il licenziamento è necessario il dolo, l’onere datoriale di provare la sussistenza dei fatti si estende alla prova del dolo
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 gennaio 2016, n. 1351 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 gennaio 2016, n. 1227. In caso di fallimento del debitore già assoggettato ad espropriazione presso terzi, il pagamento eseguito dal terzo debitore in favore del creditore che abbia ottenuto l’assegnazione del credito pignorato a norma dell’art. 553 c.p.c. è inefficace, ai sensi dell’art. 44 L.F., se intervenuto successivamente alla dichiarazione di fallimento, non assumendo alcun rilievo, a tal fine, la circostanza che l’assegnazione sia stata disposta in data anteriore
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 gennaio 2016, n. 1227 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – rel. Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 12 febbraio 2016, n. 6062. L’omessa indicazione del momentaneo allontanamento di uno dei componenti della commissione esaminatrice nel verbale relativo ad una prova dell’esame di maturità, attestando così falsamente la costante ed ininterrotta presenza della professoressa allo svolgimento della prova d’esame e vulnerando il valore probatorio dell’atto, integra il delitto di cui all’art. 479 c.p. Il verbale di esame di una commissione esaminatrice costituisce atto pubblico di fede privilegiata, poiché forma la prova del rapporto intersoggettivo svolto fra i pubblici ufficiali, quali esaminatori, e lo studente, quale esaminato
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 12 febbraio 2016, n.6062 Fatto e diritto Con sentenza pronunciata il 4.7.2014 la corte di appello di Palermo confermava la sentenza con cui il tribunale di Agrigento, in data 21.6.2012, aveva condannato D.F.A. alla pena ritenuta di giustizia in relazione al reato di falsità ideologica del pubblico ufficiale...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 febbraio 2016, n. 507. La nozione di “volume tecnico”, non computabile nella volumetria, corrisponde a un’opera priva di qualsivoglia autonomia funzionale, anche solo potenziale, perché è destinata a solo contenere, senza possibilità di alternative e comunque per una consistenza volumetrica del tutto contenuta, impianti serventi di una costruzione principale per essenziali esigenze tecnico-funzionali della medesima. In sostanza, si tratta di impianti necessari per l’utilizzo dell’abitazione che non possono essere in alcun modo ubicati all’interno di questa, come possono essere -e sempre in difetto dell’alternativa- quelli connessi alla condotta idrica, termica o all’ascensore e simili, i quali si risolvono in semplici interventi di trasformazione senza generare aumento alcuno di carico territoriale o di impatto visivo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 febbraio 2016, n. 507 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3453 del 2015, proposto da: Ma. Sc., rappresentato e difeso dall’avv. Alessandro Gigli; contro Comune di (omissis),...