In ipotesi di sentenza di patteggiamento che abbia omesso di dichiarare la falsità di un documento, la Corte di Cassazione può adottare direttamente i provvedimenti previsti dall’art. 537 cod. proc. pen., non occorrendo alcuna valutazione di merito per una declaratoria che la legge pone come effetto inevitabile della sentenza di condanna, a cui è equiparabile...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 20 maggio 2016, n. 10570
Il principio generale che il giudice, per giusti motivi, ha il potere di compensare le spese comporta anche che detto potere debba essere adeguatamente motivato Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile sentenza 20 maggio 2016, n. 10570 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 maggio 2016, n. 10342
In tema di infortuni sul lavoro ricade sul lavoratore, il quale lamenta di aver subito un danno a causa dell’attività lavorativa svolta, l’onere di dimostrare non solo il danno lamentato, ma anche la nocività dell’ambiente di lavoro ed il nesso causale fra tali circostanze Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 maggio 2016, n....
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 20 maggio 2016, n. 10402
Del danno cagionato da animale risponde ai sensi dell’ art. 2052 cod. civ. il proprietario o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso salvo che provi il caso fortuito. La controversia trae origine dalla domanda di risarcimento dei danni proposta da una donna che era stata morsa alla mano...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 19 maggio 2016, n. 2092
L’errore di fatto revocatorio deve cadere su atti o documenti processuali. Esso non sussiste se la lamentata erronea percezione degli atti di causa abbia costituito un punto controverso e, comunque, abbia formato oggetto di decisione nella sentenza revocanda, ossia sia il frutto dell’apprezzamento, della valutazione e dell’interpretazione delle risultanze processuali da parte del Giudice Consiglio...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 23 maggio 2016, n. 2116
L’art. 9, c. 1, della l. 122/1989 stabilisce che “… i proprietari di immobili possono realizzare… nei locali siti al piano terreno dei fabbricati parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti…”. Ai fini dell’applicazione della normativa ex art. 9, c. 1, è...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21186
La condotta di chi si limiti a rendere nota al pubblico l’esistenza di una sostanza stupefacente, veicolando un messaggio non persuasivo e privo dello scopo immediato di determinare all’uso di sostanze stupefacenti, integra l’illecito amministrativo di propaganda pubblicitaria di sostanze stupefacenti (D.P.R. n. 309 del 1990, art. 84), e non il reato di istigazione all’uso...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 maggio 2016, n. 10824.
Le dichiarazioni rese dal parlamentare “extra moenia” sono coperte dalla garanzia di insindacabilità, in quanto collegate, tramite un nesso funzionale, all’attività parlamentare, precedentemente svolta; che non si esaurisce nel compimento di atti tipici del mandato parlamentare, ma ricomprende anche l’attività extraparlamentare, purché questa si configuri come strettamente connessa all’espletamento delle funzioni tipiche e delle finalità...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 24 maggio 2016, n.10694
L’estinzione della società di capitali per effetto della volontaria cancellazione dal registro delle imprese dà luogo ad un fenomeno di tipo successorio nei confronti dei soci: da un lato, l’obbligazione della società non si estingue, ma si trasferisce si soci, che rispondono nei limiti di quanto riscosso in sede di liquidazione, o illimitatamente, a seconda...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 11 maggio 2016, n. 19506
Induzione indebita e non concussione per due carabinieri che nell’ambito di controlli volti alla repressione dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento della manodopera, ottengano da commercianti la dazione di somme di denaro che vanno dai 100 ai 3mila euro per volta Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 11 maggio 2016, n. 19506 REPUBBLICA ITALIANA...