La nuova formulazione del D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 14, comma 5- ter, introdotta con l’intervento normativo suindicato, non realizza infatti una continuità normativa con la precedente disposizione, non soltanto per lo iato temporale intercorrente con l’effetto della direttiva, ma anche per la diversità strutturale dei presupposti e la differente tipologia della condotta necessaria...
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 maggio 2016, n.10927
Nel rito del lavoro l’atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dall’opponente (che però ha la veste sostanziale di convenuto) deve avere il contenuto della memoria difensiva ai sensi dell’art. 416 c.p.c. e quindi l’opponente deve compiere tutte le attività ivi previste, a pena di decadenza; pertanto, egli è tenuto a proporre con l’opposizione...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 19 maggio 2016, n. 10332
La domanda di liquidazione della quota di una società di persone da parte degli eredi del socio defunto fa valere un’obbligazione non degli altri soci ma della società medesima quale soggetto passivamente legittimato, potendosi altresì evocare in giudizio anche i soci superstiti, qualora siano solidalmente e illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali, sebbene non siano...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20542
La riparazione del danno nei reati di competenza del giudice di pace ha effetto estintivo solo se integrale, se è estesa alle conseguenze non patrimoniali e se è eseguita nei confronti di tutti gli aventi diritto. Inoltre, l’eventuale concorso di colpa della vittima deve essere ricavato (e dimostrato) dalle «emergenze probatorie» del procedimento, e deve incidere proporzionalmente nella (eventuale) riduzione del...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 maggio 2016, n. 20974
Abuso d’ufficio il direttore generale di un Comune che esprime una valutazione negativa della professionalità di un proprio di un proprio sottoposto al fine di bloccargli la progressione economica Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 19 maggio 2016, n. 20974 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 23 maggio 2016, n. 10613
L’indicazione erronea della data nel testamento olografo, dovuta, cioè ad errore materiale del testatore (per distrazione, ignoranza od altra causa), anche se concretantesi in una data impossibile, non voluta, però, come tale, dal testatore, può essere rettificata dal giudice, avvalendosi di altri elementi intrinseci della scheda testamentaria, così da rispettare il requisito essenziale della autografia...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 19 maggio 2016, n. 2080
Un annullamento d’ufficio di un finanziamento tra enti pubblici intervenuto dopo due anni e mezzo dal conferimento dei fondi per motivi strettamente formali senza invocare ragioni di interesse pubblico, oppure questioni alla gestione degli stessi fondi, non può trovare accesso nell’ordinamento Consiglio di Stato sezione V sentenza 19 maggio 2016, n. 2080 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 19 maggio 2016, n. 2089
Deve considerarsi illegittimo un diniego di concessione edilizia, fondato sulla carenza di un piano attuativo pur prescritto dal piano regolatore, qualora l’area interessata dal progetto risulti urbanizzata e l’Amministrazione denegante abbia omesso di valutare in modo rigoroso l’incidenza del nuovo insediamento, oggetto della richiesta di assenso, sulla situazione generale del comprensorio o, in altri termini,...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21394
In tema di lesioni gravissime, integra lo sfregio permanente qualsiasi nocumento che, senza determinare la più grave conseguenza della deformazione, importi un turbamento irreversibile dell’armonia e dell’euritmia delle linee del viso, con effetto sgradevole o d’ilarità, anche se non di ripugnanza, secondo un osservatore comune, di gusto normale e di media sensibilità Suprema Corte di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 maggio 2016, n. 22118
Nel reato di evasione dagli arresti domiciliari il dolo è generico e consiste nella consapevole violazione del divieto di lasciare il luogo di esecuzione della misura senza la prescritta autorizzazione, a nulla rilevando i motivi che hanno determinato la condotta dell’agente. Poi va considerato che il concetto di abitazione, ai fini degli arresti domiciliari, ricomprende...