La distinzione operata dall’art. 107 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali fra i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, demandati agli organi di governo, e i compiti di gestione attribuiti ai dirigenti, non esclude il dovere di attivazione del sindaco allorché gli siano note situazioni, non derivanti da contingenti ed occasionali...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 11 maggio 2016, n. 19529
Il ricorso all’art. 1488 cod. civ. non rileva con riferimento ai contratti relativi a vendite “a non domino”, ove concluse non sulla base della tipica condizione di incertezza dell’esistenza del diritto reale da trasferire e con l’accollo del rischio della sua inesistenza in capo all’acquirente, ma in presenza della certezza – sia da parte dei...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 26 maggio 2016, n. 10903
Differentemente dal diritto dell’Unione europea, il diritto nazionale, allo stato della legislazione, non pone in capo all’Amministrazione fiscale che si accinga ad adottare un provvedimento lesivo dei diritti del contribuente, in assenza di specifica prescrizione, un generalizzato obbligo di contraddittorio endoprocedimentale, comportante, in caso di violazione, l’invalidità dell’atto Suprema Corte di Cassazione sezione VI...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 24 maggio 2016, n. 10708
Nella valutazione dello stato di abbandono, ai fini della dichiarazione di adottabilità, il giudice non può limitarsi a valutare le risultanze della C.T.U. ma deve tener conto di tutti i fatti emersi nel corso del giudizio e sottoposti al contraddittorio delle parti Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 24 maggio 2016, n. 10708...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 25 maggio 2016, n. 2219
Il ricorso al soccorso istruttorio non si giustifica nei casi in cui confligge con il principio generale dell’autoresponsabilità dei concorrenti, in forza del quale ciascuno sopporta le conseguenze di eventuali errori commessi nella presentazione della documentazione Consiglio di Stato sezione III sentenza 25 maggio 2016, n. 2219 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 26 maggio 2016, n. 2228
La regola generale dell’identificazione della legittimazione al ricorso esclusivamente in capo alle imprese che hanno partecipato alla procedura oggetto di contestazione ammette solo le deroghe relative alle posizioni del soggetto che contesta la scelta della stazione appaltante di bandire la gara, dell’operatore di settore che assume l’illegittimità di un affidamento diretto e dell’impresa che impugna...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 26 maggio 2016, n. 2230
In tema di efficacia del termine fissato dall’art. 5, comma 4, del D.lgs 286/1998 per la presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, si ritiene che si tratti di un termine ordinatorio e sollecitatorio e non perentorio, al fine di consentire il tempestivo disbrigo della relativa procedura ed evitare che lo straniero si...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 26 maggio 2016, n. 2232
La misura dell’interdittiva antimafia può essere emessa dalla Amministrazione in una logica di anticipazione della soglia di difesa dell’ordine pubblico economico e non postula, come tale, l’accertamento in sede penale di uno o più reati che attestino il collegamento o la contiguità dell’impresa con associazioni di tipo mafioso, potendo, perciò, basarsi anche sul solo rilievo...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 30 maggio 2016, n. 22800
In tema di peculato, l’appropriazione si realizza con l’inversione del titolo del possesso da parte del pubblico agente, che si comporta, oggettivamente e soggettivamente uti dominus nei confronti della cosa posseduta in ragione dell’ufficio, che conseguentemente viene estromessa totalmente dal patrimonio dell’avente diritto Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 maggio 2016, n. 22800...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 31 maggio 2016, n. 23014
E’ configurabile il reato di esercizio abusivo della professione nella condotta dell’odontotecnico che provvede alla cura delle carie, atteso quanto dispone il secondo periodo dell’art. 11 del r.d. 31 maggio 1928, n. 1334, secondo cui “E’ in ogni caso vietato agli odontotecnici di esercitare, anche alla presenza ed in concorso dei medico o dell’abilitato all’odontoiatria,...