Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8040. In caso di omesso versamento Iva il legale rappresentate è responsabile anche se poi la firma sulla dichiarazione annuale è di un terzo.
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8040. In caso di omesso versamento Iva il legale rappresentate è responsabile anche se poi la firma sulla dichiarazione annuale è di un terzo.

In caso di omesso versamento Iva il legale rappresentate è responsabile anche se poi la firma sulla dichiarazione annuale è di un terzo. Sentenza 20 febbraio 2018, n. 8040 Data udienza 23 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott....

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 28 febbraio 2018, n. 4589. In caso di collegamento negoziale tra mutuo ipotecario e conferimento alla società dell’immobile su cui grava l’ipoteca (e senza successiva cessione delle quote societarie) tale per cui la complessiva operazione economica risulti oggettivamente qualificabile come compravendita
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 28 febbraio 2018, n. 4589. In caso di collegamento negoziale tra mutuo ipotecario e conferimento alla società dell’immobile su cui grava l’ipoteca (e senza successiva cessione delle quote societarie) tale per cui la complessiva operazione economica risulti oggettivamente qualificabile come compravendita

In caso di collegamento negoziale tra mutuo ipotecario e conferimento alla società dell’immobile su cui grava l’ipoteca (e senza successiva cessione delle quote societarie) tale per cui la complessiva operazione economica risulti oggettivamente qualificabile come compravendita ve interpretato alla luce dei principi di ragionevolezza e capacità contributiva, nel senso che tale imposta debba essere commisurata...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 14 febbraio 2018, n. 6993. In materia tributaria, non è configurabile una violazione del principio del ne bis in idem in caso di contemporaneità del procedimento amministrativo e di quello penale.
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 14 febbraio 2018, n. 6993. In materia tributaria, non è configurabile una violazione del principio del ne bis in idem in caso di contemporaneità del procedimento amministrativo e di quello penale.

In materia tributaria, non è configurabile una violazione del principio del ne bis in idem in caso di contemporaneità del procedimento amministrativo e di quello penale. La connessione temporale, infatti, unita alla diversità di fini perseguiti, esclude la violazione. Sentenza 14 febbraio 2018, n. 6993 Data udienza 22 settembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 28 febbraio 2018, n. 4591. Beneficio prima casa perso se chi occupa l’immobile non lo lascia libero entro i 18 mesi utili all’acquirente per trasferirsi.
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 28 febbraio 2018, n. 4591. Beneficio prima casa perso se chi occupa l’immobile non lo lascia libero entro i 18 mesi utili all’acquirente per trasferirsi.

Beneficio prima casa perso se chi occupa l’immobile non lo lascia libero entro i 18 mesi utili all’acquirente per trasferirsi. Il mancato rilascio non è causa di forza maggiore perché chi compra una casa occupata si espone al rischio dei procedimenti giudiziari per il rilascio. Ordinanza 28 febbraio 2018, n. 4591 Data udienza 23 gennaio...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 21 febbraio 2018, n. 4165. La deduzione dalla base imponibile Irap delle quote residue dei crediti inesigibili appostati nei bilanci delle società bancarie e finanziarie precedenti al 2005 è sempre legittima.
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 21 febbraio 2018, n. 4165. La deduzione dalla base imponibile Irap delle quote residue dei crediti inesigibili appostati nei bilanci delle società bancarie e finanziarie precedenti al 2005 è sempre legittima.

La deduzione dalla base imponibile Irap delle quote residue dei crediti inesigibili appostati nei bilanci delle società bancarie e finanziarie precedenti al 2005 è sempre legittima. Intanto la loro deducibilità non incide sulla competenza fiscale, che resta fissata nell’esercizio in cui il fatto si origina e viene rilevato contabilmente. Non può avere efficacia retroattiva la...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8047. La vendita di immobili mascherata da una cessione di quote sociali che comporta un’evasione di imposta superiore alla soglia penalmente rilevante configura il delitto di dichiarazione infedele
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8047. La vendita di immobili mascherata da una cessione di quote sociali che comporta un’evasione di imposta superiore alla soglia penalmente rilevante configura il delitto di dichiarazione infedele

La vendita di immobili mascherata da una cessione di quote sociali che comporta un’evasione di imposta superiore alla soglia penalmente rilevante configura il delitto di dichiarazione infedele: la sequenza di operazioni infatti, non consente di invocare la scriminante dell’abuso del diritto che deve caratterizzarsi per l’assenza di attività simulatorie e fraudolenti. Sentenza 20 febbraio 2018,...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 febbraio 2018, n. 4154. Non compete ai creditori finali bensì esclusivamente all’ente incaricato della riscossione unitaria (agenzia delle Entrate) il ricupero del credito d’imposta utilizzato attraverso l’indebita compensazione nel modello F24 in misura eccedente rispetto a quella effettivamente spettante
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 febbraio 2018, n. 4154. Non compete ai creditori finali bensì esclusivamente all’ente incaricato della riscossione unitaria (agenzia delle Entrate) il ricupero del credito d’imposta utilizzato attraverso l’indebita compensazione nel modello F24 in misura eccedente rispetto a quella effettivamente spettante

Non compete ai creditori finali bensì esclusivamente all’ente incaricato della riscossione unitaria (agenzia delle Entrate) il ricupero del credito d’imposta utilizzato attraverso l’indebita compensazione nel modello F24 in misura eccedente rispetto a quella effettivamente spettante perché è l’unico soggetto istituzionalmente incaricato di controllare i pagamenti effettuati suddividendoli in base alla loro destinazione e di verificare...

Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 16 febbraio 2018, n. 3872. Il contribuente non residente, una volta avvalsosi del rappresentante fiscale nominato ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 17
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Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 16 febbraio 2018, n. 3872. Il contribuente non residente, una volta avvalsosi del rappresentante fiscale nominato ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 17

Il contribuente non residente, una volta avvalsosi del rappresentante fiscale nominato ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 17 (nel testo applicabile ratione temporis, anteriore alle modifiche introdotte con il Decreto Legislativo n. 18 del 2010) per l’acquisto di beni costituente il primo segmento di una complessa ma oggettivamente...

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 8 febbraio 2018, n. 3151. La societa’ di persone che svolga una attivita’ destinata alla locazione di immobili di sua proprieta’ ed alla riscossione dei relativi canoni di locazione non svolge un’attivita’ commerciale ai fini previdenziali
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Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 8 febbraio 2018, n. 3151. La societa’ di persone che svolga una attivita’ destinata alla locazione di immobili di sua proprieta’ ed alla riscossione dei relativi canoni di locazione non svolge un’attivita’ commerciale ai fini previdenziali

La societa’ di persone che svolga una attivita’ destinata alla locazione di immobili di sua proprieta’ ed alla riscossione dei relativi canoni di locazione non svolge un’attivita’ commerciale ai fini previdenziali, a meno che detta attivita’ non si inserisca in una piu’ ampia di prestazione di servizi quale l’attivita’ di intermediazione immobiliare Ordinanza 8 febbraio...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, Ordinanza n. 3473 del 13 febbraio 2018. Spetta all’Amministrazione finanziaria dimostrare che il destinatario della fattura sapeva o avrebbe dovuto sapere che detta operazione si inseriva nel quadro di un’evasione dell’imposta sul valore aggiunto.
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, Ordinanza n. 3473 del 13 febbraio 2018. Spetta all’Amministrazione finanziaria dimostrare che il destinatario della fattura sapeva o avrebbe dovuto sapere che detta operazione si inseriva nel quadro di un’evasione dell’imposta sul valore aggiunto.

In punto di onere probatorio spettante all’amministrazione finanziaria la Corte europea ha più volte ribadito che spetta all’Amministrazione finanziaria dimostrare, alla luce di elementi oggettivi ed alla stregua dei principi sull’onere della prova vigenti nello Stato membro, senza, peraltro, esigere dal destinatario della fattura verifiche (circa la qualità di soggetto passivo IVA in capo al fatturante o la disponibilità dei...