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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 marzo 2013 n. 14087. La specifica e dettagliata motivazione in ordine alla quantità di pena irrogata, è necessaria soltanto se la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale, potendo altrimenti essere sufficiente a dare conto dell’impiego dei criteri di cui all’articolo 133 c.p. le espressioni del tipo: “pena congrua”, “pena equa”.

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 marzo 2013 n. 14087[1] La corte si è pronunciata più volte sul tema anche a Sezioni unite (per ultimo sent. n. 23428/2005). Tale pronuncia, operando una sintesi delle precedenti decisioni, ha enunciato il condivisibile principio che intervenuta formazione del giudicato sostanziale derivante dalla proposizione...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 ottobre 2012 n. 17324. Integra il reato di appropriazione indebita la condotta dell’esercente la professione forense che trattenga somme riscosse a nome e per conto del cliente ancorché egli sia, a sua volta, creditore dì quest’ultimo per spese e competenze relative ad incarichi professionali espletati, salva la dimostrazione non solo dell’esistenza del credito, ma anche della sua esigibilità e del suo preciso ammontare

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 ottobre 2012 n. 17324[1] Integra il reato di appropriazione indebita la condotta dell’esercente la professione forense che trattenga somme riscosse a nome e per conto del cliente ancorché egli sia, a sua volta, creditore dì quest’ultimo per spese e competenze relative ad incarichi professionali...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 27 febbraio 2013, n. 9408. In tema di dichiarazioni accusatorie

Le dichiarazioni accusatorie devono caratterizzarsi per la loro specificità, nel senso che la c.d. convergenza del molteplice deve essere sufficientemente individualizzante e riguardare sia la persona dell’incolpato sia le imputazioni a lui ascritte, fermo restando che non può pretendersi una completa sovrapponibllità degli elementi d’accusa forniti dai dichiaranti, ma deve privilegiarsi l’aspetto sostanziale della loro...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 9249 del 27 febbraio 2013. Circonvenzione di incapace chi approfitta dello stato di fragilità emotiva della vittima

Suprema Corte di Cassazione  sezione II sentenza  n. 9249 del 27 febbraio 2013     Svolgimento del processo 1. Con sentenza in data 20/2/2012, la Corte di appello di Trieste, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Gorizia, in data 15/7/2010, dichiarava non doversi procedere nei confronti di N. D. e L.S. per i reati di...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 9460 del 27 febbraio 2013. Confisca del veicolo per i coniugi in comunione legale peer guida in stato di ebbrezza

 Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 9460 del 27 febbraio 2013                Svolgimento del processo 1. Con sentenza in data 23 novembre 2011 la Corte d’appello di Trieste confermava la sentenza resa dal Tribunale di Pordenone, sezione distaccata di San Vito al Tagliamento del 27 marzo 2010, appellata da G.P.. Quest’ultima era stata tratta...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 marzo 2013, n. 10964. Diffamazione e segreto di stato

La massima 1. Il segreto di Stato può essere opposto solo dai pubblici ufficiali, dai pubblici impiegati e dagli incaricati di pubblico servizio; esso è posto a tutela di interessi squisitamente pubblici, correlati alla sicurezza, alla indipendenza, al prestigio, appunto, dello Stato. E se i fatti coperti da tale segreto non possono essere rivelati alla...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 marzo 2013 n. 13310. In caso di infortunio del bambino a scuola durante un esercizio di ginnastica, l’insegnante che non si accorga della gravità del danno non è punibile per omissione di soccorso

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 marzo 2013 n. 13310[1] Perché, dunque, tale omissione possa ritenersi volontaria è necessario che l’agente si sia effettivamente rappresentato la situazione di pericolo come tale. Deve pertanto reputarsi escluso il dolo, anche solo nella forma eventuale, qualora l’omissione del soccorso sia dovuta ad un...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 10245 del 5 marzo 2013. La demolizione della veranda abusiva non estingue il reato edilizio

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 10245  del 5 marzo 2013 Svolgimento del processo 1. Con sentenza del 12/01/2012 la Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato la sentenza del Tribunale di Tropea di condanna di G.M.R. per i reati di cui al D.P.R. n. 380 del 2001, art. 44, D.P.R. n. 380 del...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 12376 del 15 marzo 2013. Colpevole di omissione di atti d’ufficio il medico reperibile che rifiuta di recarsi in ospedale

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 12376 del 15 marzo 2013 Considerato in fatto e in diritto 1. Con sentenza del 25.5.12 la Corte di Appello di Perugia confermava la sentenza emessa in data 6.10.2009 dal Tribunale di Perugia, appellata dal P.M. e dall’imputato U. D., con la quale quest’ultimo – tra l’altro...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 marzo n. 12842. Giudizio abbreviato ed integrazione probatoria

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 marzo n. 12842[1] Nel giudizio abbreviato, l’integrazione probatoria disposta dal giudice ai sensi del quinto comma dell’articolo 441 cod. proc. pen., può riguardare anche la ricostruzione storica del fatto e la sua attribuibilità all’imputato, atteso che gli unici limiti a cui è soggetto l’esercizio...