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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3680. L’omessa notifica al difensore del decreto penale di condanna è sanata dalla presentazione dell’opposizione che, in simili casi, sfugge al termine dei quindici giorni

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2014, n. 3680 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. MARINI Luigi – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 gennaio 2014, n. 3253. Escluso il divieto di utilizzazione delle intercettazione quando tra il contenuto dell’originaria notizia di reato, alla base dell’autorizzazione, e quello dei reati per cui si procede vi sia una stretta connessione sotto il profilo oggettivo, probatorio, o finalistico

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 gennaio 2014, n. 3253 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARMENINI Secondo Liber – Presidente Dott. CASUCCI Giuliano – Consigliere Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. DIOTALLEVI...

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Corte di Cassazione, sezione V, ordinanza 27 gennaio 2014, n. 3675. Rimesso alle sezioni unite il quesito se la condotta di sottrazione di merce all’interno di un supermercato, avvenuta sotto il costante controllo del personale di vigilanza, sia qualificabile come furto consumato o tentato allorche’ l’autore sia fermato dopo il superamento della barriera delle casse con la merce sottratta

Suprema Corte di Cassazione sezione V Ordinanza 27 gennaio 2014, n. 3675 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2925.

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 gennaio 2014, n. 2925 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. CAPUTO...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2894. Il giudice della udienza preliminare ha il potere di pronunziare la sentenza di non luogo a procedere non quando effettui un giudizio prognostico in esito al quale pervenga ad una valutazione di innocenza dell’imputato, ma in tutti quei casi nei quali non esista una prevedibile possibilita’ che il dibattimento possa, invece, pervenire ad una diversa soluzione. Il Gup ha evidenziato la insussistenza delle condizioni su cui fondare una prognosi di evoluzione in senso favorevole all’accusa del materiale probatorio raccolto, in quanto non sono stati effettuati atti di indagine finalizzati ad accertare il principio attivo contenuto nelle due piantine in sequestro e la stessa capacita’ drogante di esse, e che dette verifiche non sono piu’ utilmente esperibili, vista la deteriorabilita’ della sostanza in questione (marijuana); di tal che non emergono elementi per potere affermare il potere stupefacente di essa e, quindi, la offensivita’ della condotta

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 gennaio 2014, n. 2894 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. PEZZELLA...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2937. Nell’ipotesi di omicidio tentato, la prova del dolo – ove manchino esplicite ammissioni da parte dell’imputato – ha natura essenzialmente indiretta, dovendo essere desunta da elementi esterni e, in particolare, da quegli elementi della condotta che, per la loro non equivoca potenzialita’ semantica, sono i piu’ idonei ad esprimere il fine perseguito dall’agente. Assume valore determinante, per l’accertamento della sussistenza dell’animus necandi l’idoneita’ dell’azione, che va apprezzata in concreto, senza essere condizionata dagli effetti realmente raggiunti, perche’ altrimenti l’azione, per non avere conseguito l’evento, sarebbe sempre inidonea nel delitto tentato, il giudizio di idoneita’ consiste, quindi, in una prognosi formulata ex post con riferimento alla situazione che si presentava all’imputato al momento dell’azione, in base alle condizioni umanamente prevedibili del caso particolare

Suprema Corte di Cassazione sezione I Sentenza 22 gennaio 2014, n. 2937 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZAMPETTI Umberto – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi Pietro – Consigliere Dott. ROMBOLA’ Marcello – Consigliere Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. CASSANO...