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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 5 dicembre 2014, n. 51080. L'associazione di consumatori che tuteli il diritto alla salute può considerarsi persona offesa dal reato di abuso in atti d'ufficio, stante la natura di reato plurioffensivo, quando ha per fine o effetto di arrecare ad altri un danno ingiusto

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 5 dicembre 2014, n. 51080 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DE ROBERTO Giovanni – Presidente Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. MOGINI Stefano – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50975. Il pagamento di tutti i debiti, o la condotta restitutoria da parte dell'imprenditore che abbia distratto risorse aziendali, fa cadere il reato di bancarotta fraudolenta unicamente se avvenuti prima della dichiarazione di fallimento

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 50975   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. SABEONE G. – rel. Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 dicembre 2014, n. 26170. In tema di diffamazione a mezzo stampa ed, in particolare, di scriminante del diritto di cronaca e di critica, i suoi limiti di controllo sono ristretti alla verifica della ricorrenza dei canoni dell'interesse pubblico, della veridicità dei fatti narrati e della continenza espressiva. L'accertamento circa la natura diffamatoria o meno dell'espressione utilizzata resta prerogativa propria del giudice del merito ed il relativo giudizio sfugge al controllo di legittimità, se congruamente e logicamente motivato. Nella specie, il giudice d'appello esordisce con un ampio paragrafo in cui si mostra consapevole dei suddetti principi, anche nel particolare caso in cui risultano diffuse notizie concernenti le vicende giudiziarie di chi sia sottoposto ad indagini penali. Passa, dunque, in rassegna, uno ad uno, gli articoli in contestazione, li pone in rapporto con i suddetti canoni e ne deduce la loro conformità all'esercizio del diritto di cronaca. La motivazione è esente da qualsiasi contraddizione ed è appagante rispetto alle questioni sollevate nel dibattito processuale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 dicembre 2014, n. 26170 Svolgimento del processo P.A. citò per danni da diffamazione La Provincia spa Editoriale editrice del quotidiano (omissis) , il direttore del giornale D.L. ed i giornalisti C. , Fo. , G. e Pi. , per alcuni articoli apparsi su quel giornale e ritenuti...