Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 febbraio 2015, n. 7941 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. DI TOMASSI M. – rel. Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. – Consigliere Dott....
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 febbraio 2015, n. 7654. Seppur condivisibile il riconoscimento di poteri discrezionali all'amministrazione penitenziaria circa l'individuazione delle ragioni di sicurezza idonee ad impedire il colloquio visivo tra familiari detenuti, di cui uno al regime differenziato, occorre considerare i diritti personali che verrebbero limitati oltremisura e, quindi, valutare la possibilità di rimedi volti a contemperare queste opposte esigenze, quale, ad esempio, l'utilizzo della videoconferenza
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 19 febbraio 2015, n. 7654 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi – Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere Dott. BONI Monica – rel. Consigliere Dott. MAGI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 marzo 2015, n. 9633. Il gestore di un esercizio commerciale è responsabile del reato di cui all'art. 659 c.p., comma 1, per i continui schiamazzi e rumori provocati dagli avventori dello stesso, con disturbo delle persone. Infatti la qualità di titolare della gestione dell'esercizio pubblico comporta l'assunzione dell'obbligo giuridico di controllare che la frequentazione del locale da parte dei clienti non sfoci in condotte contrastanti con le norme concernenti la polizia di sicurezza. Perché, però, l'evento possa essere addebitato al gestore dell'esercizio commerciale è necessario che esso sia riconducibile al mancato esercizio del potere di controllo e sia quindi collegato da nesso di causalità con tale omissione. Laddove gli schiamazzi o i rumori avvengano all'interno dell'esercizio non c'è dubbio che il gestore abbia la possibilità di assolvere l'obbligo di controllo degli avventori, impedendo loro comportamenti che si pongano in contrasto con le norme di polizia di sicurezza, ricorrendo, ove necessario, al cosiddetto ius excludendi in danno di coloro che, con il loro comportamento, realizzino tale contrasto. Ma se il disturbo del riposo e delle occupazioni da parte degli avventori dell'esercizio pubblico avvenga, come nell'occasione, all'esterno del locale, per poter configurare la responsabilità del gestore è necessario quanto meno fornire elementi atti a evidenziare che egli non abbia esercitato il potere di controllo e che a tale omissione sia riconducibile la verificazione dell'evento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 marzo 2015, n. 9633 Ritenuto in fatto Con ordinanza del 10 ottobre 2014 il Tribunale di Torino ha rigettato la richiesta di riesame formulata dal M.S. avverso il provvedimento di sequestro preventivo disposto nei confronti dell’esercizio pubblico da quello gestito, denominato (omissis) , con decreto del Gip...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 5 marzo 2015, n. 9660. In tema di peculato, il possesso qualificato dalla ragione dell'ufficio o del servizio non è solo quello che rientra nella competenza funzionale specifica del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, ma anche quello che si basa su un rapporto che consenta al soggetto di inserirsi, di fatto, nel maneggio o nella disponibilità della cosa o del denaro altrui, rinvenendo nella pubblica funzione o nel servizio anche la sola occasione materiale per porre in essere il comportamento appropriativo. L'integrazione della fattispecie incriminatrice di peculato non è certo impedita dal fatto che il possesso o la disponibilità del denaro o dell'altrui cosa mobile siano stati eventualmente acquisiti in violazione delle disposizioni organizzative dell'ufficio a cui appartiene l'agente, fatta eccezione soltanto per i casi, non ravvisabili nell'evenienza qui considerata, di possesso meramente occasionale, ossia dipendente da evento fortuito
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 5 marzo 2015, n. 9660 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza emessa in data 24 maggio 2013 la Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza del Tribunale di Varese in data 14 aprile 2010, che ha dichiarato Z.G.L. responsabile del reato di peculato e, previa concessione delle...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 marzo 2015, n. 9654. Il delitto di maltrattamenti in famiglia assorbe i delitti di percosse e minacce, anche gravi, sempre che tali comportamenti siano contestati come finalizzati ai maltrattamenti, in quanto costituiscono elementi essenziali della violenza fisica o morale propria della fattispecie prevista dall'art. 572 c.p., ma non quello di lesioni (che non costituisce sempre elemento essenziale del delitto di maltrattamenti), di danneggiamento e di estorsione attesa la diversa obiettività giuridica dei reati
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 marzo 2015, n. 9654 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata la corte di appello di Napoli, in parziale riforma della sentenza emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere il giorno 30 ottobre 2013 nei confronti di M.P. e da questi appellata, ha dichiarato non doversi...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 marzo 2015, n. 9432. Le condizioni ed i presupposti per l'applicazione di una misura cautelare restrittiva della libertà personale siano apprezzati e motivati dal giudice sulla base della situazione concreta, alla stregua dei ricordati principi di adeguatezza, proporzionalità e minor sacrificio, così da realizzare una piana individualizzazione della coercizione cautelare. Ed è del tutto evidente che i postulati della flessibilità e della individualizzazione che caratterizzano l'intera dinamica delle misure restrittive della libertà, non possono che assumere connotazioni "bidirezionali", nel senso di precludere tendenzialmente qualsiasi automatismo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 marzo 2015, n. 9432 Ritenuto in fatto 1. Il 5 settembre 2014 il Tribunale di Roma, costituito ai sensi dell’art. 310 c.p.p., rigettava l’appello proposto da C.Z., indagata in ordine al delitto di lesioni gravi aggravate (così riqualificata l’originaria contestazione di tentato omicidio) avverso l’ordinanza emessa il...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 marzo 2015, n. 9388. L'idoneità degli atti, richiesta per la configurabilità del reato tentato, deve essere valutata con giudizio ex ante, tenendo conto delle circostanze in cui opera l'agente e delle modalità dell'azione, in modo da determinarne la reale adeguatezza causale e l'attitudine a creare una situazione di pericolo attuale e concreto di lesione del bene protetto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 marzo 2015, n. 9388 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza in data 14/11/2014, II Tribunale di Salerno, a seguito di istanza di riesame avanzata nell’interesse di P.S., indagato per il reato di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, confermava l’ordinanza del Gip di Salerno, emessa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 marzo 2015, n. 9215. La mera condotta di inserzione su un quotidiano (o comunque su un sito ad ampia diffusione) di donne che si offrono per incontri sessuali non è sufficiente, occorrendo che vengano compiute altre attività finalizzate ad agevolare la prostituzione onde rendere più allettante l'offerta e facilitare l'approccio con un maggior numero di clienti (come, in ipotesi, l'interessamento di chi effettui le inserzioni a pubblicare le foto delle donne da contattare, ovvero il far sottoporre le stesse a servizi fotografici erotici). Occorre, in altri termini, una attività di intermediazione tra la singola prostituta ed il cliente.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 marzo 2015, n. 9215 Ritenuto in fatto 1.1 Con sentenza del 6 novembre 2013 la Corte di Appello di Brescia, in parziale riforma della sentenza emessa in data 7 maggio 2012 dal Tribunale di quella città nei confronti di P. P., P. P., L. D. e V....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 marzo 2015, n. 9245. In tema di responsabilità per il delitto di tentato furto delle offerte contenute nelle cassette all'interno del santuario, aggravato dalla violenza sulle cose e dall'esposizione alla pubblica fede; l'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede può essere esclusa da una sorveglianza esercitata sulla cosa solo se questa formi oggetto di una diretta e continua custodia da parte del proprietario o di persona addetta; ciò è a dirsi a maggior ragione in considerazione del fatto che l'azione illecita si è compiuta in un luogo di culto aperto ai fedeli, per cui si rende applicabile alla fattispecie anche l'ulteriore regula iuris, secondo cui la menzionata aggravante è configurabile anche in caso di sorveglianza saltuaria quando la cosa si trovi in luoghi privati ma aperti al pubblico, posto che la ragione dell'aggravamento consiste nella volontà di apprestare una più energica tutela a quelle cose mobili che sono lasciate dal possessore, in modo permanente o temporaneo, senza custodia continua
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 marzo 2015, n. 9245 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 1 ottobre 2013 la Corte d’Appello di Bologna, investita dell’appello proposto da E. F. avverso la sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Ferrara in esito al giudizio abbreviato, ha così disposto:...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 febbraio 2015, n. 7429. In presenza del mancato assolvimento degli obblighi tributari, il soggetto che sostiene di essere stato nella assoluta impossibilità di adempiere
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 febbraio 2015, n. 7429 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. GAZZARA...