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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 maggio 2015, n. 22835. E’ necessario individuare la cosiddetta legge scientifica di copertura, onde ancorare l’accertamento dell’esistenza del rapporto di causalità a solide basi scientifiche piuttosto che al mero intuito del giudice ovvero a massime di esperienza non verificate; solamente nell’ipotesi in cui una legge scientifica idonea a spiegare l’origine del verificarsi di un evento non esista o non sia conosciuta, al giudice è consentito ricorrere a generalizzate regole di esperienza, che forniscono informazioni su ciò che normalmente accade secondo un diffuso consenso della cultura media e nel contesto spazio-temporale della decisione. Qualora il nesso di causalità sia stato accertato in relazione ad una legge scientifica, come nel caso concreto in cui l’insorgenza della dermatite è stata indicata come reazione allergica ad alcuni componenti della crema abbronzante fornita dall’estetista, subentra l’obbligo del giudice di accertare, altresì, la causalità della colpa. Si deve, infatti, rimarcare che la legge di copertura spiega il fenomeno causale ma può non essere di per sé idonea a fondare l’accertamento della causalità della colpa, che richiede una valutazione quasi esclusivamente normativa, consistente nell’accertamento della violazione della regola cautelare, della prevedibilità ed evitabilità dell’evento e della concretizzazione del rischio. In ogni caso, al fine di verificare l’incidenza causale di una determinata condotta rispetto all’evento, il giudice deve sviluppare un ragionamento esplicativo che si confronti adeguatamente con le particolarità del caso concreto, chiarendo che cosa sarebbe accaduto se fosse stato posto in essere il comportamento richiesto dall’ordinamento; tale procedimento logico presuppone che sia accertata la regola cautelare violata e che tale regola sia stata imposta al fine di evitare proprio l’evento in concreto verificatosi

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 maggio 2015, n. 22835 Ritenuto in fatto 1. Il Giudice di Pace di Padova, con sentenza del 17/09/2014, ha dichiarato V.A. colpevole del reato di cui all’art.590 cod. pen., condannandola alla pena di Euro 400,00 di multa, previo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. All’imputata era stato contestato...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 maggio 2015, n. 20093. Devesi includere, nella nozione di profitto, qualsiasi utilità o vantaggio, suscettibile di valutazione patrimoniale ovvero economica, che abbia determinato un arricchimento, cioè un aumento, per il reo della capacità di accrescimento, godimento ed utilizzazione del suo patrimonio, purché causalmente derivante, direttamente o indirettamente, dal reato

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 14 maggio 2015, n. 20093 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Anton – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfred – rel. Consigliere Dott. LIGNOLA...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 maggio 2015, n. 20103. E’ responsabile del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare quando dalle risultanze processuali emerge che, nonostante lo stato di disoccupazione formale, l’imputato percepisce un reddito da lavoro senza tuttavia provvedere regolarmente alla corresponsione del contributo al mantenimento di moglie e figli disposto dal tribunale con sentenza di separazione personale dei coniugi

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 14 maggio 2015, n. 20103 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI Pao – rel. Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. DEMARCHI...

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LEGGE 22 maggio 2015, n. 68. Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. (15G00082) (GU n.122 del 28-5-2015)

LEGGE 22 maggio 2015, n. 68 Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. (15G00082)  (GU n.122 del 28-5-2015)      Vigente al: 29-5-2015 La  Camera  dei  deputati  ed  il  Senato  della  Repubblica  hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga    la seguente legge: Art. 1 1. Dopo il titolo  VI  del  libro  secondo  del  codice  penale  e’ inserito...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 aprile 2015, n. 15853. Nei reati tributari “la presentazione di una proposta di concordato preventivo e la sua approvazione di omologazione da parte del tribunale non fa venir meno la responsabilita’ dell’amministratore della societa’ che non ha versato quanto dovuto all’erario ai fini degli obblighi IVA

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 aprile 2015, n. 15853 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...