Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2014, n. 21258 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco –...
Categoria: Diritto Fallimentare
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 ottobre 2014, n. 20746. La sospensione prevista dalla Legge 23 febbraio 1999, n. 44, articolo 20, in favore del soggetto vittima di richieste estorsive o di usura, riguarda la scadenza dei singoli crediti attinti dal reato denunciato e non pregiudica la doverosita' del riscontro dell'insolvenza ai sensi della L.F., articolo 5, che attiene alla situazione generale dell'imprenditore, con riguardo alle risultanze di altri inadempimenti o debiti. La norma non puo' trovare applicazione nel procedimento per l'accertamento dello stato di insolvenza, non assimilabile ad un processo esecutivo, e che neppure tale autonoma ragione di rigetto, di per se' sufficiente a sorreggere l'unico capo della decisione impugnato, e' stata censurata dalla ricorrente.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 1 ottobre 2014, n. 20746 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – rel....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 settembre 2014, n. 20388. Anche alla luce delle finalita' perseguite dal Legislatore con il decreto c.d. correttivo, cosi' come esplicitate nella Relazione, se la regola generale e' quella del pagamento non dilazionato dei crediti privilegiati, il pagamento dei crediti medesimi con dilazione superiore a quella imposta dai tempi tecnici della procedura (e della stessa liquidazione, in caso di concordato c.d. "liquidativo") equivale a soddisfazione non integrale di essi. Cio' a causa della perdita economica conseguente al ritardo (rispetto ai tempi "normali") con il quale i creditori conseguono la disponibilita' delle somme ad essi spettanti. La determinazione in concreto di tale perdita (rilevante ai fini del computo del voto dei privilegiati) costituisce accertamento in fatto che il giudice del merito dovra' compiere, alla luce anche della relazione giurata L.F., ex articolo 160, comma 2, e tenendo conto di eventuali interessi offerti ai creditori e dei tempi tecnici di realizzo dei beni gravati nell'ipotesi di soluzione alternativa al concordato, oltre che del contenuto concreto della proposta nonche' della disciplina degli interessi di cui alla L.F., articoli 54 e 55,
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 settembre 2014, n. 20388 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 25 settembre 2014, n. 39800. Nel reato di bancarotta fraudolenta la pena accessoria dell'inabilitazione all'esercizio di un'impresa commerciale e dell'incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa, ai sensi dell'art. 216 l. fall., ha la durata fissa ed inderogabile di dieci anni e si sottrae alla disciplina di cui all'art. 37 cod. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 25 settembre 2014, n. 39800 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PALLA Stefano – Presidente Dott. BRUNO P. – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 settembre 2014, n. 38728. Bancarotta fraudolenta; nella nozione di operazioni dolose causative del fallimento di una persona giuridica devono rientrare anche gli abusi e le infedeltà delle funzioni e nella violazione dei doveri che cagionino lo stato di decozione della società
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 23 settembre 2014, n. 38728 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giuliana – Presidente Dott. FUMO Maurizio – rel. Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 settembre 2014, n. 20302. Nel caso in cui il valore della controversia risulti manifestamente diverso da quello presunto a norma del C.p.c., per la quantificazione dell'onorario dell'avvocato si deve guardare al valore reale della causa, determinandolo in base agli effettivi interessi delle parti. Se dunque la controversia si chiude con una transazione, l'entità di essa diventa un elemento dirimente per fissare il compenso professionale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 settembre 2014, n. 20302 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 settembre 2014, n. 20040. In tema di legittimazione all'opposizione nel giudizio di omologazione del concordato preventivo, la locuzione "qualunque interessato", prevista dall'art. 180, c. 2, L. Fall., non è necessariamente riferibile soltanto a soggetti diversi dai creditori, essendo invece suscettibile di comprendere i creditori non dissenzienti
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 24 settembre 2014, n. 20040 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALVAGO Salvatore – Presidente Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 settembre 2014, n. 20294. Se il fallito aliena beni immobili nel periodo sospetto, la mancata prova del pagamento del prezzo non è indizio sufficiente della simulazione assoluta dell’atto di compravendita, ma è idoneo a comprovare la simulazione relativa e la gratuità dell’atto dissimulato che, ai sensi dell’art.64 l.f., è inefficace nei confronti dei creditori
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 settembre 2014, n. 20294 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Maria Rosa – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 settembre 2014, n. 19314. Nell'ipotesi di revocatoria fallimentare di un atto di compravendita preceduto dalla stipula di un contratto preliminare, la sproporzione tra le prestazioni deve essere valutata con riferimento al momento della conclusione del contratto definitivo, essendo tale negozio a determinare l'effettivo passaggio della proprietà, e a tal momento occorre riferirsi per la determinazione del valore venale del bene
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 settembre 2014, n. 19314 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VITRONE Ugo – Presidente Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 settembre 2014, n. 19308. In tema di notificazioni degli atti processuali, qualora la notificazione dell'atto, da effettuarsi entro un termine perentorio, non si concluda positivamente per circostanze non imputabili al richiedente, questi ha la facolta' e l'onere, anche alla luce del principio della ragionevole durata del processo, atteso che la richiesta di un provvedimento giudiziale comporterebbe un allungamento dei tempi del giudizio, di richiedere all'ufficiale giudiziario la ripresa del procedimento notificatorio, e, ai fini del rispetto del termine, la conseguente notificazione avra' effetto dalla data iniziale di attivazione del procedimento, sempreche' la ripresa del medesimo sia intervenuta entro un termine ragionevolmente contenuto, tenuti presenti i tempi necessari secondo la comune diligenza, per conoscere l'esito negativo della notificazione e per assumere le informazioni ulteriori conseguentemente necessarie
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 settembre 2014, n. 19308 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VITRONE Ugo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto –...