Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 luglio 2015, n. 13771 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – rel. Consigliere Dott. FERRO Massimo – Consigliere...
Categoria: Diritto Fallimentare
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 giugno 2015, n. 13087. In tema di revocatoria fallimentare di atti a titolo gratuito (art. 64 legge fall.), la valutazione di gratuità od onerosità di un negozio deve essere compiuta con riguardo alla causa, e non già ai motivi dello stesso, con la conseguenza che deve escludersi che atti a titolo gratuito siano quelli, e solo quelli, posti in essere per spirito di liberalità, essendo lo spirito di liberalità richiesto per la donazione (art. 769 cod. civ.), mentre non è indispensabile negli altri contratti a titolo gratuito, che sono quelli in cui una sola parte riceve e l’altra, sola, sopporta un sacrificio, unica essendo l’attribuzione patrimoniale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 24 giugno 2015, n. 13087 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DI PALMA Salvatore – Consigliere Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 giugno 2015, n. 12990. Nell’ipotesi di revocatoria ai sensi della L.F., articolo 67, comma 1, n. 1, la proporzionalita’ tra le prestazioni delle parti deve essere verificata considerando le obbligazioni dedotte nel contratto, senza tener conto di successivi inadempimenti e del danno che ne sia eventualmente derivato, atteso che l’inadempimento di talune di dette obbligazioni e’ accadimento successivo all’accordo delle parti ed estraneo all’assetto dato, con il negozio concluso, ai loro interessi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 giugno 2015, n. 12990 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 giugno 2015, n. 12994. Ai sensi della Legge n. 52 del 1991, articolo 5 qualora il cessionario abbia pagato in tutto o in parte il corrispettivo della cessione ed il pagamento abbia data certa, la cessione e’ opponibile al fallimento del cedente dichiarato dopo la data del pagamento, salvo quanto disposto dalla stessa legge all’articolo 7, comma 1; detta norma dispone che “l’efficacia della cessione verso i terzi prevista dall’articolo 5, comma 1, non e’ opponibile al fallimento del cedente, se il curatore prova che il cessionario conosceva lo stato di insolvenza del cedente quando ha eseguito il pagamento e sempre che il pagamento del cessionario al cedente sia stato eseguito nell’anno anteriore alla sentenza dichiarativa di fallimento e prima della scadenza del credito ceduto”. Nella prospettiva della Legge n. 52 del 1991 il momento dal quale si fa discendere la sua opponibilita’ ai terzi non e’ il perfezionamento dell’atto contrattuale, bensi’ il “pagamento” del cessionario al cedente (fatto che rappresenta la “causa” della cessione, non gia’ l’effetto di essa, come nella cessione-vendita del credito) e la revoca, coerentemente con questa impostazione, colpisce l’accordo in base al quale sarebbero ceduti i crediti e, per conseguenza, sono prive di effetti le cessioni di credito che ne sono state o ne potranno essere l’esecuzione. La norma speciale della Legge n. 52 del 1991, articolo 7 – si e’ rilevato – si inserisce nell’ambito del disposto della L.F., articolo 67, comma 2, in relazione agli atti a titolo oneroso compiuti nel periodo sospetto annuale e a condizione che il curatore provi la scientia decoctionis e, come la seconda, colpisce le disposizioni patrimoniali compiute dall’imprenditore dichiarato fallito, le quali, sebbene non inique o squilibrate, vanno a turbare la consistenza della massa attiva, destinata, in sede concorsuale, a soddisfare le ragioni dei creditori del fallito.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 giugno 2015, n. 12994 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 giugno 2015, n. 24295. Relativamente alla cessione dell’avviamento, non può costituire oggetto di distrazione l’avviamento commerciale di un’azienda ove questo venga identificato come prospettiva di costituire rapporti giuridici solo teoricamente immaginabili e dunque con specifico riferimento allo sviamento di clientela; l’avviamento commerciale dell’azienda e’ invece suscettibile di distrazione quando, contestualmente, e’ stata oggetto di disposizione anche l’azienda medesima o quanto meno i fattori aziendali in grado di generare l’avviamento.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 giugno 2015, n. 24295 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. VESSICHELLI Mar – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 giugno 2015, n. 25154. In tema di reati fallimentari l’allontanamento del fallito dal luogo di residenza, in assenza dell’autorizzazione del giudice delegato, non e’ piu’ assoggettata a sanzione penale, essendo stata operata una “abolitio criminis” della condotta integrata dalla mera formale violazione dell’obbligo di munirsi dell’autorizzazione del giudice delegato in vista di un cambiamento di domicilio, sostituendo, peraltro, tale obbligo con la previsione di un onere di comunicazione delle variazioni del domicilio o della residenza al curatore, laddove e’ stato mantenuto l’obbligo di personale presentazione agli organi concorsuali all’occorrenza e salvo legittimo impedimento se occorrono informazioni o chiarimenti ai fini della gestione della procedura, obbligo la cui violazione e’ sanzionata dall’articolo 220 (e’ punito con la reclusione da sei a diciotto mesi il fallito che … non osserva gli obblighi imposti dagli articoli 16, nn, 3 e 49)
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 16 giugno 2015, n. 25154 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. LIGNOLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 giugno 2015, n. 12872. L’assicurazione per la responsabilità civile del commercialista copre anche l’attività da questo svolta come curatore fallimentare, salvo che il rischio sia espressamente escluso dal contratto. Infatti, l’espletamento di tale incarico, per il quale continua a restare un professionista privato in relazione al quale svolge pubblici poteri, rientra tra le possibili attività professionali specificamente previste per i commercialisti dalla legge. Pertanto, in caso di risarcimento di danni cagionati nell’espletamento dell’attività di ausiliare di giustizia, l’assicuratore è tenuto a tenere indenne il professionista. Questo è quanto detto dalla Cassazione che, nella specie, cassando la decisione della Corte territoriale, ha riaffermato un principio di rilievo applicabile anche nel caso in cui il curatore fallimentare sia un avvocato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 giugno 2015, n. 12872 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 giugno 2015, n. 12254. La responsabilità che la società, la quale abusi dell’attività di direzione e coordinamento di altre società, assume, a norma dell’art. 2497 cod. civ., nei confronti dei creditori delle società sottoposte a tale attività per la lesione cagionata all’integrità del patrimonio di quest’ultime ha natura extracontrattuale: il pregiudizio della garanzia patrimoniale dei creditori sociali della controllata, prodotto da un soggetto terzo rispetto alle obbligazioni assunte dalla medesima, corrisponde alla nozione di danno ingiusto assunta dall’art. 2043 cod. civ.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 giugno 2015, n. 12254 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – rel. Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere...
DECRETO-LEGGE 27 giugno 2015, n. 83. Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria
DECRETO-LEGGE 27 giugno 2015, n. 83 Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria (GU n.147 del 27-6-2015) Vigente al: 27-6-2015 Capo I Facilitazione della finanza nella crisi IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Ritenuta la straordinaria necessita’ e urgenza di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 giugno 2015, n. 12047. All’avvocato non spetta il compenso per l’attività stragiudiziale che precede la difesa nel giudizio di omologazione del concordato preventivo qualora non provi di aver svolto una prestazione avente il carattere della continuità e dell’organicità
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 giugno 2015, n. 12047 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – rel. Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere...