In sede di opposizione al passivo fallimentare, la ricognizione di debito non rappresenta fonte autonoma dell’obbligazione, bensì riveste soltanto il più circoscritto effetto di sollevare il creditore dall’onere di provare il proprio diritto. La ricognizione di debito diviene inefficace, siccome priva di causa, nel caso in cui il debitore, sul quale incombe la relativa prova,...
Categoria: Diritto Fallimentare
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 15 giugno 2016, n. 12362
La sentenza di accoglimento dell’azione promossa dal creditore per ottenere la revoca dell’atto di alienazione di un immobile compiuto dal proprio debitore è opponibile al fallimento dell’acquirente secondo le regole ricavabili dagli artt. 2652 n. 5 c.c. e 45 L.F. ovvero nel caso in cui la domanda ex art. 2901 c.c. sia stata trascritta in...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 7 giugno 2016, n. 11653
Nel giudizio di opposizione alla dichiarazione di fallimento, la verifica, ex art. 5 L.F., dello stato d’insolvenza dell’imprenditore commerciale esige la prova di una situazione d’impotenza, strutturale e non soltanto transitoria, a soddisfare regolarmente e con mezzi normali le proprie obbligazioni, valutate nel loro complesso, in quanto già scadute all’epoca della predetta dichiarazione e ragionevolmente...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 7 giugno 2016, n. 11656
Nel caso in cui il creditore che ha chiesto il riconoscimento di un privilegio speciale ometta di specificare su quale bene intende esercitare la prelazione, il credito dallo stesso insinuato deve essere ammesso al chirografario Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 7 giugno 2016, n. 11656 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 16 maggio 2016, n. 12462
In tema di rapporti pendenti al momento della dichiarazione di fallimento, l’esercizio da parte del curatore del promissario acquirente della facoltà di scioglimento dal contratto preliminare di vendita pendente, ai sensi dell’art. 72 legge fall. (nel testo, vigente ratione temporis, anteriore alle modifiche introdotte dal d.lgs. n. 5 del 2006), non richiede un negozio formale...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 7 giugno 2016, n. 11659
a) Il cessionario di un credito concorsuale gia’ ammesso al passivo in seno ad una procedura fallimentare non e’ tenuto a presentare domanda di insinuazione L. Fall., ex articolo 101, attesa la mancanza di novita’ del credito ed alla luce del nuovo testo della L. Fall., articolo 115, comma 2, risultante dalle modifiche apportate dal...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 25 maggio 2016, n. 10876
La liquidazione all’avvocato che assiste la società fallita ammessa al patrocinio a carico dello Stato non può superare la metà dei valori medi delle tariffe professionali Suprema Corte di Cassazione sezione II civile sentenza 25 maggio 2016, n. 10876 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 26 maggio 2016, n. 10925
La dichiarazione d’insolvenza appartiene ai giudici nel cui territorio è situato il centro degli interessi principali del debitore, che si presume trovarsi nel luogo in cui si trova la sede statutaria, tutte le volte che sia reso pubblico il trasferimento del controllo della società. Incombe peraltro sui creditori istanti l’onere di provare fatti idonei a...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 27 maggio 2016, n. 22474
Sussiste il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di valutazione, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o dicriteri tecnici generalmente accettati, l’agente da tali criteri si discosti consapevolmente esenza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 12 maggio 2016, n. 9788.
Anche per le cooperative aventi ad oggetto attività agricole è dovere del giudice, oltre che quello della verifica delle clausole statutarie e del loro tenore, esaminare anche in concreto l’atteggiarsi dell’attività di impresa svolta dal sodalizio mutualistico esaminando le attività economiche svolte, alla luce della disciplina introdotta dall’art. 1 del D.Lgs. n.228/01, senza che su...