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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 ottobre 2013, n. 22965. Per il dirigente assunto a termine il contratto non può trasformarsi a tempo indeterminato

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 ottobre 2013, n. 22965 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Venezia, con sentenza del 29 marzo 2011, confermando la sentenza di primo grado, respingeva – per quanto interessa in questa sede – la domanda proposta da S.V. nei confronti della soc. Menber’s diretta ad ottenere la...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 22395 del 1 ottobre 2013. Il licenziamento collettivo illegittimo non può essere convertito in licenziamento individuale plurimo

Suprema Corte di Cassazione  sezione lavoro sentenza n. 22395 del 1 ottobre 2013 Svolgimento del processo Con sentenza del 14/7 – 30/8/11 la Corte d’appello di Catanzaro ha rigettato l’impugnazione proposta dalla società Giustino Costruzioni s.p.a. avverso la sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Catanzaro che l’aveva condannata a reintegrare i dipendenti M....

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 ottobre 2013 n. 22789. Nessun demansionamento (né mobbing) per il chirurgo che opera meno perché assegnato al pronto soccorso.

    Testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 ottobre 2013 n. 22789[1]   Le modalità di assegnazione in cura dei pazienti debbono rispettare criteri oggettivi di competenza, oltre che di equa distribuzione del lavoro, e risulterebbe peraltro in contrasto coi principi fondamentali dell’ordinamento, tra cui in primis il diritto alla salute...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 ottobre 2013, n. 22626. Ai fini della validità del licenziamento intimato per ragioni disciplinari non è necessaria la previa affissione del codice disciplinare, in presenza della violazione di norme di legge e comunque di doveri fondamentali del lavoratore, riconoscibili come tali senza necessità di specifica previsione

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza  3 ottobre 2013, n. 22626 Svolgimento del processo 1. La Corte d’Appello di Ancona, con la sentenza n. 602/11, decidendo sull’impugnazione proposta dalla Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana spa, nei confronti di C.G. , avverso la sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno n. 740/10 del 13...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 ottobre 2013 n. 22728. In caso di licenziamento l’indennità per il mancato preavviso non può essere chiesta alla società committente se la cessazione del rapporto è maturata quando il contratto d’appalto era già terminato

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 ottobre 2013 n. 22728[1]   E’ esatto il rilievo della Corte di merito per la quale il credito invocato non era temporalmente ed eziologicamente connesso alla cessazione del contratto d’appalto e che dalla stessa motivazione del licenziamento non emergeva alcun collegamento causale tra lo...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 22399 dell’1 ottobre 2013. La comprovata permanenza della lavoratrice presso il domicilio dei datori di lavoro non è sufficiente a provare l’esistenza di un rapporto di lavoro domestico

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 22399 dell’1 ottobre 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con sentenza del 24 agosto 2010 la Corte d’appello di Catanzaro, per quanto rileva in questa sede, ha confermato la sentenza del Tribunale di Cosenza del 12 gennaio 2009 nella parte in cui ha rigettato la domanda di V.D. relativa...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 settembre 2013, n. 22333. Conferma della condanna di un direttore di banca al risarcimento in favore dell’istituto di credito, per avere concesso affidamenti a terzi senza la prestazione delle dovute garanzie

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 30 settembre 2013, n. 22333 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 22/2/2011 la Corte d’Appello di Bologna ha confermato la sentenza del Tribunale di accoglimento della domanda della Unipol Banca volta ad ottenere il risarcimento del danno causato da G..C. , dipendente della Banca quale direttore della...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 ottobre 2013 n. 22538. È illegittimo il licenziamento del dipendente assente per malattia provocata dall’azione di mobbing che il datore di lavoro esercita su di lui

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 ottobre 2013 n. 22538[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/10/malattia-provocata-da-mobbing-no-al-licenziamento-anche-oltre-il-comporto_0.html  Archivio sentenze ordinanze  sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2011/    sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2012/   sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2013/        Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa      renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 ottobre 2013 n. 22396. Legittimo il licenziamento del dipendente che abbia offeso il legale rappresentante della società dandole della “mentecatta” e “pazzoide”

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 ottobre 2013 n. 22396[1] Mentre all’azienda non spetta invece il risarcimento del danno all’immagine. Nei confronti della persona giuridica ed in genere dell’ente collettivo è configurabile la risarcibilità del danno non patrimoniale allorquando il fatto lesivo incida su una situazione giuridica della persona giuridica...