Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 maggio 2014, n. 10397 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIVALDI Roberta – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro –...
Categoria: Diritto Civile e Procedura Civile
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2014, n. 13364. In relazione a qualunque tipo di strada, l'ente proprietario o gestore ha sempre la possibilita' di collocare la segnaletica prevista dal Codice della Strada, con la conseguenza che, ove si prospetti l'esistenza di un rapporto causale fra l'inidoneita' della segnaletica e un sinistro stradale, non puo' predicarsi l'esclusione dell'applicazione del paradigma dell'articolo 2051 c.c., per il solo fatto che la strada sia extraurbana
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2014, n. 13364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 giugno 2014, n. 14793. L’art. 9 della legge n. 898/1970.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 giugno 2014, n. 14793 Svolgimento del processo Il Tribunale di Brescia, pronunciandosi sulla domanda proposta da C.E. che aveva chiesto l’accertamento del suo diritto a percepire una quota della pensione di reversibilità dell’ex coniuge V.B., deceduto nel 2010, con il quale era stata coniugata dal 1969...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 giugno 2014, n. 12928. Con la riforma dell'articolo 360 c.p.c., n. 5, si è avuta la riduzione al minimo costituzionale del sindacato sulla motivazione in sede di giudizio di legittimita', per cui l'anomalia motivazionale denunciabile in questa sede e' solo quella che si tramuta in violazione di legge costituzionalmente rilevante e attiene all'esistenza della motivazione in se', come risulta dal testo della sentenza e prescindendo dal confronto con le risultanze processuali, e si esaurisce, con esclusione di alcuna rilevanza del difetto di sufficienza, nella mancanza assoluta di motivi sotto l'aspetto materiale e grafico, nella motivazione apparente, nel contrasto irriducibile fra affermazioni inconciliabili, nella motivazione perplessa ed obiettivamente incomprensibile.
Suprema Corte di Cassazione Sezione VI Sentenza 9 giugno 2014, n. 12928 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 giugno 2014, n. 14687. La limitazione dell'abitazione da parte del titolare di tale diritto "ai bisogni suoi e della sua famiglia", lungi dal poter essere intesa in senso quantitativo (opzione che, oltretutto, porrebbe ardui problemi nella determinazione concreta in senso spaziale della parte della casa oggetto del diritto di abitazione necessaria al soddisfacimento delle esigenze abitative dell’”habitator"), interpretata anche alla luce delle altre disposizioni sopra richiamate, fa riferimento esclusivamente al divieto di destinare la casa oggetto del diritto in esame ad utilizzazioni diverse da quelle consistenti nell'abitazione diretta da parte dell’”habitator" e dei suoi familiari; una tale interpretazione, del resto, è suffragata anche dal rilievo, secondo cui il diritto di abitazione previsto dall'art. 1022 c.c. si estende sia a tutto ciò che concorre ad integrare la casa che ne è oggetto, sotto forma di accessorio o pertinenza (balconi, verande, giardino, rimessa, ecc), giacché l'abitazione non è costituita soltanto dai vani abitabili, ma anche da tutto quanto ne rappresenta la parte accessoria, sia, in virtù del combinato disposto degli artt. 983 e 1026 c.c., alle accessioni
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 giugno 2014, n. 14687 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 1-3-1994 P.L. conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Rieti i fratelli P.G. e P.F. ed il nipote P.O. , figlio del fratello premorto P.A. , chiedendo l’accertamento del diritto di abitazione sulla casa...
Corte di Cassazione, sezione III, Sentenza 6 giugno 2014 n. 12830. Il consenso informato, inteso quale espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico, si configura quale vero e proprio diritto della persona e trova fondamento nei principi espressi nell'articolo 2 Cost., che ne tutela e promuove i diritti fondamentali, e negli articoli 13 e 32 Cost., i quali stabiliscono rispettivamente che la liberta' personale e' inviolabile e che nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 6 giugno 2014 n. 12830 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – rel. Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott. SCRIMA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 giugno 2014, n. 12678. Non può essere riconosciuta l'esistenza di una servitù (in questo caso un passo carraio) a favore del condominio se la domanda non è proposta dai singoli proprietari ma dall'amministratore
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 giugno 2014, n. 12678 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. FALASCHI Milena...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 giugno 2014, n. 26589. I comportamenti del condomino consistenti nell'abbandono di escrementi davanti alle porte di ingresso delle abitazioni, nel danneggiamento di autovetture, nel versamento di acido muriatico dei locali comuni, nell'immissione di suoni ad alto volume, nella pronuncia di epiteti gravemente ingiuriosi e nell'inserimento di scritti di contenuto delirante nelle cassette postali, che hanno determinato gli eventi previsti dall'art. 612 bis c.p. (i.e. stato di ansia e di timore per l'incolumità della famiglia e mutamento delle abitudini di vita) configurano la fattispecie incriminatrice e giustificano l'emissione di un provvedimento di natura cautelare o di sicurezza
Suprema Corte di Cassazione Sezione V sentenza 19 giugno 2014, n. 26589 Ritenuto in fatto Con il provvedimento impugnato veniva confermata l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma del 27/11/2013, con la quale veniva provvisoriamente applicata nei confronti di bis cod. pen., ipotizzato nella commissione di molestie, ingiurie e danneggiamenti...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 giugno 2014, n. 13242. La disposizione dell'articolo 50 c.p.c., secondo cui il processo proposto dinanzi al giudice incompetente continua dinanzi al giudice dichiarato competente, purche' riassunto entro il termine indicato dalla legge o fissato nella sentenza dichiarativa dell'incompetenza, si applica anche nel caso in cui, in Sede di opposizione a decreto ingiuntivo, il decreto stesso debba essere dichiarato nullo per incompetenza del giudice che lo emise
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 giugno 2014, n. 13242 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott. VINCENTI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 11 giugno 2014, n. 13287. L'articolo 2712 cod. civ., parlando di qualsiasi rappresentazione meccanica, e non di riproduzione, si riferisce a riproduzione di fatti e cose e non a copie di scritture, per le quali invece dispone l'articolo 2719, e poiche' questa norma limita l'efficacia probatoria della copia , che non sia disconosciuta, alla copia fotografica. Il disconoscimento della conformita' di una copia fotostatica all'originale di una scrittura non ha gli stessi effetti del disconoscimento previsto dall'articolo 215 cod. proc. civ., comma 2, perche' mentre quest'ultimo, in mancanza di richiesta di verificazione e di esito positivo di questa, preclude l'utilizzazione della scrittura, il primo non impedisce che il giudice possa accertare la conformita' all'originale anche attraverso altri mezzi di prova, comprese le presunzioni. Ne consegue che l'avvenuta produzione in giudizio della copia fotostatica di un documento, se impegna la parte contro la quale il documento e' prodotto a prendere posizione sulla conformita' della copia all'originale, tuttavia, non vincola il giudice all'avvenuto disconoscimento della riproduzione, potendo egli apprezzarne l'efficacia rappresentativa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 11 giugno 2014, n. 13287 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria – Consigliere...